COSA AVRESTE MANGIATO SE DON CHISCIOTTE DE LA MANCHA VI AVESSE INVITATO A CENA? TUTTA UNA SERIE DI PRELIBATEZZE ALCUNE DELLE QUALI SI TROVANO ANCORA
Chi è che non conosce Don Chisciotte, l’ingegnoso hidalgo uscito dalla penna di Miguel De Cervantes? Sì proprio lui, il cavaliere matto che quattrocento anni fa, impugnata la lancia in groppa ad un ronzino spelacchiato, se ne andava per la Mancha a combattere i mulini a vento. Tanto era l’ardore con cui difendeva gli oppressi e l’amore che nutriva per la libertà. E non meno grande era la passione per la sua amata, Dulcinea del Toboso, che pero non osò mai invitare a cena, forse più per la modestia dei mezzi che per pudore.
Ma cosa sarebbe successo se il Don Chisciotte anziché un romanzo fosse stato una commedia? In qualche modo l’allampanato “signore” di campagna sarebbe rinsavito, finendo per vedere la sua amata per quello che in realtà era: una florida contadina poco avvezza ai banchetti e più a suo agio invece con la cucina locale, i cui piatti ancora oggi sono pressapoco gli stessi di un tempo. E quindi Don Chisciotte, che quei piatti li conosceva bene, avrebbe certamente saputo organizzare una cena per la sua bella.
A CENA CON DON CHISCIOTTE : IL MENÙ DA EVITARE
Trasfiguriamo dunque anche noi la realtà, proprio come faceva l’hidalgo di Argamasilla de Alba, e supponiamo che abbia davvero invitato Dulcinea ad una cena tet a tet. Che cosa le avrebbe mai potuto preparare? Probabilmente avrebbe prima studiato con attenzione il menù, per escludere tutti quei piatti che in qualche modo potevano compromettere il suo corteggiamento.
Avrebbe quindi scartato la Olla. Un bollito di carne di mucca servito a pranzo e, quindi, inappropriato per una cena. Mentre a cena si serviva il salpicòn, ma era una pietanza riciclata, ottenuta tritando carne e verdura dalla stessa Olla. Non proprio il massimo per un’occasione galante. Anche se il nostro eroe avrebbe sempre potuto far di peggio offrendo, ad esempio, uova miste a pancetta e frattaglie di agnello. Un piatto che in Spagna si chiama Duelos y Quebrantos e che nella circostanza avrebbe suonato più o meno così: “mia cara, avrei voluto prometterti amore eterno ma al momento, mi spiace, accontentati di sofferenza e separazione”. Insomma, la frittata perfetta.
A CENA CON DON CHISCIOTTE : IL MENÙ VINCENTE
E allora che cosa avrebbe inserito Don Chisciotte nel Menù? Un Don Chisciotte rinsavito avrebbe sicuramente gestito meglio i suoi beni e, messi da parte i romanzi cavallereschi, avrebbe ripreso interesse per la caccia, altra sua grande passione. Dettagli non da poco, perché avrebbero comportato più soldi per acquistare la pregiata carne di cordero (agnello) da cucinare, come tradizione manchega comanda, doverosamente alla brace.
E sui ferri sarebbero finiti anche i cochinillo (i deliziosi maialini da latte), conditi magari con un tocco esotico: aghi di pino, mele e caviale. Ma anche la cacciagione (piccioni, pernici, lepri e coniglio) avrebbe fatto la sua bella figura a tavola. Carne genuina da marinare en escabeche (olio, aceto e spezie) oppure da stufare con cipolla e vino.
A CENA CON DON CHISCIOTTE : UN’ALLEATA IN PIÙ
E il vino manchego in una cena a lume di candela non poteva certo mancare, visto che è un nettare rinomato e decisamente vintage (veniva infatti prodotto prima ancora che arrivassero i romani, ndr). Ottimo poi se abbinato a del buon formaggio di pecora. Infine, la cena avrebbe potuto concludersi con dolci tipo marzapane e frutas de sartén (paste inzuppate nel miele).
Ma per centrare davvero l’obiettivo, Don Chisciotte avrebbe dovuto curare un aspetto molto importante: assicurarsi che Dulcinea arrivasse all’appuntamento affamata. Magari portandola prima a ballare o a fare una scampagnata. Perché come diceva la moglie di Sancho Panza (il suo fedele scudiero): “La miglior salsa al mondo è la fame e siccome non manca ai poveri questi mangian sempre con gusto”.
Di Fiorella Palmieri 09/01/2021