CI HANNO INVITATO NEL NUOVO STORE DI OFFICINE ITALIA A ROMA, DOPO I PUNTI VENDITA DI MILANO E MESTRE. UNO SPAZIO DIVISO SU TRE PIANI DOVE POTRETE PERDERVI TRA GLI SCAFFALI DI PRODOTTI O TRA LE VOCI DEL MENÙ. CI HANNO FATTO ASSAGGIARE QUALCOSA, QUALCOS’ALTRO (LA CARNE) CE LA SIAMO ANDATA A CERCARE NOI.
Officine Italia era un temporary store all’interno di Eataly. Col tempo, la loro è diventata un’esperienza autonoma. Dopo il successo di Milano e Mestre, sono sbarcati a Roma e hanno ben pensato di invitare un po’ di giornalisti, mettere in lucido l’argenteria e mostrarci quello che di buono hanno da offrire. La location è delle più suggestive, anche se tradisce l’imprinting dell’impresa: solo un forestiero la può chiamare “piazza della Repubblica”. Piazza Esedra – com’è conosciuta dai romani – è a due passi dalla stazione Termini e rappresenta uno dei varchi maggiormente usati dai turisti per accedere al centro storico. Trovare qui un avamposto di qualità culinaria è un piacere, scoprire che ha sostituito il McDonald’s è una gioia.
DA MILANO CON FURORE
Il piano terra e il seminterrato sono adibiti a mercato, con un bar e l’enoteca. Lo stile è un po’ quello di Eataly o, se vogliamo, da Mercato Centrale ma qui potrete trovare prodotti a marchio Officine Italia: dalle marmellate ai succhi di frutta, fino alle bibite è – quasi – tutto bio. Al piano superiore, invece, trovate le sale e le cucine del ristorante. È tutto a vista, per mantenere quel concept da laboratorio artigiano in cui lo chef cucina, tu guardi e magari impari anche qualcosa. Oggi se non fai lo stesso non sei nessuno.
Il nuovo store di piazza Esedra vuole essere un punto di riferimento, non solo per privati e turisti ma anche per le aziende. All’interno del locale verranno organizzati laboratori e giornate di team building per grandi società. I dipendenti impareranno le tecniche di cottura e di preparazione; lavorando in gruppo conosceranno l’importanza della cura del dettaglio, oltre che a riconoscere una buona materia prima. Un modo diverso di vivere la ristorazione e una via per imparare a conoscere le materie prime e l’importanza della qualità. Da Milano assicurano che funziona.
Tutto è molto milanese, dalla proprietà ai manager che abbiamo incontrato e che ci hanno aiutato a orientarci. Il menù, ricco di alternative e icone per chi soffre di intolleranze alimentari, aiuta a orientarsi in una scelta vasta: c’è pure un piccolo colosseo e una I di information accanto ai piatti tipici della tradizione laziale. Un dettaglio evidentemente studiato per gli stranieri e che un po’ tradisce la natura turistica dell’impresa. Non che sia un male, soprattutto se si vogliono abituare i visitatori a riconoscere un’amatriciana espressa da quelle schifezze surgelate che servono negli affollati bar di piazza Venezia.
OFFICINE ITALIA : E LA STEAK HOUSE (?)
Veniamo alla ciccia. Ad essere onesti ci aspettavamo di assaggiare la tanto decantata carne di Officine Italia. Sul sito, sui volantini e anche in giro per il locale, si fa un gran parlare e fotografare di bistecche e tagliate di Black Angus, Chianina e Wagyu. Ecco, tutto questo è rimasto limitato a chiacchiere e fotografie. A Braciamiancora siamo abituati ad assaggiare prima di valutare, quindi verdetto rimandato. Però abbiamo potuto vedere in esclusiva qualcosa che ci ha incuriosito e che potrebbe convincerci a tornare: la griglia. Praticamente un intero piano del locale è dedicato alla preparazione e alla cottura della carne. Una enorme griglia basculante, realizzata su misura appositamente per questo locale, alimentata a carbone vegetale e studiata per una cottura perfetta. Tutto è realizzato in loco, dove gli addetti della macelleria sporzionano i grandi pezzi di carne e realizzano gli hamburger gourmet.
Abbiamo provato, invece, i vini e le birre proposte da Officine Italia nel proprio menù. Vini biologici e birre artigianali: tutto proviene da vitigni e birrifici italiani. Una ricerca non banale e che arricchisce un menù già ampio. Ovviamente tutto è in vendita, quindi potrete portarvi a casa una bottiglia del vino o della birra che avete assaggiato a tavola. Peccato che non sia lo stesso per la carne: ci sarebbe piaciuto un piccolo angoletto dedicato alla macelleria accanto a tutti gli altri prodotti che riempiono gli scaffali del piano terra.
Di Giulio Gezzi 23 Aprile 2019