CE NE FOSSERO COME LUI OGGI IL MACELLAIO SAREBBE UN MESTIERE CHE VORREBBERO FARE TUTTI I BAMBINI: ALTRO CHE IL CALCIATORE! ABBIAMO SCOVATO IL MACELLAIO YOUTUBER CHE FA MIGLIAIA DI VIEW
I numeri parlano chiaro. In un anno su YouTube ha postato 115 video ottenendo ben 250 mila visualizzazioni che sommate a quelle su Facebook superano abbondantemente il mezzo milione. Che sono più degli abitanti di tutta Bologna e dintorni. Insomma, numeri da serie A. E pazienza se lui vive e lavora in una piccola frazione di Ferrara dove si conoscono tutti. La rete è bella proprio per questo. Ed è grazie alla rete – e alla incessante attività sui social del soggetto in questione – che ci siamo imbattuti in questo ragazzone emiliano.
Lui è Lorenzo Rizzieri, 44 anni ferrarese doc, alla guida della macelleria di famiglia dal 2009. A forza di video e hastag la sua macelleria è diventata il prototipo della piccola azienda italiana a conduzione familiare che spesso i politici di ogni latitudine, ordine e grado sventolano come esempio di produttività e attaccamento al territorio. Oggi la Macelleria Rizzieri ha dodici dipendenti e varcare la sua soglia significa imbattersi in un microcosmo curato e selezionato dove ti verrebbe da comprare tutto.
LORENZO RIZIERI : LA FILOSOFIA AL NATURALE
Niente male dunque per una macelleria che ogni mattina apre i battenti a Focomorto, piccola frazione di Ferrara non proprio facile da raggiungere e con appena 500 abitanti. Niente male se si pensa che la Fratelli Rizzieri 1969 ha appena compiuto mezzo secolo di vita. Un traguardo per nulla scontato fino a dieci anni fa quando papà Maurizio vicino alla pensione meditava di chiudere bottega.
Alla fine, dopo qualche esitazione, l’ha affidata a Lorenzo e mai scelta fu più azzeccata. Alto, occhi verdi con una barba rossiccia e bianca, Lorenzo ha dalla sua una presenza rassicurante. Potremmo definirlo il Vittorio Sgarbi della macelleria. Non tanto per i capelli che ormai hanno perso ogni velleità di riporto, quanto per la parlata sicura, fluente e con lo stesso accento del critico d’arte. E diciamolo: anche per i suoi siparietti social dove sullo sfondo compaiono spesso autentici capolavori d’arte norcina.
Non è una casualità visto che i salumi al naturale rappresentano la filosofia di Lorenzo. Una filosofia cha ha portato nella sua bottega il meglio della produzione biologica. Dalla pasta all’olio fino a biscotti e conserve, i suoi sono tutti alimenti sani, realizzati senza utilizzare ogm o sostanze chimiche. Insomma, una vera e propria alternativa al mondo del supermercato.
LORENZO RIZZIERI : VIDEO A RITMO DI BLUES
Se avete il wi fi a disposizione o vi avanza qualche giga andate su Youtube e spizzatevi i suoi video: i suoi tutorial terminao tutti con una base blues. Una musica che racconta molta della sua personalità. E’ la colonna sonora che lo accompagna in giro per l’Italia fra aziende agricole e allevamenti, feste barbecue e centri di ricerche. E sono proprio i rapporti che ha intrecciato con agronomi e ricercatori a stimolarlo. A fargli apprezzare ancora di più il suo lavoro e ad accendergli quella curiosità e quella voglia necessari per alzare l’asticella.
LORENZO RIZZIERI : PIO BOVE NON VIVE PIU’ QUI
“Comunicare è fondamentale e lo sarà sempre di più in futuro” afferma convinto Lorenzo. La comunicazione sui social gli è infatti servita ad uscire dall’anonimato, a far conoscere i sui prodotti e perfino a sbarcare negli studi della Rai dove ha stupito tutti. Si è presentato alla Prova del Cuoco con una giacca elegante blu e grigia e con un eloquio che avrebbe convinto pure Sgarbi. Il messaggio era chiaro: signori miei l’era di Pio Bove (l’esilarante macellaio interpretato da Panariello, sciatto e sporcaccione) è finita. E’ uno stereotipo ormai superato. Non esiste più.
Comunicare dunque per Lorenzo significa anche questo: correggere una narrazione distorta. “Quando ho postato i primi video si era in un periodo brutto. La carne era descritta come un alimento insalubre e la Tv spesso trasmetteva immagini sugli allevamenti intensivi. Era fondamentale iniziare a comunicare la parte bella del mestiere”. Da lì ha spinto REC e non ha più smesso. Oltre mezzo milione di view stanno a dire che la scelta fu saggia. Saggia come la scelta di abbondare il vecchio lavoro (si occupava di informatica e comunicazione per un’azienda di arredo e termoidraulica) e “tornare” a fare il macellaio.
Di Gianluca Bianchini 27/12/2018