LIMONE E BISTECCA: C’È CHI USA QUESTO FRUTTO GIALLO COME GUARNIZIONE DEL PIATTO E CHI INVECE AMA SPREMERLO SULLA CARNE MA C’È ANCHE CHI NON TOLLERA L’ABBINAMENTO NEL MODO PIÙ ASSOLUTO
Limone e bistecca: storia di un rapporto che va avanti da quando è nato il concetto di ristorazione postbellica, cioè da quando mangiar fuori è diventato un rito di piacere e non l’unica tappa per scapoli e uomini impegnati in trasferta. Tutto comincia negli Anni ’60 quando mamma, papà e figliolanza varia entrano al ristorante e si inizia a far mangiare l’avventore anche con l’occhio. Marketing primordiale ma pur sempre legato a logiche i cui riflessi sono giunti fino ad oggi.
Insomma, per farla breve, quel piatto nel quale veniva servita la bistecca andava ornato. Gli andava messo un abbellimento. Ma attenzione: siamo negli Anni 60 e l’abbellimento deve essere sì “bello” ma anche – e sopratutto – utile (la guerra è finita da poco e non si deve buttare nulla).
Niente fiori e fiorellini, niente riduzione di balsamico e niente letti di rucola (quelli arriveranno negli Anni 90 e rimarranno per qualche lustro). Per dare un tocco cromatico cosa c’era di meglio di un bel limone? Giallo, rotondo e che all’occorrenza si poteva anche spremere sulla carne.
Una moda che è durata per circa quarant’anni e che ha cominciato a vacillare solo adesso. Come se mettere un limone accanto alla bistecca fosse reato. Tutta colpa dei gastro-talebani del web i quali, forti di una prepotenza tutta da tastiera, hanno cominciato a dire il limone accanto alla bistecca rappresentava un’onta.
LIMONE E BISTECCA VIVA IL GIALLO
Badate bene: abbiamo scritto ACCANTO. Non “sopra” nè tantomeno “spremuto sopra”. Che vuol dire? Che se al ristorante la bistecca ci arriva con una guarnizione di limone non è necessariamente detto che dobbiamo spremerlo. Esiste uno strumento, chiamato forchetta, che ci permette di scansarlo. Ma allora perché la bistecca ci è arrivata con quella bella fetta di limone accanto?
Semplice: si tratta di una guarnizione al piatto. Il giallo del limone è un colore che rimanda alla felicità ed alla positività, molto bello per l’estate, perché richiama il sole. Ma tranquilli, non è necessariamente detto che siamo obbligati a spremerlo. Chi ha appoggiato quel limone accanto alla nostra costata non è un killer, al massimo avremo di fronte un ristoratore over 50 che rimpiange la nazionale di Bearzot, gli Abba e il gettone telefonico. Insomma al massimo possiamo prenderlo in giro perché è un po’ fuori moda.
LIMONE E BISTECCA AD ALCUNI PIACE
De gustibus non disputandum est. Sui gusti non si discute. Se la massima dei latini è ancora attualissima qualche motivo ci sarà. I gusti sono quanto di più soggettivo possa esserci. Possiamo cercare l’abbinamento giusto, emancipare le persone, istruirle e indicare loro le migliori vie del gusto ma alla fine io continuerò a preferire i rossi del sud a quelli del nord. Meglio un Aglianico che un Teroldego. Almeno per chi scrive.
Sul fronte bistecche siamo sullo stesso piano: c’è chi la preferisce cruda, chi al sangue e chi con cottura media. Chi con il sale e chi senza sale. Chi con il sale rosa e chi con quello rosso. Chi con un filo d’olio a crudo e chi senza nulla. C’è poi una fetta di carnivori che ama spremere il limone sopra la bistecca. L’asprezza del limone accanto ad una bistecca tenera non è poi così orripilante come idea. C’è a chi piace e a chi no.
Condannare gli amanti del limone equivale ad essere prepotenti al pari dei vegani che tanto critichiamo e che tanto ci rompono. Insomma: la libertà della tua bistecca e del tuo limone finisce dove inizia il mio piatto. A, ultima cosa, io la bistecca la preferisco senza limone. E quando mi capita a fianco un “limonaro” lo invito a dare il primo assaggio senza limone e poi a trarre le conseguenze. Consigliare sempre tanto, criticare poco e il giusto.
LIMONE E BISTECCA L’IMPORTANZA DELLA VITAMINA C
In un recente articolo dal titolo eloquente “Vade retro tumore – consigli facili per mangiare carne in tranquillità” abbiamo scritto che preziosi alleati per le nostre grigliate sono i frutti ricchi di vitamina C. Tra questi arance, pompelmi, limoni, Kiwi e fragole. Tutti frutti ricchi di vitamina C e che aiutano il nostro organismo ad assorbire il ferro di cui la carne è una vera miniera inesauribile e che tanto è prezioso per l’uomo. Che vuol dire questo? Che quando mangiamo carne è bene sempre finire il pasto con una abbondante porzione di questi frutti.
Oltre ad avere potere antiossidanti, permettono una migliore assimilazione del ferro di cui la carne è ricca. Un doppio beneficio confermato da numerosissimi studi. Non sapremo mai se quel limone che per decenni ha accompagnato le bistecche fosse messo lì per caso, per moda, per guarnizione o perché la saggezza popolare – che sbaglia raramente – si era effettivamente accorta che quel limone accanto alla bistecca proprio tanto male non ci stava?
di Michele Ruschioni 07 / 04 /2017