ALLEVARE RISPETTANDO I RITMI DELLA NATURA E NON STRESSANDO GLI ANIMALI SI PUO’: L’ALLEVAMENTO DI MR BEEFY IN PROVINCIA DI VERONA NE E’ LA PROVA
Ad ogni vitello ha dato un nome con una storia e un significato particolare. Conosce il carattere e le abitudini di quasi tutte le sue mucche. Capisce l’umore di Pino, il suo toro da monta, osservandolo da qualche centinaio di metri. Loro ricambiano tanta attenzione pascolando placidamente fin sotto le finestre di casa sua, quasi a volerlo ringraziare per il clima che si respira in questo allevamento.
Qui le parole d’ordine sono “benessere animale”, “pascolo libero”, “monta naturale”. E poi i vitelli che rimangono fino ad otto mesi con la madre, finchè è Madre Natura, e non l’uomo, a decidere il distacco fisiologico.
Mozzecane, provincia di Verona. Circa 7 mila anime circondate da campi di mais, vigne e alberi di kiwi. E’ una terra operosa questa, si lavora senza troppe interruzioni ed è qui che pascolano gli Angus di Placido Massella, allevatore e titolare di Mr Beefy, azienda che alleva e vende Angus italiano. Una eccellenza sotto molti punti di vista.
Il caso ha voluto che il giorno in cui ho deciso di andare a far visita a Mr Beefy tutte le prime pagine dei giornali titolassero più o meno alla stessa maniera: “L’Onu lancia l’allarme: mangiate meno carne se volete salvare il pianeta“. Mi accorgerò dopo qualche ora, al termine della giornata in questa azienda, che i titoli dei giornali erano incompleti.
MR BEEFY L’ALLEVATORE ILLUMINATO – QUEL VIAGGIO NEGLI STATES
“Sono figlio di un allevatore vecchio stampo, ma ad un certo punto ho maturato la convinzione che dovevo cambiare il mio lavoro, rivoluzionare il mio approccio. Ho capito che inseguendo la quantità non trovavo quella soddisfazione che ora invece ho“. La storia di Placido Massella è una di quelle che meritano di essere raccontate perché lanciano un segnale forte all’intero settore: si può allevare carne nel rispetto degli animali, traendone profitto e mantenendo standard di qualità molto elevati. Il sottotitolo della sua storia, se vogliamo, potrebbe benissimo essere questo: Si può dire – e si deve dire – no agli allevamenti intensivi.
La sua rivoluzione non è avvenuta dall’oggi al domani. E’ stata scandita da una serie di tappe graduali che oggi lo hanno condotto alla meta finale. Prima tappa: gli Stati Uniti, destinazione Colorado. Insieme a quattro collaboratori parte per incontrare Temple Grandin, una delle personalità più conosciute e influenti al mondo per quel che riguarda il benessere animale. Una sorta di Galileo Galilei del mondo bovino.
“Un intero pomeriggio trascorso con lei, seduti in una tavola calda messicana, in un piccolo paese fuori dall’Università del Colorado dove le insegna. Indubbiamente un personaggio molto magnetico e di una competenza fuori dal comune, fu un incontro molto interessante e stimolante, le sue parole furono l’ulteriore conferma che mi stavo muovendo nella direzione giusta”.
Tornato in Italia attua il secondo step del suo percorso: via i campi di mais, al loro posto pascoli. E la gente del posto a dargli del matto. Terzo step: introdurre l’allevamento degli Angus nelle campagne di Mozzecane, razza che da queste parti non si era mai vista: era appena nato Mr Beefy. E lui matto non lo era per niente.
MR BEEFY L’ALLEVATORE ILLUMINATO – QUEGLI ANGUS SOTTO CASA
Casa, ufficio, spaccio della carne e pascoli liberi. Tutto nel giro di un paio di km quadrati. It’s seriously fucking real! direbbero gli americani del Colorado. E così capita che mentre ti rechi nello spaccio per acquistare qualche bella bistecca ti ritrovi con gli Angus che ti osservano da pochi metri come se niente fosse.
“Il benessere animale dovrebbe essere la base fondamentale di ogni allevatore, purtroppo non è sempre così. Anche perché il pascolo libero, la monta naturale, investire del tempo nel mantenere il legame mamma-vitello fino a otto mesi non è per niente semplice – spiega Placido – ma un allevamento del genere permette di produrre una carne a mio avviso più buona e sicuramente più etica e decisamente più sostenibile dal punto di vista ambientale”.
Il sillogismo è semplice. It’s seriously fucking simple! Direbbero in Colorado. Se il bestiame vive bene, senza stress, in un ambiente tranquillo, sotto la supervisione responsabile dell’uomo, con una dieta naturale ed equilibrata avrà una vita migliore e di conseguenza le sue carni saranno migliori. Arrivare a questi livelli presuppone una radicale cambiamento culturale nel quale, per fare un esempio, la stalla diventa il punto finale prima del sacrificio. Non il punto di inizio della storia di un animale.
MR BEEFY L’ALLEVATORE ILLUMINATO – IL SAPORE DELLA CARNE BUONA E NATURALE
Ho assaggiato decine di Angus in vita mia. Ho provato quello proveniente dal Sud America e quello USA. Ho testato l’Australiano e l’Angus scozzese. Ognuno ha una sua caratteristica specifica e sentori propri del territorio dove nasce e cresce. I professionisti del vino lo chiamano “terroir“, ovvero quell’area delimitata dove le condizioni naturali, fisiche e chimiche, la zona geografica ed il clima permettono la realizzazione di un vino specifico e identificabile mediante le caratteristiche uniche della propria territorialità. Sono convinto che la carne possa cambiare di gusto e modificare le proprie caratteristiche anche in base al territorio dove cresce. Non solo in base alla dieta o alla razza.
Il sapore della carne di Mr Beefy è diversa dagli Angus a cui siamo abituati. Ha sì, l’inconfondibile sapore di Angus, e quindi di una carne maiuscola, decisa, penetrante, ma ha una cornice di delicatezza ed elegante rotondità mai provata prima. E’ una carne che sussurra i suoi sentori, non li urla. Ho apprezzato questa carne sin dal primo morso, ma l’ho capita pienamente dopo il terzo. C’è il sapore di una terra discreta e ricca della sua biodiversità. Se chiudo gli occhi, e mi affido alla mia immaginazione, posso ancora apprezzare il retrogusto del cielo azzurro che incorniciava quei pascoli.
POCHI CLIENTI MA BUONI
“Ho duecento capi sulla linea vacca vitello e duecento capi all’ingrasso, divisi in otto pascoli, tutti nella provincia di Verona. Ho anche un pascolo in quota. Il mio è un Angus italiano, quasi tutti i capi sono nati in Italia. Non riesco ad allevarne di più, la richiesta è tanta e c’è una lista di attesa di fronte alla quale non intendo modificare il mio approccio. Prima la Qualità. Chi vuole la Quantità si deve rivolgere ad altri“, spiega Placido mentre mi illustra il raffinato piano di marketing che ha ideato per comunicare – più che per vendere – la sua carne.
A differenza di molti suoi colleghi questo gigante veneto che sussurra agli Angus, ha prima lavorato per ottenere un prodotto di alta qualità e solo dopo aver raggiunto standard maiuscoli ha deciso di incorniciarli al meglio, tra locandine, scatole, cappelli e spillette.
E mentre osservo gli Angus di Mr Beefy raggrupparsi spontaneamente sotto un albero per cercare refrigerio all’ombra penso che i giornali della mattina, per essere completi, avrebbero dovuto titolare così: “Mangiate meno carne e allevatela secondo la filosofia di Mr Beefy. Ambiente, consumatori e mucche vi ringrazieranno”.
Mr Beefy – sede e spaccio alle spalle di un vitello
di Michele Ruschioni 22 Agosto 2019