HomeRubricheNewsIL MAIALE CHE TROVIAMO AL SUPERMERCATO (QUAL E' IL MIGLIORE?)

IL MAIALE CHE TROVIAMO AL SUPERMERCATO (QUAL E’ IL MIGLIORE?)

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SIAMO ENTRATI NEI PRINCIPALI SUPERMERCATI ITALIANI E ABBIAMO COMPRATO DEL MAIALE PER CAPIRE COSA TROVANO I CONSUMATORI NEL BANCO FRIGO QUANDO HANNO VOGLIA DI FARE UNA GRIGLIATA 

Conad, Panorama, Carrefour, Lidl, Coop e i centro commerciali della catena Iper. Sono i sei supermercati nei quali, in un qualsiasi venerdì di agosto, siamo entrati con un obiettivo ben preciso: acquistare della carne di maiale per poi grigliarla e valutare la qualità dei prodotti.

Cercavamo delle risposte a queste domande: c’è qualche prodotto interessante in giro per i supermercati italiani? Che maiale trova il consumatore italiano nei banchi frigo della Grande Distribuzione? Esistono prodotti da evitare? Ce ne sono alcuni che meritano la menzione d’onore?

Ad esclusione del super mercato Iper  (presente solo in sette regioni con 27 punti vendita), gli altri sono tutti centri commerciali diffusi su tutto il territorio nazionale: sommando Carrefour ( 1074 punti vendita), Coop (1100 punti vendita), Lidl (600 punti vendita), Panorama (684 punti vendita) e Conad (2100 punti vendita) si superano abbondantemente i 5 mila punti vendita. Di fronte a numeri così imponenti è altrettanto vasta la scelta per il consumatore. Proprio per questo motivo, dal nostro test abbiamo volutamente tolto i prodotti “basic” come salsicce, costolette semplici e bistecche di maiale in purezza, altrimenti i prodotti da testare sarebbero stati davvero troppi.

Lente di ingrandimento e attenzione massima invece su prodotti di maiale nei quali ci sia stato, da parte dei produttori, un lavoro di “ingolosimento” tramite marinate o lavorazioni particolari.

maiale nella gdo

IL MAIALE IL MIGLIOR AMICO DEL GRIGLIATORE 

Da sempre, quando si tratta di organizzare una grigliata numerosa, i prodotti di carne di maiale sono i primi che finiscono nel carrello. Il motivo è presto detto: trova unanime consenso, è versatile, meno expensive del manzo, è facile da cucinare, se ci si emancipa dal classico trio salsiccia-costoletta-bistecchina ci sono moltissimi prodotti da proporre ai consumatori e questo scatena le fantasie dei produttori che possono “giocare” con aggiunte di ingredienti, marinate e spezie varie. C’è tanto da assaggiare. Lo sa bene quel 70% di italiani che abitualmente frequenta i banchi frigo della Grande Distrubizione. 

IL POKER TARGATO FIORANI: CHE BELLA SCOPERTA!

Un vero e proprio poker servito firmato Fiorani. Parliamo di quattro tagli assai gustosi arricchiti con una marinata non aggressiva e ben calibrata: Tagliata di Lonza (250 grammi per 3 euro e 69), Loin Ribs (300 grammi per 2 euro e 99), Tagliata di Coppa (250 grammi per 3euro e 99) e una Tomahawk di suino (circa 300 grammi per 3 euro e 43). Marinatura soft ma azzeccatissima: olio di semi (molto indicato in questi casi perché non è preponderante come quello di oliva), sale, pomodoro, olive nere (ci stanno da Dio!), origano e una impercettibile ed armonica carezza di aglio.

Ad esclusione delle Loin Ribs, che consigliamo di preparare in modalità “low and slow” affinchè si esalti il prodotto, gli altri tre tagli sono stati preparati in cottura diretta su una classica griglia. La Tagliata di Lonza è quello che il nostro panel di assaggiatori (8 in tutto) ha maggiormente apprezzato per una tenerezza sopra la media.

Vanno fatti oggettivi complimenti all’Azienda Fiorani per aver avuto il coraggio di portare nei supermercati italiani prodotti del genere. L’approccio, va detto, è molto mediterraneo e decisamente distante dallo stile americano dove salse, marinate e ingredienti coprono completamente la carne. Eravamo molto curiosi di assaggiare dei prodotti nei quali si è deciso di inserire l’aglio. Avevamo paura che potesse creare qualche disarmonia. Invece la marinata dei prodotti Fiorani è assolutamente ben calibrata. Su otto assaggiatori (due giornalisti gastronomici, due chef, due produttori di vino, un produttore di olio extra vergine e uno studente universitario) solo uno si è accorto della presenza dell’aglio definendola “azzeccata, appena accennata e in assoluta armonia con il tutto”. Ecco perchè sul gradino più alto del podio vanno questi quattro prodotti. Provateli e fateci sapere che ne pensate. 

CONSIGLIO SULLA COTTURA: Se cercate un modo alternativo per servire e cucinare la tagliata di Lonza o la tagliata di Coppa provate questo piccola e semplice tecnica. A griglia rovente scottate per qualche minuto su entrambi i lati le due bistecche in modo da avere una eccellente reazione di Maillard. Dopo questa operazione tagliate a cubetti la carne e avvolgetela nella carta argentata a mo’ di cartoccio. Mettere il cartoccio sopra la brace rovente per circa 8 minuti. Questo sistema permetterà alla carne di cuocere nei suoi succhi arricchendone il sapore.

maiale nella gdo
prodotti Fiorani: promossi a pieno titolo
maiale nella gdo
prodotti Fiorani: piacevole sorpresa

SCAMERITA SALE E PEPE E STRACCETTI AL LIMONE: FANTASIA A PICCOLE DOSI

Se l’azienda Fiorani ha avuto un discreto coraggio nel proporre il suo poker di prodotti con un carattere ben definito ci sono invece realtà che hanno puntato su prodotti più collaudati: la Scamerita Sale e Pepe (4.08 euro realizzato dal Salumificio Sandri ) e gli Straccetti di Lonza al limone (3,99 euro realizzato da Buone Terre Prosus).

Se la Scamerita è un classico della proposta toscana che il Salumificio Sandri arricchisce con sale e pepe (per sapere si più sulla Scamerita cliccate qui). Il risultato è buono: la declinazione bucolica-popolare di questa ricetta si sente e si apprezza. Gli Straccetti di Lonza al limone sono una trovata veloce per mettere in tavola una proposta sfiziosa ma con una connotazione molto più borghese e se vogliamo di minore spessore. Tra le due proposte la Scamerita è un passo avanti non fosse altro perchè porta un taglio regionale su scala nazionale. Gli straccetti di lonza al limone, che non bocciamo di certo, non rappresentano una trovata originale.

maiale nella gdo
prodotti test maiale
maiale nella gdo
maiale in cottura diretta

IL DERBY MESSICANO FINISCE IN SOSTANZIALE PARITA’ 

Nel nostro girovagare abbiamo trovato solo due proposte di costine in stile messicano: una porta la firma del Salumicio Sandri (6.04 euro acquistato al Conad per 616 grammi) e l’altra del salumificio Cioli Egidio acquistata da Panorama (5 euro e 34 per 600 grammi). Sono ribs tradizionali, speziate secondo la ricetta messicana. O meglio, secondo la ricetta messicana che appreziamo qui in Italia (per un messicano questo mix di spezie è fin troppo soft).

Pepe, peperoncino, sale, oltre a quella voce generica di “aromi” di fronte alla quale ci chiediamo come mai non venga esplicitata per intero. Nella ricetta proposta dal Salumificio Sandri compare anche il “vino rosso” che dona al tutto un colorito più acceso. Nel complesso i due prodotti sono discretamente ben riusciti, regalando il “brivido” di sgranocchiare le ribs con le mani mentre si è investiti gioisamente dalla capsicina che è stata perfettamente calibrata. Il piccante c’è, si sente, si percepisce, stimola un sorso in più ma non è mai ecessivo o ingombrante. Le ribs del Salumificio Sandri, rispetto alle altre, sono meglio tagliate.

CONSIGLIO PER GUSTARLA MEGLIO : se volete aggiungere appeal alle vostre costine laccatele con della Jack Daniel’s Tennesse Honey una salsetta a base di miele che miscelandosi con il piccante manderà le vostre papille gustative nella stratosfera.

maiale nella gdo
ribs alla messicana
maiale nella gdo
ribs alla messicana

SALSICCE ALTERNATIVE: FINOCCHIETTO E PUNTA DI COLTELLO

Siamo del parere che parlare di salsicce, in un articolo come questo, sia come scoperchiare il vaso di Pandora: potrebbe uscire qualunque cosa. Tutti e sei i punti di vendita dove abbiamo comprato il nostro maiale proponevano infatti una quantità di salsicce notevole. Non era nostro interesse argomentare e testare un prodotto così comune. Abbiamo fatto un’eccezione per questi due prodotti: una salsiccia con finocchietto e una salsiccia realizzata “a punta di coltello”.

Gli insaccati arricchiti con il finocchietto selvatico sono molto comuni nel sud del paese (soprattutto in Sicilia) ed è facile trovarli in tante macellerie. Sono un tipico prodotto artigianale difficile da acquistare nei banchi del supermercato. Stessa cosa dicasi per la salsiccia preparata a punta di coltello, che si contraddistingue per avere una grana più spessa e grossolana.

Proposta in una confezione da 3 salsicce dal gruppo Loma  (360 grammi per  2,49 euro) le abbiamo grigliate nel più classico dei modi. Si avvicinano a quelle artigianali realizzate a mano dal nostro macellaio di fiducia (la grana grossolana sotto i denti è apprezzabile) e possono essere per un consumatore neofita un primo passo verso salsicce diverse.

salsicce durante il nostro test
salsicce in cottura durante il nostro test

ARROSTICINI DI MAIALE: E SE LI CHIAMASSIMO MINI SPIEDINI?

I puristi dell’arrosticino abruzzese inorridiranno, ma tant’è: esistono, e vengono venduti in tutta Italia, anche arrosticini di maiale. La gente li compra e li mangia. D’altronde se l’offerta viene intercettata dalla domanda il business s’ha da fa. Se Carrefour propone addiruttura i suoi (400 grammi di arrosticini a 4.49 euro) in giro si trovano anche quelli proposti da Buone Terre Prosus (4euro e 34).

I primi hanno degli spicchi di peperone tra i cubetti di carne, gli altri sono arricchiti con del rosmarino. Questo arrosticino di maiale è in realtà uno spiedino di maiale piccolo, meno ingombrante (stiamo intorno a 25 grammi a pezzo), che può essere utilizzato anche come antipasto. Con questo habitus diverso si prova a vendere il maiale in modo più originale. Se vi piace il genere è senz’altro un prodotto da mettere nel carrello: per giocare, sfiziarsi, provare a colorare di originalità il proprio evento, cena o pranzo che sia. Non è il nostro prodotto preferito ma è sicuramente una variante sul tema accettabile.

arrosticini di maiale

 

di Michele Ruschioni 29 / 08 / 2019

 

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