DANIELA CHIAPPETTI E’ STATA ASSESSORE, PRESIDENTE DI UN MUNICIPIO ROMANO E CANDIDATA AL PARLAMENTO. IN 16 ANNI HA LAVORATO GOMITO A GOMITO CON GENTE DEL CALIBRO DI VELTRONI, RUTELLI, BERLUSCONI E ALEMANNO. DA UN ANNO E’ DIVENTATA CHEF E INSIEME AL SUO STORICO COMPAGNO AVVIATO IL PRIMO HOME RESTAURANT DI ROMA. ECCO LA SUA STORIA, LE SUE VITTORIE AI FORNELLI E COSA PREPAREBBE AI VARI RENZI, MARINO E BERLUSCONI. E PER GLI AMICI DI BRACIAMI ANCORA NON HA DUBBI: SUBITO SULLA GRIGLIA L’ABBACCHIO ALLA SCOTTADITO
Dal 1997 al 2013 ha solcato le agitate acque della politica romana passando dall’elezione in circoscrizione ad una prestigiosa candidatura in Parlamento. Sedici anni concitati e frenetici, senza pause, in un momento storico in cui di quote rosa si parlava solamente e la vita per le donne impegnate in politica era più dura. Sedici anni durante i quali ha lavorato quotidianamente confrontandosi con quei pezzi da 90 che hanno fatto la storia della politica italiana: da Berlusconi a Veltroni passando per Rutelli, Alemanno e tanti ministri della così detta “Seconda Repubblica”. Nel mezzo due figli e quella passione mai spenta: la cucina. Che ora, da quando ha avviato il suo grazioso Home Restaurant, è la sua occupazione principale.
Daniela, dalla politica ai fornelli, come è nata questa seconda attività?
La passione per la cucina nasce da piccola, dai tempi della scuola elementare. Se vogliamo è nata prima questa di passione che quella per la politica. Merito di mia mamma che mi ha trasmesso il significato e il valore del saper cucinare e della buona tavola.
Politica e cucina, cosa hanno in comune questi due mondi?
Il principale tratto comune è che in entrambi i casi devi soddisfare le aspettative di tante persone. Aver fatto tanti anni politica in prima persona e a contatto con le persone più diverse ha sviluppato in me quell’empatia necessaria per ad entrare subito in contatto con i desideri delle persone per le quali oggi cucino. Desideri che io cerco poi di soddisfare cucinando per loro al meglio. Sia in Politica che in cucina poi non puoi improvvisare e devi sempre avere organizzazione e cura del dettaglio.
Come ti è venuto in mente di aprire un Home Restaurant?
Tanti amici e tanti conoscenti dopo aver assaggiato i miei piatti mi spingevano ad iniziare questo tipo di attività considerato poi che ho una casa che me lo permette. E poi a Roma attività come queste non ce ne sono e mi è sembrata un’idea carina. Siamo aperti da 9 mesi e siamo molto soddisfatti. La parola “ristorante” deriva dal francese e significa “ristoro”. Diciamo quindi che è una formula di ristoro tra le mura di casa. Organizziamo una cena tra le pareti domestiche in un ambiente che è ben diverso da un ristorante tradizionale. Inoltre alcune camere di casa le usiamo come bed and breakfast e i turisti apprezzano la nostra formula molto casalinga.
Episodi simpatici?
Ci vengono a trovare molti turisti. A giugno una coppia di olandesi, avranno avuto una sessantina d’anni, ha cenato sul terrazzo. Serata mite, silenziosa, con una luna piena a incorniciare il tutto. A fine cena sono entrati in cucina e mi hanno detto che era stata la cena più romantica e bella della loro vita. I turisti apprezzano la sincerità che mettiamo nei nostri piatti. Ah poi ci tengo a dirlo per gli amici di Braciamiancora: sulla terrazza abbiamo un bel bbq pronto da accendere per chi ci volesse venire a trovare.
Cosa cucinate?
Principalmente piatti della cucina romana. Poche, pochissime rivisitazioni. Con convinzione rimaniamo ancorati alle nostre tradizioni. Poi per chi ama la carne e il pesce alla brace abbiamo un barbeque in terrazza e possiamo soddisfare tutte le esigenze.
E la politica?
Io mi sono sempre ritenuta una “politica professionale” che è un concetto ben differente da quello di “politico di professione”. Il primo svolge il suo mandato con responsabilità e serietà e deve capire quando è la stagione di dedicarsi anche ad altro, il secondo invece venderebbe pure la madre pur di non mollare la poltrona. Non escludo un mio ritorno in futuro ma di certo non in questa stagione.
Sedici anni nell’agone politico sono tanti, hai conosciuto molti big. A tavola ricordi dei loro comportamenti particolari?
Berlusconi e D’Alema a tavola sono molto raffinati. Veltroni, per quel che ricordo, mangiava pochissimo. Alemanno invece davanti ai miei occhi è riuscito a divorarsi un panino al prosciutto in un istante.
Facciamo un gioco: un piatto che preparesti a questi politici. Iniziamo da Renzi.
Il fritto misto. E’ un piatto che lo rappresenta, Renzi è un po’ di destra e un po’ di sinistra. Un po’ popolare e un po’ snob. Un po’ voglio andare ad elezioni e un po’ mi alleo con Berlusconi. Ma gli potrei prepare anche i fagioli con le cotiche. E’ un gustosissimo piatto tradizionale della cucina povera romana. Quello che ci vuole per un Premier che dice di voler portare fuori l’Italia dalla recessione.
All’HomeRestaurant arriva Berlusconi.
Il Tiramisù che prepara mia suocera che è il più buono d’Italia. Silvio in questo momento, visti i sondaggi di Forza Italia in calo, ha bisogno di qualcosa che lo risollevi.
Al sindaco Marino?
Gli schiaffoni al forno. Per uno nato a Genova, che ha lavorato in America e fa il sindaco a Roma questa pasta napoletana è perfetta per rappresentare la confusione sua e di Roma. Magari con qualche schiaffone potrebbe svegliarsi.
Un politico che non inviteresi mai a cena?
La lista è lunga. Eviteri accuramente di sedermi a tavola con tutti quei politici di professione. Ecco, se li avessi tra le mani oggi saprei come cucinarli per bene: a fuoco indiretto su una bella brace.
PER SAPERNE DI PIU’
IL SITO DELL’HOME RESTAURANT www.homerestaurantroma.it
IL SITO DEL BED AND BREAKFAST www.aromaletuevacanze.it
di Donatella Carriera 26/01/2015