TEO MUSSO E’ IL FONDATORE DI BALADIN LA BIRRA ARTIGIANALE PIU’ FAMOSA D’ITALIA MA NELLA SUA VITA, OLTRE AL LUPPOLO E AL MALTO, C’E’ SPAZIO ANCHE PER LA GRIGLIA E BARBECUE FUMANTI
Nora, esotica, profumo di spezie e colore dell’ambra. Elixir, corpo deciso, femminile ed erotica. Mielika, profuma di miele, morbida ma, alla fine, sa essere amara. Niña, lei elegante e vigorosa, va con tutti (i piatti). L’elenco è lungo e ad ogni nome corrispondono caratteristiche che le rendono uniche e inconfondibili. Un harem particolare. Tutte hanno in comune un solo uomo: Teo Musso, padre della birra artigianale Baladin. Quelle menzionate sono solo una minima parte delle creazioni di questo “cantastorie” (Baladin in francese vuol dire “cantastorie”). E come un aedo dei tempi antichi, Teo è capace di sorprendere il suo pubblico con grandi colpi di scena. L’ultimo si chiama Baladin Open Garden ed è il posto ideale per chi ama la birra e la griglia. Quindi, mettiamoci comodi, birra impugnata e ascoltiamo questo racconto.
IL RE DELLA BIRRA ARTIGIANALE ITALIANA VA PAZZO PER LA GRIGLIA: BALADIN IERI E OGGI
Le sue radici sono in Piemonte (Piozzo), classe 1964, Matterino “Teo” Musso si innamora molto presto e di tutte: bionde, more, rosse. Tutte birre naturalmente. Una passione che lo porta ad aprire nel 1986 il primo pub Le Baladin nel suo paese d’origine. Dieci anni dopo nasce come brewpub il birrificio Baladin sempre in quel paese che si affaccia sulle Langhe. E da allora non ha smesso si sfornare, o meglio dire, “spillare” idee vincenti. Per festeggiare i 30 anni di attività Teo si fa, anzi, ci fa un regalo: l’apertura di un maxi-birrificio. Un progetto ambizioso, visionario. In un’area di 73mila metri quadrati occupata solo dalla natura abbandonata e da una cascina medievale pianta i semi di una fabbrica della birra artigianale: “Due mondi che sto cercando di mettere assieme – spiega Teo – una tecnologia d’avanguardia a salvaguardia delle terra. Simbolicamente vicini, da una parte una struttura industriale anche se fatta a modo mio, dall’altra parte un pezzo di storia con le radici della cantina del 1300”.
IL RE DELLA BIRRA ARTIGIANALE ITALIANA VA PAZZO PER LA GRIGLIA: IL BIRRIFICIO AGRICOLO
“La birra è terra”: le pareti della sua fabbrica riportano il messaggio guida di questo progetto. Teo, nonostante i suoi vagabondaggi, nonostante quel suo aspetto un po’ da bohémien vive in maniera profonda il legame con la sua terra. D’altra parte è scritto nel suo Dna: sono i genitori contadini a tramandare a lui e agli altri figli i valori della terra e della forza del lavoro. Decide di occuparsi della produzione della birra dalla materia prima al prodotto finito dando vita ad un birrificio agricolo. Parola d’ordine: “filiera corta”. Con questa idea intraprende la coltura del luppolo e dell’orzo, ingrediente fondamentale della birra.
IL RE DELLA BIRRA ARTIGIANALE ITALIANA VA PAZZO PER LA GRIGLIA: LA LEGGE DELLA SVOLTA
Grande gioia nel mondo della birra artigianale italiana grazie all’approvazione della legge (clicca sul link per saperne di più) che finalmente rende legale la dicitura “birra artigianale” in etichetta. A tal proposito il re della birra artigianale, Teo Musso: “Una bellissima conquista se penso che dal 2003 a oggi ho fatto tantissimo lavoro in questa direzione perché sono convinto che la dicitura birra artigianale in realtà sia un brand, un marchio. I marchi vanno difesi e identificati altrimenti si fa confusione. Un passo avanti grande per tutto il comparto della birra artigianale e grande nella riconoscibilità da parte del consumatore, di che cosa si ritrova scritto in etichetta che fino ad oggi era anche illecito”.
IL RE DELLA BIRRA ARTIGIANALE ITALIANA VA PAZZO PER LA GRIGLIA: BALADIN OPEN GARDEN
Non c’è che dire, è uno che procede “a tutta birra” ma non solo. Le sue “creature” vanno accompagnate da buon cibo e allora si è accesa un’altra lampadina in quella testa capelluta: il Baladin Open Garden. Nel 2017 nei fine settimana sotto il porticato della cascina verranno allestiti banchi ortofrutticoli e di macelleria. Per renderlo davvero un eden, Mr. Baladin ha pensato di posizionare una griglia gigante dove cuocere i prodotti lì acquistati: ” per far sì che le persone possano tutte anche senza la nostra collaborazione riuscire a farsi un piatto, la griglia rimane un momento di socializzazione. L’idea è quella di avvicinare le persone al mondo contadino, di accorciare la filiera. La griglia è il fuoco, è l’elemento alla base dell’umanità e del suo sviluppo. La cosa più semplice e naturale che fa parte della nostra evoluzione”. Per gli amanti del mondo brassicolo e della griglia il Baladin Open Garden è davvero un parco divertimenti.
IL RE DELLA BIRRA ARTIGIANALE ITALIANA VA PAZZO PER LA GRIGLIA: LUPPOLO E CARNE
Un presente da sovrano della birra artigianale e un passato da principe del barbecue. Tante le storie da raccontare: dal periodo circense (ebbene sì, anche questo nel suo curriculum) ai tanti viaggi. Ma c’è un momento legato anche al barbecue: “Forse il periodo più vicino a questo mondo è stato quello vissuto con la comunità di argentini che con il loro asado mi hanno bruciato i neuroni. Penso sia un bel modo di socializzare”. La domanda sorge spontanea: consigli sugli abbinamenti Baladin – carne grigliata? “Una bistecca alla fiorentina la vedrei bene con una Super. Se invece siamo in presenza di belle costate di agnello, una Elixir sicuramente”. Due birre puro malto che rendono speciale il nostro barbecue.
di Ivana Figuccio 21/09/2015