DANIELA SANTANCHÈ A BRACIAMIANCORA SVELA LA SUA PASSIONE PER LA CARNE E PER IL BARBECUE. DIETRO L’APPARENZA DI GUERRIERA SI NASCONDE UN’ANIMA PRONTA AL PECCATO DI GOLA: SONO UNA SANTA MA MI PIACE LA CARNE
Non si sa come sia avvenuta la santificazione soprattutto visti i trascorsi da “Pitonessa“. La sua indole da predatrice l’ha portata ad assumere posizioni di rilievo nel panorama politico italiano senza mai lasciarsi intimidire: da imprenditrice a deputata e poi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Meglio non indagare sulle origini del soprannome ma è certo che con il rettile condivide la sua natura carnivora. A Braciamiancora confessa che non rinuncerebbe mai alle costolette di maiale.
DANIELA SANTANCHÈ: VEGETARIANA MAI!
Daniela Garnero Santanchè, piemontese di Cuneo, classe ‘61. Tacchi alti e aspetto molto curato sottolineano una femminilità che non ha mai cercato di mascherare, fin dai tempi della scuola. Anche questo racconta nel suo nuovo libro autobiografico “Sono una donna, sono la Santa”. Niente trucchi e ornamenti, invece, sul suo carattere: forte, risoluta e sfrontata. Un aspetto sinuoso che nasconde un temperamento duro. Si ammansisce, però, come tutti, quando si parla di cibo e soprattutto di carne. Chiara e decisa: “Amo la carne e non potrei mai essere vegetariana. Assolutamente no“. Così, l’onorevole, quando le si chiede se ha mai pensato di virare verso uno stile di vita “veg”. “Sono per la libertà quindi non mi importa di chi compie questa scelta ma sono sicura che difficilmente potrebbe capitarmi di avere a che fare con uomini vegetariani. Di solito sto con persone con cui condivido gusti, hobby, visione della vita”.
DANIELA SANTANCHÈ E LA PASSIONE PER IL BARBECUE
Nonostante l’apparenza fredda, il ricordo di alcuni piatti della cucina piemontese lascia spazio ad una pitonessa più mite di quanto si creda: “Sono legata ad alcune pietanze della mia terra che mi hanno accompagnata fin da piccola, per cui i sapori dell’infanzia si richiamano all’insalata russa, al fritto misto. Poi adoro la bagnacauda, il vitello tonnato, i ravioli col brasato e il bollito“. Seduta in “poltrone” istituzionali o in salotti televisivi, spesso agguerrita in difesa delle sue posizioni. Questa è l’immagine più frequente di Daniela Santanchè. Riuscire a pensarla rilassata in giardino immersa nei fumi della brace sembra impossibile. Eppure questo accade: “Mi piace molto il barbecue, è una situazione conviviale in cui mi trovo molto a mio agio perché unisce. Io adoro la carne quindi per me è un’occasione imperdibile. Ma va bene anche se a finire sulla griglia è il pesce. Per me barbecue vuol dire famiglia, allegria, soprattutto d’estate e in presenza di bambini”.
DANIELA SANTANCHÈ: LE COSTOLETTE DI MAIALE LE PREPARO IO
Pronta a rispondere alle provocazioni, si sa, lo è. Ne ha dato prova in varie occasioni. Ma con altrettanta prontezza risponde ad una domanda imbarazzante per chiunque ami davvero la carne, ovvero: qual è il suo taglio preferito? Non lascia finire la domanda, la pitonessa: “Le costolette di maiale“. E questa sua passione per il piatto è accompagnata anche da una certa consapevolezza nel prepararle: “Niente salse. Io le faccio al naturale: una battuta di pomodoro con un po’ di peperoncino, sedano e cipolla. La salsa, al limite, la faccio io con i pomodori del mio orto”. “Onorevole” la scelta di dedicarsi anche alla coltivazione di un orto casalingo: “E’ una passione che ho da sempre. Nella casa in cui sono cresciuta c’era ed era una passione anche di mio padre. Dove vivo ho la possibilità di ritagliarmi un piccolo pezzo di terra e lo faccio volentieri. E’ bella sia la preparazione, la semina e poi anche il raccolto. Mangiare i propri prodotti sapendo come sono stati coltivati è una bella soddisfazione”.
DANIELA SANTANCHÈ, TACCHI E GREMBIULE IN CUCINA
Nonostante sia spesso vittima di predatori più spietati armati di flash e telecamere, la pitonessa preferisce ai ristoranti la cucina di casa sua. Ancora meno apprezza la tendenza dello “street food”: “Non mi capita mai di consumare cibo per strada o cibo di strada. Preferisco cucinare io a casa mia“. E’ dentro le mura domestiche, nella sua cucina che avviene la “muta” della pitonessa. Da donna di “Camera” a donna di casa e ottima cuoca. “Dicono che faccio il bollito molto buono. Mi diletto anche con il brasato con la polenta e le polpette. Ma mi piace preparare anche la semplice cotoletta alla milanese con l’orecchia di elefante e la battuta di pomodoro e rucola”. I fornelli in casa Santanchè, dunque, si accendono tanto quanto le liti e le polemiche di cui è spesso protagonista l’affascinante politica.
di Ivana Figuccio 2/05/2016
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