“SE MANGI LA CARNE DISTRUGGI IL PIANETA”! QUANTE VOLTE I VEGANI VI HANNO ATTACCATO CON QUESTA E ALTRE AMENITÀ? BE’, VI FARÀ PIACERE SAPERE CHE NON È VERO NIENTE.
I motivi per cui alcune persone decidono di seguire una dieta vegana sono differenti: dalle questioni etiche a quelle salutistiche, al semplice fatto che non amano la carne. Fin qui tutto bene: ogni adulto è libero di scegliersi l’alimentazione che preferisce Se non fosse che c’è poi la “frangia armata” di vegani d’assalto che rende tutta la categoria estremamente sgradevole. Ogni radicalizzazione porta con sé inutili moralismi e falsi dogmi. Quante volte siete stati ammoniti dai vegani sui drammi generati dalla vostra fettina di vitello? Una delle motivazioni più citate dai talebani del seitan è che l’unico modo di salvare il pianeta sia seguire le loro indicazioni – il corollario è “fallo anche tu!” e “subito!” altrimenti “sei un assassino!” – e dimenticare per sempre la fiorentina alla brace.
LA DIETA VEGANA NON È SOSTENIBILE MA LORO CONTINUANO A CREDERSI SUPEREROI
Essere vegan è davvero sinonimo di essere sostenibili? Stando anche a quanto scrive la giornalista americana Abigail Wick che per quasi dieci anni ha seguito fedelissima il mantra del tofu, sembra proprio di no. Come spiega nel suo articolo “The conscious case against veganism” il “veganismo ha smesso di essere sinonimo di trattamento etico di animali e persone diventando il più delle volte una moda o ancor peggio un dogma troppo stretto. Consumo consapevole significa mangiare e vivere etico, non religioso”. Molti sono i vegani che usano questa scusa per indottrinarvi: se tutti mangiano carne non c’è modo di sfamare l’intero pianeta. Ecco una simpatica carrellata di sensi di colpa in salsa al tofu (senza basi scientifiche, numeri in allegria):
LA DIETA VEGANA NON È SOSTENIBILE. LO DICE LA SCIENZA
Maledetti sgranocchia bistecche, la causa dei mali del mondo è tutta nelle vostre salsicce! Un mondo vegano invece sarebbe sostenibilissmo. Vero? No. Ecco perché. La dieta vegana non è meglio né per l’ambiente, né tanto meno se si vuole ridurre la fame nel mondo. Al contrario, lo sfruttamento del suolo legato all’alimentazione vegana permetterebbe di sfamare meno persone, rispetto alle alimentazioni vegetariane e onnivore in cui si fa un moderato consumo di carne.
A rivelarlo è una ricerca della Friedman School of Nutrition Science and Policy pubblicata sulla rivista Elementa – Science of the Anthropocene. Usando dei modelli di simulazione biofisica per confrontare dieci tipi di comportamento alimentare, i ricercatori hanno scoperto che mangiare meno prodotti animali (fino al 40% della propria dieta, mica male) permetterebbe di sfamare più persone coltivando la stessa superficie agricola esistente. Ma è emerso anche che l’eliminazione totale dei prodotti d’origine animale non è il modo migliore per sfruttare i terreni in modo sostenibile. In fondo a questo articolo è presente una mappa che mostra i dati dell’analisi su grafico.
DIETA VEGANA NON È SOSTENIBILE: SE TUTTI MANGIASSERO TOFU MORIREMMO DI FAME
I ricercatori hanno preso in considerazione la dieta vegana, due diete vegetariane (una che include latticini, l’altra che include uova e latticini), quattro diete onnivore (con vari gradi d’influenza vegetariana), una povera di grassi e zuccheri e una più in linea con le odierne abitudini alimentari statunitensi. Il risultato è che la dieta vegana riesce a nutrire meno persone di due delle diete vegetariane e due delle quattro diete onnivore analizzate. Il senso della ricerca è che rinunciare in maniera totale ai prodotti animali potrebbe non essere, a lungo termine, la scelta più ecosostenibile per l’umanità.
Se fosse applicata all’intera popolazione globale, la dieta vegana richiederebbe l’uso esclusivo di terreni disponibili che potrebbero nutrire più persone. Questo perché usiamo tipi diversi di terra per produrre diversi tipi di cibo, e non tutte le diete sfruttano questi terreni in maniera uguale.
DIETA VEGANA NON È SOSTENIBILE: SPIEGAZIONI
I terreni da pascolo spesso non sono adatti per le coltivazioni, ma sono ottimi per gli animali, mentre le colture perenni permettono coltivazioni il cui ciclo è attivo durante tutto l’anno e che sono raccolte varie volte prima di morire, (anche grano e fieno usati per il bestiame). I terreni coltivati, infine, sono quelli dove tradizionalmente crescono la frutta, la verdura e la frutta a guscio. Le cinque diete che contengono la maggior quantità di carne usano tutte le colture disponibili e la terra dedicata al pascolo degli animali. Ma la dieta vegana ha la particolarità di essere l’unica a non usare alcun tipo di coltura perenne e, per questo motivo, vanifica la possibilità di produrre molto più cibo.
Fonte: Elementa. Le percentuali nelle quattro diete onnivore riflettono la quantità di carne presente
DIETA VEGANA NON È SOSTENIBILE: ALTRI COSTI AMBIENTALI
C’è poi un altra cosa da notare: il prezzo ambientale pagato per il trasporto di frutta e ortaggi dall’estero è alto. Quanta frutta esotica è presente nei ricettari vegetariani, proveniente da paesi in cui le condizioni di lavoro sono al limite della schiavitù e il cui trasporto ha forti conseguenze sull’ambiente, sia per emissioni che di chili di petrolio consumati ogni chilometro?
Inoltre i prodotti dell’agricoltura in serra sono ormai onnipresenti. Riscaldare una serra richiede un alto consumo di energia e un uso ingente di fertilizzanti e anti parassitari, non proprio un toccasana ambientale. Come dimostrato dalla Clessidra Ambientale una dieta equilibrata, che non escluda nessun alimento, è l’unica in grado di apportare i maggiori benefici a livello di salute e allo stesso tempo la sola a permettere una maggiore tutela dell’ambiente, oltre che del portafogli. Essere sostenibili è sinonimo di essere critici e consapevoli al di là di qualsiasi dogma o fondamentalismo.
Di Silvia Strada 16/09/2016