VEGANI CONTRO TUTTI STAVOLTA NEL MIRINO DEI FANATICI ALIMENTARI FINISCE LA SAGRA DELLA LUMACA DI MARRUBIU IN PROVINCIA DI ORISTANO. IN UNA PAROLA: SIAMO ALLA FOLLIA. QUALCUNO LI FERMI
«Anche le lumache hanno un’anima: quella sagra va fermata». Fino a qualche tempo fa i movimenti che si battono contro il consumo alimentare di animali, insorgevano soprattutto in occasione delle festività. No alla strage di agnelli e maialetti sotto Pasqua e Natale, i vitelli non si toccano e così via. Posizioni legittime di chi non se la sente proprio di uccidere un animale per cibarsi, ma spesso, causa di pesantissime polemiche da parte non soltanto degli onnivori irriducibili, ma soprattutto da chi, allevatori e macellai in testa, da questa attività trae di che vivere. Ragioni che i movimenti animalisti non sentono, anzi, ultimamente, hanno esteso le proteste anche nei confronti di sagre basate su piatti della tradizione.
È il caso della prima edizione della sagra della lumaca, che si tiene questo fine settimana a Marrubiu, nell’ambito di “ Exponeusu” la quarta edizione della fiera delle attività produttive e commerciali. Manco il tempo di accendere i fornelli, che già gli organizzatori della sagra si sono sentiti attaccare. Sul web, per ora. «Primo massacro delle lumache in fiera», scrive Paola Re, componente del Caart, acronimo che sta per “Coordinamento associazioni animaliste regione Toscana”.
Per argomentare la protesta, spiega come le lumache da allevamento, subiscano quelle che per altre specie animali la normativa intenazionale ormai condanna come maltrattamenti. «Allevamenti costituiti da enormi fosse dove vivono ammassate, e, durante la raccolta e trasporto, vengono trattate come oggetti, senza alcuna precauzione per evitare il dolore».
Ed ancora: «In questa sagra migliaia di minuscoli animali vengono uccisi per il desiderio di festa e convivialità. È sorprendente come ai giorni nostri, nonostante l’informazione, la sensibilizzazione e la nuova coscienza di rispetto verso gli animali, vi siano ancora luoghi dove certi eventi che si basano sulla crudeltà di una pietanza derivata da uccisioni di animali, siano pubblicizzati come grandi iniziative».
Paola Re sa perfettamente che a questo punto nulla potrà fare per fermare la sagra delle lumache. Spera però che sollevando il problema, in futuro ci sarà qualche ripensamento. Proprio per questo conclude «con l’augurio che l’amministrazione comunale di Marrubiu rifletta su questa scelta crudele e anacronistica, lasciando nella memoria storica di Marrubiu la sagra della lumaca 2015 come prima e ultima edizione», pone anche un’ulteriore elemento di riflessione, legata al fatto che cibarsi di alcuni animali sia considerato legittimo, di altri no. Nel programma della fiera, infatti, è prevista una sfilata di cani, “Fidosfilata”, come recita la locandina. «Gli stessi cani che, in altri Paesi, vengono macellati e mangiati legalmente».
di Michela Cuccu per http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari