UN OBIETTIVO BEN PRECISO QUELLO DEI PRODUTTORI DI VINO FRIULANI: LA CONQUISTA DEI MERCATI D’OLTREOCEANO
L’ Associazione temporanea d’imprese (Ati) guidata dalla Camera del Commercio di Udine torna a costituirsi per la seconda volta con l’ambizioso progetto di conquista del mercato oltreoceano.
Quest’anno i nomi delle aziende di tutte e quattro le province che vi hanno nuovamente aderito brilleranno negli Usa: Aquila Del Torre, Antonutti, Bidoli, Blason, Butussi, Castelvecchio, Colutta, Comelli Paolino, Foffani, Forchir, Genagricola, Grillo, La Tunella, Lis Neris, Lorenzon, Norina Pez, Obiz, Petrussa, Polencic, Sgubin, Talis Wine, Vendrame, Venturini, Vigneti Rapais, Zaglia.
Gli stati Uniti rappresentano oggi per il nostro settore vitivinicolo uno dei principali market di riferimento estremamente sensibile alle aggregazioni di imprese, un concept vincente quest’ultimo che racchiude l’obiettivo delle migliori aziende vitivinicole del Friuli Venezia Giulia . La costituzione di una rete di imprese, ben 43 aziende vitivinicole, è una formula che assicura oggi ai nostri produttori un maggiore successo in termini di internazionalizzazione e competitività sui mercati esteri.
Grazie a questa iniziativa, quest’anno una ventina di aziende vinicole regionali prenderanno nuovamente parte all'”Italian Wine Week” e altre sei sfileranno all’appuntamento newyorkese “Slow Wine Tour”, in programma a febbraio. Entrambe le kermesse americane sono tra gli eventi piu’ rilevanti al mondo di promozione del vino nostrano e gli Stati uniti figurano tra i clienti fedelissimi al vino Fvg, un business che ammonta a circa 25 milioni di euro, ben un quarto di tutto l’export di bevande. Gli States, secondo i dati dell’US Department Of Commerce, registrano un incremento pari al 9,9%, che in termini di valore corrisponde a 843,9 milioni di Euro e sebbene tutti i nostri vini abbiano successo, la crescita del segmento spumanti marca valore del +28,4%, da 39 a 50 milioni di Euro, mentre i volumi lievitano da 102 a 138 mila ettolitri.
L’aumento dei prezzi medi unitari del vino italiano (+2,1%) è un forte segnale di apprezzamento costante del consumatore nordamericano per il vino nostrano, che vanta un’offerta senza limiti per origine, qualità e prezzi. Con un budget complessivo di oltre 1 milione di euro provenienti per il 50% da fondi pubblici e dall’Unione Europea e per l’altro 50% da risorse delle imprese vitivinicole, l’Ati Friuli Future Wines punta attualmente alla promozione congiunta delle nostre etichette vinicole negli States, in Canada, Russia e , per la prima volta, in Giappone.
La Regione Friuli Venezia Giulia continua a primeggiare nella lista delle dieci regioni italiane per produzione vinicola e, solo nel 2013, il Friuli ha esportato vini per circa 76 milioni di euro, un dato costante rispetto all’anno precedente, ma che segnala un incremento del 4% rispetto al 2008. Dal punto di vista dell’incidenza sulle esportazioni nazionali, il valore si attesta intorno all’1,5 % del totale, mantenendo il livello raggiunto nel 2013 (fonte: Winemonitor su dati Istat).
La 4^ edizione del progetto Italian Wine Week 2015 – VINO 2015 (IWW), che avrà luogo dal 2 al 4 febbraio 2015 nella Grande Mela vedrà la realizzazione di un programma dettagliato che si pone l’obiettivo di consolidare e ampliare l’offerta dei nostri vini regionali in tutte quelle aree e quei segmenti di mercato suscettibili di crescita. Tra le iniziative dell’ IWW 2015, vi segnaliamo la Borsa Vini a New York che si prospetta un’ulteriore preziosa opportunità per tutte le aziende vitivinicole del nostro Paese di incontro dei circa 1.000 operatori statunitensi e dell’area Tri-State, selezionati da ICE-Agenzia, per far conoscere il proprio brand oltreoceano. Ancora una volta, il made in italy non conosce confini.
di Jessica Bonanni – 26 gennaio 2015