CE L’ABBIAMO SOLO NOI! L’AMERICA SARA’ LA PATRIA DEL BARBECUE E DELLE GRIGLIATE IN GIARDINO MA CI SONO RICETTE E PIATTI CHE GLI AMERICANI NON SAPRANNO MAI FARE ALLA BRACE: PERCHE’ IL BARBECUE ITALIANO NON SI BATTE
Americano, avrai anche inventato il barbecue moderno. Sarai anche famoso in tutto il mondo perché la domenica in tutto il paese si alzano colonne di fumo dal tuo giardino. E avrai anche le Kentucky ribs e la salsa al guacamole con la quale provate a dare sapore al vostro pollo. Tutto questo è innegabile. Ma, caro americano, per quanto tu sia bravo ad affumicare il Pulled Pork non hai il codice genetico, la capacità e la creatività per cucinare alla brace questi piatti che sono italiani e solo italiani. Amico americano che leggi questo articolo, prendi carta e penna e impara.
ARROSTICINI
Prendete un americano e mettetelo di fronte ad uno spiedino. Lo farà con il pollo, il tacchino e proverà a metterci noccioline sbriciolate, salsa di arachidi, un po’ di soia o dell’anonimo aceto bianco. Al massimo ci metterà a fianco delle zucchine. Non sanno nemmeno cosa siano gli arrosticini. Per loro la pecora, il castrato e il montone hanno altri utilizzi e probabilmente non hanno mai visto una fornacella. Per loro quell’utilissimo arnese per preparare gli arrosticini è troppo piccolo. Sono abituati ad altre dimensioni. Forse credono che solo ad una griglia grande corrisponda tanto gusto. Si sbagliano di grosso.
PORCEDDU
Non che gli americani non sappiano preparare un maiale allo spiedo. Ma per la loro cultura il maialino da latte è troppo piccolo, insomma preferiscono maiali più grandi. E poi non sanno cuocerlo “alla sarda”, ovvero tenendolo in verticale, ed infatti loro posizionano il maiale in orizzontale con conseguente perdita di liquidi in fase di cottura. Ma in fondo bisogna capirli, mentre in Sardegna sono millenni che si prepara il porceddu in quel modo oltreoceano hanno iniziato solo da qualche centinaio di anni.
ABBACCHIO ALLA SCOTTADITO
La tradizione di cuocere alla brace animali da latte è tipica dei paesi mediterranei. Negli Stati Uniti è inconcepibile che un agnellino di pochi mesi possa finire sulla graticola. Probabilmente è dovuto alla loro cultura che vuole bestie grandi. Pensate un attimo al tacchino che preparano per il giorno del ringraziamento: raggiunge dimensioni impensabili per i nostri standard. Per quanto riguarda poi l’abbacchio alla scottadito, tipico prodotto del Lazio, va condito con olio extravergine, rosmarino, sale e pepe. Se il sale e il pepe si trovano facilmente che in America, il rosmarino mediterraneo e l’olio Evo sono ingredienti difficilmente rintracciabili da quelle parti. Motivo questo che spingerebbe i nostri amici americani a rovinare l’abbacchietto con la salsa barbecue.
BISTECCA FIORENTINA
Se per bistecca Fiorentina intendiamo una bistecca a T con Filetto e Controfiletto di oltre 1200 grammi e rigorosamente di Chianina allora ecco che la Regina delle bistecche deve entrare in questa lista. La Chianina è una razza autoctona italiana che gli americani possono solo sognare e la bistecca Fiorentina originale deve avere queste caratteristiche. Altrimenti siamo di fronte ad una T-bone
STIGGHIOLE
Si tratta di uno dei cibi di strada più tipici dell’antica cucina sicliana ed in particolare di quella palermitana, rientra nel concetto di cucina povera ad alto tasso di bontà. Sono delle budella di agnello (ma anche di capretto) lavate in acqua e sale, condite con prezzemolo, con o senza cipolla, infilzate in uno spiedino, o arrotolate attorno a un porro, e cucinate direttamente sulla brace. Chi le ha assaggiate almeno una volta nella vita ne è rimasto folgorato.
TORCINELLI
Potete chiamarli torcinelli o gnumeriedde (chiamati in questo modo nel dialetto pugliese). Il nome richiama proprio l’avvolgimento del budello attorno alle interiora (torcinello richiama il verbo torcere, gnummareddi si rifà al latino “glomu” che significava gomitolo). Si tratta di piccoli involtini, meglio se di circa 5 centimetri, realizzati con le interiora dell’agnello o di altri animali da cuocere arrosto ed insaporiti in vari modi a seconda della zona della Puglia di produzione. Rientrano a pieno titolo tra le specialità della gastronomia pugliese, e rappresentano il fiore all’occhiello della cultura popolare foggiana.
LE BOMBETTE
Gli yankee potranno avere tutto il materiale bellico che vogliono ma nessuna delle loro bombe potrà competere con le mitiche bombette pugliesi cotte nel tipico fornello. Si tratta di involtini di carne di suino ripiena di caciocavallo. Secondo la tradizione si utilizzano fettine di capocollo di maiale, piuttosto sottili. Per questa ragione i tempi di cottura non sono affatto lunghi. Inoltre il suo cuore filante di caciocavallo rende queste bombette davvero speciali. Il nome deriva dall’alto contenuto calorico che ne fa delle vere e proprie “bombe” contro la dieta.
di Davide Perillo – 23 novembre 2015LEGGI ANCHE I TORCINELLI VANTO DELLA CUCINA PUGLIESE https://www.braciamiancora.com/?p=1467
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