IL BINCHOTAN O WHITE COAL E’ UN’ECCELLENTE CARBONELLA OTTIMA PER LE GRIGLIATE IN PARTICOLARE PER LE CARNI PIU’ DELICATE MA I SUOI UTILIZZI IN REALTA’ SONO TANTISSIMI E FRA I PIU’ VARIEGATI NON A CASO COSTA UN BOTTO
Se gli inglesi sono famosi per amare il tè, i giapponesi non sono certo da meno, anzi si può dire che hanno qualcosa da insegnare. Pensate per prepararlo si sono inventati un carbone davvero speciale. Un carbone bianco che non solo brucia a una temperatura più bassa, ma emette anche odori gradevoli e suoni decisamente eleganti. Se prendiamo infatti dei cilindri di questo carbone e li disponiamo su dei pezzi di legno otterremo uno strumento musicale. In pratica avremo un tankin ovvero uno xilofono. Suonatelo e la vostra cerimonia del tè diventerà magica; accompagnerà il vostro stato d’animo o più semplicemente vi regalerà melodie armoniose.
Il carbone in questione chiamatelo come vi pare shiro zumi, binchotan o white coal ma sappiate che chado (la cerimonia del te) a parte si utilizza anche per il barbecue e più precisamente per preparare gli yakitory (gli spiedini di pollo giapponesi). I suoi utilizzi però non finiscono qui. Il binchotan ha infatti tante altre qualità. Assorbe ad esempio gli odori sgradevoli, migliora la potabilità dell’acqua e aiuta il benessere psicologico. Non a caso è il carbone più costoso al mondo. Costa addirittura 15,99 € al kg circa 5 volte in più quello di leccio che ricordiamolo è già un signor carbone.
BINCHOTAN : UN PO’ DI STORIA
Già nel Medioevo il Giappone produceva il carbone con metodi ritenuti all’avanguardia. Ci riuscì importando tecniche di lavorazione dalla vicina Cina. Poi nel periodo Edo (1603-1868) e più precisamente nell’era Genroku (1688.1704) i carbonai s’inventarono qualcosa di unico e autenticamente giapponese: il binchotan. A mostrare a tutti come si produceva il carbone bianco fu Bichu-ya Chozaemon, artigiano di Tenabe piccola città della prefettura di Wakayama. Chozaemon utilizzò per primo la quercia ubame che, oltre a fungere da materia prima per la produzione del binchotan, in seguito sarebbe anche diventato l’albero ufficiale della prefettura. Poi man mano che lo chado prese piede si produssero varietà sempre più raffinate di carbone fino a giungere al moderno shiro-zumi (white charcoal). Un carbone più duro e raffinato di quello nero la cui produzione è apprezzata in tutto il mondo.
BINCHOTAN : COME SI PRODUCE
Per spiegare come si produce il carbone bianco (lo shiro-zumi) è utile ricordare come si produce quello nero (il kuro-zumi). Il kuro-zumi viene lavorato ad una temperatura compresa fra i 400 e i 700 °C dopo di ché la fornace viene chiusa in attesa che il legno smetta di bruciare e il calore lentamente si spenga. Con lo shiro-zumi invece il legno brucia a temperature più basse ma poi verso la fine del processo la fornace viene portata a una temperatura vicina a 1000 °C così il carbone diventa incandescente. A questo punto il carbone viene estratto dalla fornace e per farlo raffreddare gli si versa sopra della polvere. Si tratta di una mistura umida di terra, sabbia e cenere che dona al carbone una tonalità bianca molto simile all’argento. Inoltre, il rapido innalzamento della temperatura seguito da un altrettanto rapido raffreddamento dissolve la corteccia lasciando una superficie dura e liscia. Una superficie che colpita emette un chiaro suono metallico.
BINCHOTAN : MA QUANTE QUALITA’
Il binchontan è un carbone straordinario, perché può essere usato in tanti modi non solo per bruciare. Ad esempio, lo si utilizza per purificare gli ambienti visto che assorbe cattivi odori e sostanze nocive. Inoltre, avendo la capacità di assorbire la freschezza dell’aria per poi rilasciarla quando fa caldo è anche un eccellente regolatore di umidità. Un altro utilizzo attiene alla salute e alla pulizia del corpo. Si ritiene infatti che il binchotan aiuti il benessere psicologico, la circolazione sanguigna e soprattutto migliora la potabilità dell’acqua. Infatti, mentre la ripulisce dal cloro la arricchisce anche di minerali. Inoltre, con il binchontan si producono shampoo e prodotti di bellezza e non è detto che un giorno non possa essere utilizzato anche per produrre acciaio e alluminio visto che riduce le emissioni di gas serra.
BINCHONTAN : DOVE TROVARLO
Ovviamente a noi il binchotan interessa per il suo utilizzo come carbonella. Una carbonella che brucia a temperature più basse è vero ma anche più a lungo e senza produrre fumo. Inoltre, si dice che è capace di accrescere l’aroma delle nostre grigliate grazie all’emissione di raggi infra rossi. In Giappone lo usano spesso per preparare anguille e Yakitori, quindi per carni più delicate, anche se in realtà lo si utilizza anche per cuocere il manzo e quindi il Wagyu. Ma se in Italia volessimo acquistare il binchotan dove lo possiamo trovare? In Italia arriva quello della McBrikett, un’azienda tedesca che garantisce di produrlo con gli stessi metodi di lavorazione giapponesi.
di Gianluca Bianchini 10/08/2020