CHE CI FOSSE UN LADRO DI POLLI ALLA AMADORI ERA EVIDENTE, TROPPE LE PARTITE DI CARNE SPARITE NEL NULLA, ALLA FINE I SOSPETTI SONO CADUTI SU UN DIRIGENTE – ORA AGLI ARRESTI DOMICILIARI – ACCUSATO DI AVER CAUSATO UN AMMANCO MILIONARIO
estratto da ilfattoquotidiano.it
Non solo le faide familiari sull’assetto societario, Amadori ora è scossa da un nuovo terremoto interno. Uno storico dirigente del gruppo che alleva polli è stato arrestato, dopo essere stato licenziato una decina di giorni fa, con l’accusa di aver messo in piedi una sorta di organizzazione parallela – probabilmente coinvolgendo altri dipendenti – per sottrarre grandi quantità di carne.
L’ammanco – secondo il Resto del Carlino – sarebbe milionario: una cifra vicina ai 30 milioni di euro, anche se il gruppo parla di un danno “sensibilmente inferiore”. Fatto sta che il dirigente è finito ai domiciliari pochi giorni dopo essere stato allontanato, a valle di una “verifica interna”, dall’azienda.
Il dirigente aveva incarichi nell’intero gruppo, sia nello stabilimento di San Vittore di Cesena sia in quello di Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo. I sospetti per ammanchi di ingenti quantità di prodotti, riferisce sempre il quotidiano bolognese, circolavano da tempo ma non risultavano nella contabilità aziendale.
Una delle ipotesi è la messa in piedi di una sorta di mercato parallelo al quale i commercianti potevano approvvigionarsi a prezzi scontati e senza pagare l’Iva.
09/10/2023