UNA FETTINA DI BACON FINISCE SU UN BLOODY MARY: ACCADE A BOLOGNA IN UN LOCALE NIENTE MALE E NOI CI SIAMO FATTI DUE CHIACCHIERE CON UN FISSATONE DEL COCKTAIL AL POMODORO
Uno tipo così in una vita precedente sarebbe potuto essere qualsiasi cosa: un antiquario, il chitarrista metal, un marinaio giramondo, un harleysta convinto. Invece Marco Guerrieri, bolognese e una età indefinita, in una vita precedente, vendeva carne. Poi si è messo a fare cocktail. Detta così sembrerebbe una normale riconversione in chiave “over anta”.
Non abbiamo avuto tempo di indagare oltremodo sulle origini della riconversione, anche perchè abbiamo avuto solo il tempo di sorseggiare un Bloody Mary e fondamentalmente siamo andati a trovarlo spinti dalla curiosità di quella fetta di Bacon su un cocktail.
Però il personaggio merita, è di quelli che da un momento all’altro potrebbero dirti “un bel giorno mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana“. Insomma, per farla breve, questa riconversione, che ha preso forma in un locale niente male di Bologna, ci risulta decisamente ben riuscita.
FOODIES IL PRIMO BLOODY MARY BAR D’EUROPA
“Avete mai provato un Bloody Mary al bacon?” La domanda è tutt’altro che retorica e a farcela non siamo stati noi (una volta ogni tanto) ma proprio Marco, co-founder di Foodies. Da lui, potrete bere 20 tipi diversi del cocktail al pomodoro. Non tutti insieme, magari.
Qui, l’arte della mixologia si fonde con la cultura del pomodoro e del buon cibo. Se entrate in questo piccolo locale al centro della città delle torri, non sarà per scolarsi una birra al volo o un cocktail a caso: da Marco si beve sul serio.
20 SFUMATURE DI BLOODY MARY
Ma come si arriva a fare 20 versioni diverse dello stesso cocktail? “Il pomodoro, cuore del Bloody Mary, dà infinite possibilità di abbinamenti gastronomici. Questo cocktail rosso, passionario e corposo è il compagno perfetto per farsi un aperitivo serio.” Una scelta, quella di puntare sul cocktail al pomodoro, che si sposa perfettamente con un’offerta gastronomica ricercata e curata in ogni particolare.
“Ciò che non cambia mai nei nostri Bloody Mary – ci spiega Marco – è il brand di pomodoro. Selezioniamo solo pomodori italiani; li mescoliamo in base alla loro maturità e acidità, per creare un succo di altissima qualità in ogni stagione.” Il resto lo fa la fantasia alcoolica di Daniele dalla Pola, “uno dei migliori mixologi del pianeta“.
Non spetta a noi assegnare medaglie: abbiamo bevuto e c’è piaciuto. Di sicuro la fantasia non manca, sia nella presentazione dei bicchieri che (e scusate se è poco) nel contenuto. Si va dal classico Bloody Mary con base Vodka, a quelli con tequila o barbon; whisky oppure gin.
UNA DISPENSA FORNITISSIMA
Sono le spezie le altre varianti sul tema. “Cerchiamo di interpretare i gusti delle persone, per accompagnarle in un viaggio attraverso i diversi sapori del mondo: abbiamo il Bloody Mary ispirato al Giappone dove utilizziamo il wasabi; quello a connotazione messicana con i peperoncini habanero; l’italiano con le alici.”
E poi rosmarino, basilico, olive tagiasche, soya, sake, il cetriolo, frutti di bosco e mango: scorrendo il menù dei cocktail sembra di stare in una raffinata bottega alimentare, anziché in un locale a bere.
Non poteva mancare il Bloody Mary texano con salsa barbecue: ottimo anche come aperitivo carnivoro o per accompagnare le grigliate. Ma da Foodies non si vive di solo bere: “Anche per la parte gastronomica, ci piace accompagnare i clienti in un viaggio attraverso i sapori del mondo”.
Ci viene poi mostrata la dispensa: “Pata Negra, culatello, Alici del cantabrico e siciliane, il formaggio roquefort o il castelmagno: nella nostra dispensa si trovano le eccellenze mondiali dei prodotti conservati.” L’aperitivo è quindi servito. Scegliete voi con cosa accompagnare il vostro Bloody Mary.
Marco, che qui gestisce tutto il settore gastronomico, passa a illustrarci le altre voci del menù: anche la cena è tutta una scoperta. “Abbiamo pochi prodotti e variamo spesso. Zuppe e risotti, secondi a base di carne e pesce: tutto composto da eccellenze culinarie che qualcuno definirebbe delle nicchie gastronomiche. A noi danno sia la possibilità che il piacere di far conoscere certi prodotti ai nostri clienti.” Il tutto può essere accompagnato sia da un cocktail a vostra scelta che da una altrettanto ricercata lista dei vini.
NON IL CLASSICO LOCALE DA UNA BEVUTA E VIA
Entrare da Foodies è un’esperienza gastronomica e formativa allo stesso tempo. È come vedere un documentario sui migliori prodotti gastronomici del mondo, col vantaggio di poterli mangiare mentre ne conosciamo le origini. Se cercate un posto per un aperitivo veloce o per mangiare un piatto di classiche lasagne, non è questo.
“A Bologna ci sono locali che offrono la migliore cucina tradizionale. Noi abbiamo voluto offrire ai clienti dei prodotti nuovi. Per fare questo, ci siamo affidati ad un locale piccolo ma che fosse accogliente. Dove le persone possono sedersi a gustare sapori di volta in volta diversi.”
La forza di Marco, però, non è solo il cibo che offre ma è la cultura gastronomica che trasmette. Accumulata in anni di esperienza nella grande distribuzione, è entrato a contatto con i migliori prodotti gastronomici d’Italia e del mondo: “Le persone sono disposte anche a spendere qualcosa di più ma vogliono sapere cosa stanno mangiando. Non basta dire che una cosa è buona per giustificarne il prezzo. Il cliente va informato e deve essere consapevole di ciò che mangia e di ciò che spende.”
La struttura stessa del locale, piccolo e accogliente, favorisce la filosofia (che sposiamo a pieno) di Marco Guerrieri. Quì il cliente si sente accolto e si lascia volentieri guidare nella scoperta di sapori e gusti nuovi: che siano in un piatto o in un bicchiere di rosso Bloody Mary.
Di Augusto Santori 2 marzo 2020