LE GARE DI BARBECUE IN ITALIA SONO IL RITROVO DI POCHI APPASSIONATI CHE RINCORRONO IL SOGNO AMERICANO MA IL RISCHIO DI PASSARE PER ESALTATI DESTINATI ALL’ISOLAMENTO E’ SERIO ECCO PERCHE’ CI DOMANDIAMO SE E A COSA SERVONO
Se dovessi spiegare ad un neofita il senso dell’american barbecue lo metterei di fronte ad un kettle, uno di quei barbecue con il coperchio , gli spiegherei il concetto di cotture lente e a bassa temperatura, gli farei annusare delle chips per affumiciare e infine gli offrirei un panino con il pulled pork sapientemente arricchito con la crosticina (quello che gli esperti chiamano bark).
Mai, dico mai, lo porterei ad assaggiare i piatti in gara durante una competizione di barbecue. Rischierei di scioccarlo e di lasciargli una bruttissima prima impressione riguardo a questo interessantissimo mondo. (by the way Oscar Wilde sostenva che non esiste una seconda opportunità per fare una buona prima impressione)
E sia chiaro, non perchè le gare siano momenti negativi ma perchè sono delle isole a sè stanti all’interno di una cultura che è – e rimane – molto bella e si fa apprezzare appieno solo una volta conosciuta a fondo. Quindi, chiarita la premessa che questo non è un articolo contro le gare di barbecue ( quelle che si svolgono secondo le regole americane) è bene chiedersi a cosa servano, ma sopratutto a cosa dovrebbero servire, le gare di barbecue. Sia chiaro, queste sono opinioni personali che qui esprimiamo e condividiamo con voi
A CHE SERVONO LE GARE DI BARBECUE IN ITALIA – QUELLO CHE HO VISTO ALL’IBC DI PERUGIA
L’ultima gara alla quale ho partecipato come giurato è stata l’Italian Barbecue Championship. Competizione tenutasi con i criteri del KCBS (Kansas City Barbecue Society la più autorevole e prestigiosa associazione legata al mondo del bbq). Bellissima la cornice – la cantina Goretti (clicca per conoscerli meglio) , azienda che produce vini di eccellente qualità ad una manciata di minuti fuori Perugia – agguerrite le quindici squadre, super professionale l’organizzazione del tutto (merito della Consult Travel che quando si tratta di organizzare eventi in Italia non è seconda a nessuno) e puntuali come al solito i giurati. Insomma una gara seria con tanto di primo premio di 3mila euro.
Il punto è: ma a cosa servono queste gare?Facciamoci un pò di domande e proviamo a darci delle risposte.
A CHE SERVONO LE GARE DI BARBECUE IN ITALIA – PARCO GIOCHI PER ADULTI
L’impressione è che le gare di barbecue, così organizzate, servano più a far divertire una ristrettissima cerchia di appassionati che non a promuovere come si deve la cultura del barbecue. Quando gli organizzatori riescono a portare un band per fare un concerto serale qualcuno dal mondo esterno arriva incuriosito ma l’atmosfera in quei casi è più da evento Street food che non da gara culinaria.
A CHE SERVONO LE GARE DI BARBECUE IN ITALIA – GUSTI DIFFICILI DA SPIEGARE
In occasione dell’IBC sono finito in una giuria composta da giornalisti gastronomici. Insomma, colleghi per per campare scrivono di food. Dopo la terza portata le loro papille gustative erano in tilt per i troppi sapori (il nostro compito era di assaggiare trentadue portate : otto squadre moltiplicati per 4 portate fa un totale di 32 assaggi).
Non perchè fosse cattivo quello che le squadre ci hanno portato, ma perchè tutti dell’american bbq conoscevano molto molto poco e non sapevano quello che aspettava loro. Alla terza ribs laccata e al quarto brisket iniettato di aceto di mele la loro bussola gastronomica si è inceppata. A quel punto non avrebbero trovato differenza tra una fetta di mortadella e una trota al forno. Non vi dico il loro stato d’animo all’ottavo round.
Che vuol dire questo? Che questo pianeta gastronomico deve essere introdotto ai principianti in modo graduale, scolastico, senza infilarli subito nell’arena delle rubbate a tutti i costi. Il rischio è di non capirci un granchè. Ed è un gran peccato.
A CHE SERVONO LE GARE DI BARBECUE IN ITALIA – DUE MONDI DIFFERENTI
C’è poco da fare. In Italia quello che assaggiate nelle gare di barbecue non lo assaggerete in nessun altro posto. Non c’è Steak House o Bbq House che possa servirvi le stesse cose. Semplicemente perchè gli standard di queste gare sono , volutamente, lontani anni luce dal concetto italiano di barbecue (lo ripetiamo: le regole sono americane). Questo aumenta il distacco e la diffidenza del mondo normale, ovvero la massa di consumatori, con gli appassionati di smoker e cotture lente.
A CHE SERVONO LE GARE DI BARBECUE IN ITALIA – RIFLESSIONI PER UN FUTURO DIVERSO
Durante questi happening molti partecipanti si lamentano che la gente non capisca e non si avvicini come si deve alla cultura dell’american barbecue. Spesso lo dicono mentre laccano oltremodo delle ribs con salse buone per il Texas ma non per l’Umbria.
Il risultato è un gatto che si morde la coda. Che io sappia – eccetto qualche cooking class che viene organizzata durante questi eventi (nel nostro caso la cooking class è stata organizzata da Gianfranco Lo Cascio, uno dei rari casi in Italia di PitMaster con approccio professionale, e i “profani” dell’american bbq hanno apprezzato l’approccio didattico che ha tenuto il docente) – in occasione delle gare il mondo barbecue si spiega e si racconto male a quei pochi profani che accorrono. Il più delle volte questa spiegazione è demandata ad una lavagnetta di qualche foodtruck accorso all’evento sul quale c’è scritto il menù.
Le gare di barbecue dovrebbero studiare il modo per attirare e coinvolgere molta più gente di quanto non facciano oggi e sforzarsi il più possibile per farsi capire dall’uomo della strada che fino a ieri ha bucato le salsicce. Non è impossibile: basta venire incontro alle esigenze di chi continua a grigliare e il coperchio lo usa per far bollire prima l’acqua della pasta.
di Michele Ruschioni 11 Settembre 2017