Domenica 5 febbraio si celebra la 4^ Giornata nazionale di prevenzione degli sprechi alimentari. Ogni anno in Italia si sprecano circa 16 miliardi di euro di cibo, ovvero l’1% del Pil. Si spreca soprattutto nelle case: circa 145 kg di cibo all’anno per famiglia, ovvero il 75% dello spreco complessivo in italia, per un costo di 360 euro annui. «Prevenzione è la parola chiave per approcciare la Giornata nazionale 2017 – evidenzia il fondatore di Last Minute Market Andrea Segrè, presidente del comitato tecnico-scientifico per il Programma nazionale di prevenzione sprechi/rifiuti presso il ministerodell’Ambiente -. Lo spreco migliore è quello che non si fa e la legge 166 va anche in questa direzione, prefigurando una campagna capillare di educazione alimentare».
I primi 6 mesi dimostrano che la nuova legge agisce bene sul recupero, in prospettiva quindi, ci sono grandi margini di miglioramento: i dati Waste Watcher dicono che 1 italiano su 5 mette già in atto comportamenti virtuosi, e che il 57% sta dalla parte giusta, attento a non sprecare per convinzione o per necessità. «Lavoriamo sul 40% che resta, incurante o incoerente: facciamolo con una campagna efficace di educazione alimentare».
Allo spreco domestico monitorato dall’Osservatorio Waste Watcher vanno sommate le perdite in campo (ca 1 miliardo e 25 milioni), gli sprechi nell’industria (ca 1 miliardo e 160 milioni) e nella distribuzione (ca 1 miliardo e 430 milioni). Si arriva così al valore di 15 miliardi e 615 milioni di spreco alimentare annuo, riferito all’anno 2015 (elaborazione Distal Università di Bologna e Last Minute Market su dati Borsa Merci Bologna).
Tutti possono fare la loro parte, anche i cuochi, come ha dimostrato il recente incontro di Care’s che ha riunito in Val Badia chef, esperti e studiosi chiamati a proporre soluzioni concrete e replicabili.
di Roberto Serrentino – 2 febbraio 2017