ABBIAMO TRASCORSO UNA GIORNATA CON GLI APPASSIONATI DI KITE SURF UNA DISCIPLINA NATA NEGLI STATES E CHE STA INIZIANDO A PRENDERE PIEDE ANCHE DA NOI: ECCO COME E’ ANDATA
Quando Roberto Foresti, responsabile della scuola di KiteSurf di Torvajanica (litorale laziale), ci ha invitato a trascorrere una giornata con lui e i suoi allievi abbiamo subito messo le cose in chiaro: voi portate le vele, Madre Natura mette il vento ma al barbecue ci pensiamo noi. E così siamo andati alla scoperta di questa disciplina armati del nostro Weber Q1200 fedele compagno di viaggi e grigliate.
BARBECUE E KITESURF : BINOMIO VINCENTE
Siamo sul litorale romano, al Marine Village di Torvajanica e Roma dista una decina di chilometri appena. Qui da qualche anno Roberto Foresti insegna a cavalcare le onde e a domare il vento con il kite surf. Disciplina affascinante molto in voga in Australia e California e che sta iniziando a prendere piede anche in Italia.
In fondo servono poche cose per iniziare: una spiaggia e il vento. Il resto è una vela che si gonfia e una tavola da surf da inforcare che all’inizio potete tranquillamente affittare.
BARBECUE E KITE SURF : BINOMIO VINCENTE
Da quando il kite surf è entrato ufficialmente negli sport riconosciuti dalla Federazione Italiana Vela (FIV) si è sdoganato dall’etichetta, inappropriata e ingiusta, di sport estremo. “Basta essere seguiti da istruttori qualificati e avere sempre un comportamento appropriato e i rischi a quel punto sono pari a zero. E’ una disciplina che si può iniziare a praticare già a 14 anni e non sono rari i casi di over 70 che affrontano onde e vento senza problemi“, racconta Foresti.
BARBECUE E KITE SURF : BINOMIO VINCENTE
Oggi le scuole di kite sono una realtà consolidata su tutto il territorio nazionale e decine di migliaia sono gli appassionati che all’arrivo della bella stagione indossano la muta per dispiegare la vela. Un corso base costa circa 300 euro e l’attrezzatura per iniziare a praticare la disciplina si aggira intorno ai mille euro. Pochi? Tanti? Dipende dai punti di vista. Per cavalcare le onde sospinti dal vento è il prezzo giusto.
BARBECUE E KITE SURF : BINOMIO VINCENTE
Ok, belli gli spruzzi d’acqua. Bello il vento. Cavalcare le onde è fantastico. Ma alla fine, gira e rigira, anche i kiters più indomiti (nb chi pratica kite è un kiters) alla fine della fiera pongono una domanda semplice semplice: quando si mangia? E qui entriamo in gioco noi. O meglio, qui si accende il gioiellino di casa Weber: il Q1200 che ci portiamo a spasso in giro per l’Italia da quando è stato messo sul mercato.
Pratico, funzionale, veloce e dalle performance soddisfacenti. E’ il bbq ideale per chi, considerate determinate esigenze logistiche, ama la comodità del gas ma non vuole rinunciare al coperchio e alla possibilità di lanciarsi in cotture low&slow.
BARBECUE E KITE SURF : BINOMIO VINCENTE
Il Q1200 è a gas (con il vento che abbiamo incontrato vi assicuriamo che lavorare con la brace tradizionale sarebbe stato davvero arduo) ed è riuscito in circa un’ora di lavoro a soddisfare trenta surfisti affamati grigliando salsicce e arrosticini. E’ dotato di una pratica bomboletta a gas che si incastra ad un comodo supporto ma può essere benissimo alimentato con la più classica delle bombole tradizionali.
Noi ce lo siamo portato in cima ad una delle vette più alte d’Italia (Il WeberQ1200 sulla Marmolada), con lui siamo andati alla ricerca dell’arrosticino perfetto (Il Weber Q1200 sulla Maiella) e abbiamo affrontato la cascata più alta d’Italia lanciandoci indomiti sulle rapide delle Marmore insieme a degli appassionati di rafting (Il Weber Q1200 alla conquista delle rapide). Ora si aggiunge un’altra avventura incorniciata dal vento e dalle onde del mare. E, parafrasando il poeta, vien semplice dire che “il grigliar c’è dolce in questo mar”.
di Silvia Strada 28 Maggio 2017