IN TEMPI DI DISOCCUPAZIONE AI LIMITI STORICI IN LOMBARDIA I RAGAZZI SI RIMBOCCANO LE MANICHE E SI DEDICANO AI CAMPI OFFRENDO LAVORO AI LORO COETANEI BOOM IN LOMBARDIA
Addio call center. Addio scrivania con posto da precario. Addio acquisto settimanale obbligato del giornale sugli annunici di lavoro. In tempi di crisi occupazionale c’è chi attiva l’ingegno e, non preoccupandosi troppo delle polemiche sul Jobs Act, si rimbocca le maniche e un’occupazione se la crea, non solo per se stesso ma spesso anche per gli altri. Non si tratta dei “vecchi” imprenditori ma dei giovani, gli under 30 che questa crisi la stanno portando sulle spalle. Quello al quale si sta assistendo in questi mesi è un vero e proprio trend da ritorno alle origini: l’agricoltura.
Prendete la Lombardia dove gli under 30 sono diventati una risorsa per l’agricoltura del loro territorio e una realtà ormai in espansione. Su tutto il terriorio lombardo, infatti, sono 3.300 le “imprese giovani” del settore agricolo, su un totale di 48mila. A renderlo noto è la Camera di commercio, evidenziando che i giovani pesano, e non poco, sulle nuove iscrizioni. Sono 238 i nuovi imprenditori giovani su 907 nuove iscrizioni dei primi nove mesi 2014 nel settore agricolo, in pratica uno su quattro, vale a dire il 26% (dato superiore a quello nazionale che è pari al 22%).
Picco a Como e Varese, dove quasi una nuova impresa su due è di un giovane. Ecco i dati che emergono nelle diverse province: il numero più alto di giovani imprenditori è concentrato a Brescia con la presenza di ben 10mila aziende, seguono Mantova (8mila), Pavia (7mila) e Cremona (4mila). Da non sottovalutare, oltre l’ingegno e la tenacia di questi giovani imprenditori, anche l’aspetto dell’occupazione. I giovani imprenditori lombardi sono tutt’altro che “choosy” e danno oltre 3mila posti di lavoro, su un totale di 60mila posti di lavoro creati dalle imprese agricole lombarde. Chiaramente per il loro settore c’è spazio anche all’Expo, dove all’agricoltura sono dedicati 26 progetti del Tavolo Expo Agroalimentare, che verranno presentati alla Camera di commercio.
Tra questi, il progetto di cucina che recupera le merci in scadenza, il social food come pasto condiviso a casa propria (con rimborso), il progetto milanese che mira a convertire aree urbane inutilizzate in complessi agricoli, le visite alle realtà agroalimentari lombarde guidate da donne, il ristorante mobile che girerà a tappe tra le strade milanesi proponendo cucina argentina e che partirà da piazza Argentina, le proposte di scoperta della strada del riso a Milano nel parco Sud.
di Davide Perillo – 2 aprile 2015