CROCCANTE, IRRESISTIBILE, PREMIATA E ADORATA LA PORCHETTA E’ UNA PRELIBATEZZA CHE TUTTO IL MONDO CI INVIDIA ECCO CINQUE COSE CHE NON SAI SU QUESTA PRIMIZIA DELLA TRADIZIONE ITALIANA
“È proprio tanto buffo che un uomo che ha attraversato la vita e conosciuto migliaia di persone finisca per preferire i maiali?” Chi si interrogava sull’irresistibile fascino dei maiali era Riszard Kapucinsky, scrittore e poeta polacco vissuto nei primi anni del 900. Un simile interrogativo avrebbe trovato facilmente risposta se l’intellettuale in questione avesse, almeno una volta nella vita, assaggiato la Porchetta.
Quell’esplosione di sapori in bocca gli avrebbe placato la fame e fornito la risposta che cercava. La porchetta è un caleidoscopio di sapori, sfumature, tradizioni e infinite varianti, è un mondo che non si finisce mai di scoprire e assaporare del tutto. E siccome solo la conoscenza porta alla vera consapevolezza ecco 5 aspetti inediti di questa strepitosa protagonista della nostra tavola.
LA PORCHETTA DOLCIASTRA
Da pietanza di punta delle feste di paese, a specialità gastronomica da fotografare tra i prodotti del moderno street food, che finisce poi sulle pagine dei social network con hashtag che fanno tendenza, la porchetta non tramonta mai. Da Ariccia, a Perugia, da Pescara, a Teramo e così via, in Italia esistono più versione della Porchetta che mesi sul calendario.
Prendiamo come esempio quest’ultima città, cosa differenzia la porchetta teramana dalle altre? Quella Teramana di solito è un mix sapiente e misterioso di sale, pepe, aglio e rosmarino. La particolarità? La troviamo nell’aggiunta di mandorle, per conferire alla porchetta un particolare retrogusto dolciastro. Non è per tutti i palati ma ad alcuni piace.
5 COSE CHE NON SAI SU LA PORCHETTA – LA PORCHETTA PIU’ LUNGA AL MONDO
A fare forte concorrenza alla porchetta mandorlata di Teramo vi è quella pescarese. Che, per farsi conoscere, non puntando sulla dolcezza, ha puntato sulla grandezza. Nel Gennaio 2009 infatti, una ditta di Teramo ha realizzato la porchetta più lunga del mondo. Oltre 31 metri di bontà per 1.214 chilogrammi di maiali insaporiti. Per realizzarla ci sono voluti 30 maiali, 412 ore di lavoro, 892 metri di spago, 63 chili di sale, 30 forni e 38 operai. Insomma ci avviciniamo quasi alle quantità di cibo del classico pranzo dalla nonna!
5 COSE CHE NON SAI SU LA PORCHETTA – PORCHETTA IN GIRO PER IL MONDO
Il maiale farcito tipico del centro Italia è stato eletto dal New York Times uno dei 5 cibi più buoni al mondo. A fare la classifica è stato il prestigioso quotidiano che, dovendo selezionare 5 piatti assolutamente da non perdere dai 5 continenti, ha inserito il panino con la porchetta nella top five. Europa vuol dire porchetta con buona pace dei wurstel tedeschi o della renna norvegese.
5 COSE CHE NON SAI SU LA PORCHETTA – TRA PREMI OSCAR E DIVI DEL CINEMA
Tutti conoscono Babe, il coraggioso maialino parlante del film di Chris Noona. E se un maialino ribelle può diventare premio oscar, perché non dovrebbe entrare a far parte di un cast anche la porchetta? In numerosi film infatti, appare anche la nostra amata carne dalla crosta collagenosa. Spesso la troviamo in quelli che venivano definiti “peplum”, sottogeneri cinematografici sui costumi dell’Antica Roma.
In “Satyricon” di Federico Fellini, nel famoso banchetto di Trimalcione, la porchetta viene aperta con una spada e dal suo ventre fuoriescono tordi, polli, salsicce, coratelle. Non rinuncia al maialino neanche Ettore Scola, in “c’eravamo tanto amati” , dove il protagonista, palazzinaro, per inaugurare un nuovo edificio pensa bene di festeggiare con la porchetta.
5 COSE CHE NON SAI SU LA PORCHETTA – IL PARTITO DELLA PORCHETTA
Dopo Cinecittà e Hollywood? Il Parlamento! O per lo meno questo speravamo i componenti del PDP, Partito della Porchetta, quando nel 2012 si sono lanciati in politica. Il loro motto “Qui è tutto un magna magna” avrebbe senz’altro riscosso successo tra gli elettori felici, per una volta, di premiare candidati sinceri e con le idee chiare. C’era anche il sito e la pagina Facebook.
Purtroppo il PDP è rimasta una provocazione ma siamo certi che i loro rappresentati difficilmente sarebbero riusciti a fare peggio di molti deputati che oggi sono comodamente seduti in Parlamento. Insomma, dalla vetta delle classifiche del New York Times, accanto a grandi star del cinema, e con un potenziale futuro in politica, possiamo solo che essere fieri di questa specialità tutta italiana.
di Ilaria Proietti Mercuri 18/12/2017