IL PESCE POVERO ANCORA OGGI NON GODE DI GRANDE NOTORIETÀ EPPURE È UNA RISORSA STRAORDINARIA DEL NOSTRO MARE E PER QUESTO REGIONI COME LA PUGLIA SPINGONO PER UN SUO MAGGIORE CONSUMO. BRACIAMIANCORA VI PORTA ALLA SCOPERTA DEI VANTAGGI DI QUESTO PESCE SUGGERENDOVI ALCUNE GUSTOSE RICETTE.
Immaginate di stare al mercato del pesce, circondati dal brusio della gente e dalle urla dei pescivendoli. Di fronte un banco colmo di prodotti freschi: orate, pesci spada, polpi, tonni e branzini. In basso, invece, cassette con moscardini, canocchie, seppie e totani. Vi state già leccando i baffi, ma quando vi sentite chiedere: “desidera?”. Ricordate di avere pochi denari in tasca e già pensate di battere in ritirata. Ecco, se vi capita di vivere una situazione di questo tipo non disperate. Avete un amico: il pesce povero, pronto a immolarsi nelle pentole o se preferite sulla griglia della vostra cucina.
PESCE POVERO PUGLIESE: UN’ECCELLENZA DEL NOSTRO MARE
“Il pesce povero è un’eccellenza del nostro mare. Oltre alle qualità nutrizionali e alle straordinarie caratteristiche organolettiche, gode di un rapporto qualità prezzo a tutto vantaggio del consumatore”. Con queste parole, pronunciate nel 2015 per salutare l’avvio del progetto Gest.Imp.Esca, il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, invita ad approfondire la conoscenza delle specie ittiche. Il progetto, infatti, mira a favorire la pesca regionale anche attraverso la diversificazione dell’offerta. In particolare, puntare sul pesce negletto significa innanzitutto alleviare la pressione sulle specie maggiormente pescate. Queste possono così riprodursi più facilmente. Ma un altro beneficio consiste nel fruire di un pescato stagionale locale che in pratica elimina i costi di importazione. Ad ogni modo, conoscere i vantaggi del pesce povero non serve a niente se poi, una volta in pescheria, non sappiamo riconoscerlo.
PESCE POVERO PUGLISESE: LE SPECIE ITTICHE
Nella categoria del pesce povero rientrano le seguenti specie: la prima è il pesce azzurro (l’acciuga, l’alletterato, la costardella, lo sgombro, la sarda, il sugarello, il tombarello), poi la boga, il cefalo, la corvina, il merluzzetto, la salpa, il sarago sparaglione, le trigliette e la zanchetta. Ci sono anche molluschi, crostacei e frutti di mare. Basti pensare a moscardini, totani, cozze e canocchie. Ma questa è solo una selezione. E a noi in primis interessa sapere cosa possiamo cucinare con tutto questo ben di Dio e abbiamo selezionato cinque piatti facili e gustosi.
1 – PESCE POVERO PUGLIESE: IL SARAGO SPARAGLIONE ALLA GRATICOLA
Tra agosto e settembre il sarago sparaglione abbonda. Questo pesce dal corpo ovale non più lungo di 18 centimetri, si può cucinare in tanti modi: fritto, in bianco o al pomodoro. Ma è sulla graticola che dà il meglio di sé. Questa ne contiene 8-10 al massimo e va messa sopra una fornacella sul balcone di casa. È così, infatti, che le massaie pugliesi cucinano ancora gli sparaglioni. Una volta cotti, aggiungete del sale e mangiateli pure con le mani a piccoli morsi. Le carni, tenere e prelibate, si sciolgono in bocca. Un’autentica squisitezza! Provare per credere.
2 – PESCE POVERO PUGLIESE: IL TOMBARELLO ALLA GRIGLIA
Il tombarello si pesca soprattutto nei mesi estivi. È un pesce non più lungo di 50 centimetri, di colore blu scuro che sfuma nel grigio piombo sul ventre e sui fianchi. Appartiene alla famiglia dei tonni e come questi ha carni saporite. Si può, dunque, tagliarlo a tranci e adagiarlo sulla griglia. Poi, una volta pronto, un’insalatina e del buon vino bianco arricchiscono la portata. Ma le ricette con questo tonnetto sono varie. Da provare anche le polpette di tombarello o il tombarello alla birra, alla mediterranea e al forno con patate e cipolle. A voi la scelta, il risultato è sempre valido.
3 – PESCE POVERO PUGLIESE: LA ZANCHETTA FRITTA
La zanchetta – o anche suacia – è un pesce piatto di colore giallo o grigio semitrasparente. In pescheria la troviamo a novembre e le sue carni magre dal sapore delicato sono particolarmente indicate per i bambini. Per cucinarla basta friggerla. Quindi, dopo averla pulita per bene e infarinata, tuffiamo la zanchetta nell’olio bollente; la giriamo e rigiriamo per qualche minuto fino a farla dorare; infine, condiamo con un po’ di sale e se gradite qualche goccia di limone. La suacia, comunque, è un pesce eclettico. Con la zuppa o in un fritto di paranza, alla griglia o al forno, da autentico artista della tavola, le sue performance sono sempre una garanzia.
4 – PESCE POVERO PUGLIESE: MOSCARDINO AL VINO ROSSO
Il moscardino al vino rosso è un piatto primaverile. Una ricetta che coglie l’anima della Puglia perché è una sorta di connubio fra terra e mare. Ecco come preparalo. I polipetti, tagliati a pezzi, vanno lasciati rosolare nell’olio con aglio e peperoncino. Poi, una volta asciugati, si aggiunge il pomodoro e dopo qualche minuto si ricopre il tutto con abbondante vino rosso. Ancora, sale, pepe e un’ora di cottura a fuoco lento. Ma ricordate, i moscardini si pescano tutto l’anno. A settembre, quindi, preparate delle gustose fritture, magari con l’aggiunta di totani e calamari. Un antipasto sfizioso e stuzzicante.
5 – PESCE POVERO PUGLIESE: I PATERNOSTRI AL SUGO DI PESCE (POVERO)
Tra le portate presentate manca un primo piatto. Quindi, ve ne proponiamo uno: i paternostri al sugo di pesce povero. Per farlo usiamo acciughe, sgombri e sarde. questi, tagliati a filetti, si fanno cuocere nell’olio per poi aggiungere pomodoro, aglio, pepe e sale. Nel frattempo facciamo lessare i paternostri (una pasta simile ai tubettini). Una volta pronti, uniamoli al sugo saltandoli in padella. Insomma, una bella idea per iniziare un pranzo a base di pesce povero. Buon appetito!
di Gianluca Bianchini 21/09/2016