ECCO DUE LEGATURE MOLTO SEMPLICI DA IMPARARE SENZA RICORRERE AL MACELLAIO O A INUTILI RETINE METALLICHE
Non basta il forno per preparare un buon arrosto, serve anche del ripieno abbondante e soprattutto destrezza di mano. Destrezza nel realizzare delle legature ad hoc che tengano ben fermo il nostro rotolo di carne evitando così che la farcitura fuoriesca e la preparazione di conseguenza si sfaldi tutta. In genere i più pigri bypassano il problema lasciando al macellaio l’intricata incombenza. Ma se alla fine anche i somari hanno imparato ad allacciarsi le scarpe, figuriamoci se noi non riusciamo a stringere quattro nodi. Basta un po’ d’impegno e un semplice filo di lino.
Scartiamo, quindi, retine o materiali con anima in metallo che andrebbero a guastare il gusto della nostra preparazione: è ora di imparare due legature spesso utilizzate per questo tipo di preparazioni, una più facile e l’altra invece un po’ più complicata, ma entrambe molto ma molto efficaci nel tenere fermo il nostro arrosto.
COME FARE LE LEGATURE : PRIMO METODO
La prima legatura è quella un po’ più complicata perché realizzata con un unico spago di lino. Stendete sul banco la vostra fetta di arrosto, metteteci sopra la farcitura e arrotolate. A questo punto prendiate il filo, passatelo sotto l’arrosto e fermatelo all’estremità con un normalissimo doppio nodo. Successivamente passate il filo lungo il lato del cilindro fino a quando, arrivati a metà dell’altro lato, con lo spago non andrete a formare un anello, giratelo su sé stesso, infilatelo attorno al rotolo e stringete. Più tiriamo e più l’anello si strige. Poi continuate allo stesso modo realizzando una serie di anelli fino a quando, giunti all’altra estremità, non vi resta che chiudere la legatura realizzando di nuovo un doppio nodo.
COME FARE LE LEGATURE : SECONDO METODO
Con la seconda legatura, invece, anziché usare un unico filo userete dei piccoli segmenti di lino con cui formare vari anelli e tenere così ben fermo l’arrosto. Quindi, questa volta i nodini, lo ripeto, saranno singoli e non legati l’uno all’altro come nella precedente legatura. Ma come si procede? Si comincia con l’anello centrale per poi passare ai due estremi in modo da tenere fermo il ripieno che nel frattempo si è spostato verso i due estremi. Quindi, legati bene i due estremi, continuate componendo gli altri anelli facendo in modo che siano abbastanza ravvicinati fra loro e il gioco cosi è fatto, abbiamo realizzato la nostra seconda legatura.
LE DIFFERENZE
La differenza fra queste due legature emerge quando a fine cottura andrete a scioglierle. Nel primo caso sarete più agevolati perché, avendo usato un solo filo, una volta tagliate le estremità, con un solo gesto lo spago si sfila e l’arrosto si libera. Nel secondo caso, invece, il consiglio è di tenere tutti gli anelli andando così a tagliare le fettine in corrispondenza delle legature. In questo modo riuscirete a gestire meglio il taglio e le vostre fatte saranno molto più compatte.
Insomma, questi sono i due metodi che abbiamo voluto proporvi ora tocca a voi scegliere quello che più vi piace o quello con cui vi trovate più comodi. Naturalmente non vi resta che provare.
di Gianluca Bianchini 08/06/2020