VI RACCONTIAMO LA NOSTRA CENA NELLA BRACERIA DE MATTEO ALLA BRACE A MADDALONI IN PROVINCIA DI CASERTA DOVE I FRATELLI UMBERTO E DANIELE HANNO MESSO IN PIEDI UNA BELLA REALTA’
In provincia di Caserta, a Maddaloni, i carnivori possono puntare il loro navigatore in questa braceria: De Matteo alla Brace. Il locale non è enorme, i coperti all’interno sono circa 40, la brace è a vista, e all’entrata c’è una imponente cella di frollatura. Umberto e Daniele De Matteo, figli dello storico macellaio del paese, nel 2019 hanno aperto questa braceria spinti da una doppia passione: la carne e la cottura a fuoco vivo.
Modi gentili e professionali. La loro personalità per osmosi finisce per abbracciare l’intero locale, – pulito, elegante, minimale – e influenzare il menu’ che non ha forzature o esagerazioni che – va detto – spesso ritrovi nei ristoranti carnivori di questa regione.
La selezione di carne è buona gestita con la consapevolezza di chi vuole offrire una gamma di carne per soddisfare sia il neofita ma anche colui che cerca esperienze di alta gamma. Si fanno frollature creative, ma mai esagerate, e la cottura della carne è eseguita a regola d’arte. A tavola arriva una piastra dedicata a quei clienti – chiamiamoli “poco istruiti” – che preferiscono cuocere ulteriormente la carne (a noi queste piastre non piacciono proprio).
Menù cartaceo – evviva – e carta dei vini sul tablet. Niente traccia di QR code (doppio evviva). Nota positiva: ci si accomoda su tavoli larghi, comodi, eleganti. Tra un commensale e l’altro c’è privacy e la giusta distanza. Insomma, niente ammucchiate.
BISTECCA, TARTARE E CANDELE COMMESTIBILI
Notiziona: dalla cucina escono tartare realizzate come si deve e se considerate che questa è un’epoca in cui agli chef piace stuprare le tartare con i loro problemi di ego stratosferico intrugliando la carne cruda con la qualunque, è già una grande notizia.
E allora super promosso questo crudo di filetto frollato con stracciata di bufala, pesto di basilico, e pane al burro bruciato. Solo tanto studio, un palato educato e molte prove possono portare a questi risultati.
Tra le tante selezioni presenti abbiamo ordinato una Denver Steak di Wagyu Cross America. Sensazionale. Cottura perfetta. Carne elegante ma non eccessiva. Apprezzo quando le SteakHouse mettono in carta altro rispetto alla classica T-bone o alla Costata (nello specifico la Denver Steak è la bistecca ricavata da un gruppo muscolare molto tenero del sottospalla).
Sfiziosa la candela di wagyu. Una vera e propria candela realizzata con il grasso della pregiata carne giapponese. Un modo tattico e intelligente per utilizzare il grasso. Come scrivono sui loro canali ufficiali parliamo di una”Candela Commestibile Wagyu è un’esperienza culinaria unica. Ogni candela è realizzata a mano e richiede molta cura e attenzione per essere preparata nel modo corretto. Il grasso viene selezionato e tagliato a mano e poi sciolto e mescolato per creare un impasto perfetto, che viene poi lavorato e modellato a forma di candela”.
Si accende, si aspetta che si squagli, come una normale candela, e poi si intinge il pane nel grasso fuso. Insomma al costo di 17 euro la goduria è assicurata e potete fare una scarpetta gourmet .
DE MATTEO ALLA BRACE – COSA CI E’ PIACIUTO
Locale elegante, filosofia pulita e razionale. Niente eccessi. Tanto studio e molta professionalità. Menù di una steakhouse che potrebbe tranquillamente stare a Roma, Milano, Torino. Ma anche Londra, Berlino e qualunque capitale europea. Invece stai in provincia di Caserta. Servizio professionale e mai invadente. Ottima la carne, ben studiata la tartare.
DE MATTEO ALLA BRACE – COSA NON CI E’ PIACIUTO
Non ci sono criticità gravi, errori madornali, roba imperdonabile. La cantina dei vini va irrobustita e se scomparissero le piastre incandescenti dalle tavole male non sarebbe. La loro carne va mangiata al sangue, al massimo medio-sangue. Far decidere ai clienti il grado di cottura significa lavarsene le mani. Un comportamento alla Ponzio Pilato che potrebbero correggere.