SIAMO ARRIVATI IN CIMA ALLA MAIELLA PER SCOPRIRE DOVE CRESCE L’AGNELLO IGP DEL CENTRO ITALIA E POI L’ABBIAMO GRIGLIATO SUL NOSTRO BARBECUE WEBER Q1200 (CON RISULTATI SOPRENDENTI)
Questo più che un articolo giornalistico è un diario di viaggio. Di un viaggio breve ma intenso, scritto e vissuto in prima persona. Una piccola esperienza personale che ho voluto condividere con tutti i lettori di Braciamiancora. Un viaggio in solitaria di pochi giorni con l’unica compagnia della mia Smart e del mio barbecue Q1200, il gioiellino a gas di casa Weber che entra anche nel bagagliaio dell’auto più piccola in circolazione. Direzione: monti della Maiella, nel cuore dell’Abruzzo più incontaminato. Scopo ufficiale del viaggio: andare a vedere dove pascolano e crescono gli ovini grazie ai quali si ottiene l’agnello Igp abruzzese. Scopo ufficioso: come l’occasione lo avrebbe permesso accendere il Q1200 e grigliare qualcosa.
IN CIMA ALLA MAIELLA PER SCOPRIRE L’AGNELLO IGP DEL CENTRO ITALIA
Se partite da Milano ci vogliono sei ore per arrivare in cima alla Maiella. Poco più di due ore se arrivate da Roma. Da Bari invece i chilometri sono circa trecento e si arriva in circa tre ore mezza. Ok, stabilite più o meno le distanze, a noi in queste righe interessa parlare della meta – che è il secondo massiccio montuoso più alto degli Appennini dopo il Gran Sasso – e merita tutte le ore di auto che vi siete appena fatti (puntate il navigatore in direzione Pretoro, provincia di Chieti, splendido paesino a 600 mt di altitudine indicato come uno dei borghi più belli d’Italia).
Per incontrare le pecore bisogna spingersi in lato. Intorno ai 1800 metri d’altezza dove l’aria è frizzante nei mesi estivi e molto rigida nei mesi invernali. Quassù, da Novembre ad Aprile, si scia senza problemi e quando la neve di scioglie lascia il posto ad una prateria infinita di erba da brucare. Il luogo ideale dove far pascolare gli ovini. Siamo anni luce lontani dal concetto di allevamento intensivo. Sui pendii di queste montagne tutto segue il ritmo della montagna, l’uomo può solo accompagnare ed osservare l’intreccio degli elementi naturali.
IN CIMA ALLA MAIELLA PER SCOPRIRE L’AGNELLO IGP ABRUZZESE : IL MODELLO JUBATTI
C’è chi, fiero di queste montagne e delle condizioni di benessere uniche che ne derivano dal vivere qui, ha deciso di creare una linea di prodotti di eccellenza. E’ il caso della Jubatti, storica azienda abruzzese, che ha lanciato la linea “La carne del Parco“: solo carne di capi nati e cresciuti in condizioni di totale benessere, nutriti con un’alimentazione basata esclusivamente su frumento, cereali e erba di pascolo. Una garanzia di qualità che i consumatori di tutta Italia dovrebbero iniziare a cercare nelle banchi delle macellerie italiane.
IN CIMA ALLA MAIELLA PER SCOPRIRE L’AGNELLO IGP DEL CENTRO ITALIA – LA MACELLERIA DI GUARDIAGRELE
Fin qui tutto meravigliosamente bello. Intensa l’esperienza sui 1800 metri d’altitudine a cercare il gregge di pecore. Formativo il confronto con la dirigenza della Jubatti. Rimaneva solo un dubbio: ma questo agnello Igp e questa carne del parco, saranno davvero così buoni? Se non avessi avuto nel portabagagli della mia Smart il piccolo barbecue a gas della Weber probabilmente avrei acquistato qualcosa in macelleria, messo il tutto in una sacca frigo e consumato una volta tornato a casa. Invece ho impostato il navigatore in località Guardiagrele (sempre provincia di Chieti) e dopo dieci minuti ero già a parlottare con Gianfranco Iubatti il proprietario della storica macelleria del paese a farmi porzionare dell’agnello.
IN CIMA ALLA MAIELLA PER SCOPRIRE L’AGNELLO IGP ABRUZZESE: IL MOMENTO DI ACCENDERE IL BBQ
Dopo tanto girovagare, finalmente il momento di accendere il Q1200 e metterci sopra l’agnello Igp. Un’operazione facile e che in questo tranquillo paesino di nove mila abitanti non è passata inosservata (a dimostrazione che quando si accende un barbecue e l’aroma della carne grigliata si diffonde nell’aria si crea subito un clima di festa). Dopo circa dodici-quattordici minuti di cottura, in compagnia di paesani curiosi e al contempo golosi, abbiamo iniziato la fase di assaggio. La qualità della carne che abbiamo messo sotto i denti non ha deluso le aspettative. Standard qualitativi altissimi. L’Azienda Jubatti e i suoi prodotti sono promossi a pieni voti.
IN CIMA ALLA MAIELLA PER SCOPRIRE L’AGNELLO IGP ABRUZZESE: CONCLUSIONI DEL VIAGGIO
Ogni viaggio ti lascia sempre qualche prezioso arricchimento. Se così non fosse saremmo turisti e non viaggiatori. La prima considerazione da fare è che in Italia, se si vuole, si riesce a produrre ed allevare carne di qualità e a garantire massimi standard di vita agli animali. Niente stress e niente condizioni negative che si ripercuotono sulla qualità della carne che poi andremo a consumare. Non è un caso se anche un super chef stellato come Vissani per la sua cucina utilizzi ovini nati e cresciuti tra queste montagne.
Seconda considerazione: questo spicchio d’Abruzzo è ancora incontaminato e lontano dai flussi turistici di massa che, vuoi o non vuoi, tolgono sempre quell’aurea di autenticità ai luoghi e proprio per questo merita di essere scoperto, attraversato ed assaggiato.
Terza considerazione: se amate il barbecue e non resistete al richiamo del viaggio acquistate un WeberQ1200 e portatelo con voi. Sarà un valore aggiunto unico, grazie a lui arricchirete ogni singolo chilometro con dei momenti e delle esperienze irripetibili. E’ facile da usare e davvero poco ingombrante. Sembra fatto apposta per dei buongustai giramondo come noi.
Per ulteriori info http://www.parcomajella.it – http://www.maiellaverde.it
di Michele Ruschioni – foto di Braciamiancora 26/07/2016