Nota per i lettori ansiosi: questo articolo esce di sabato. Non per darvi il tempo di leggerlo, ma per evitare che Wall Street trasformi le bistecche in junk bond già all’ora di pranzo. Procediamo.
Mentre Trump twitta “Liberation Day forever!”, il resto del mondo conta i danni: dalle fiorentine italiane (+20% di costo) alle Tesla di Musk (-13% di vendite), passando per i pinguini delle isole Heard (sì, anche loro hanno un dazio del 10%). Analizziamo numeri, polemiche e chi sta cercando di sopravvivere.
Il “Liberation Day”: dazi USA fino al 50%, e una formula “fantasiosa”

Il 2 aprile 2025, Trump ha firmato un ordine esecutivo storico: dazi dal 10% al 50% su tutte le importazioni USA, colpendo praticamente tutti i Paesi. La Cina è il bersaglio principale (34%), seguita da UE (20%), Giappone (24%) e Vietnam (46%). Curiosità: Norvegia (15%) e Isole Heard (10%, abitate da pinguini) sono nella lista. Perché? “Perché sì”, sembra suggerire la logica trumpiana.
- 🇺🇸 Obiettivo dichiarato: Riportare in patria le industrie. Risultato? Il Dow Jones è crollato del 5.5%, il peggior calo dal 2020.
- 📉 Effetti globali: Il DAX tedesco (-8% settimanale), l’IBEX spagnolo (-5%), e il CAC francese (-4.3%).
La formula “magica”: L’USTR (Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America) ha adottato un sistema di calcolo bizzarro, basato su deficit commerciali bilaterali e lettere greche (ε=4, φ=0.25). Risultato? Una retta illogica che ignora catene di fornitura globali e vantaggi comparati.
Ritorsioni a catena: dalla Cina all’Europa, chi colpisce chi?

Cina: grafite, terre rare e un boomerang per Musk
Pechino ha alzato i dazi al 40% sulla carne USA e stretto la morsa sulla grafite (97% del mercato mondiale), componente chiave per le batterie elettriche. Risultato? Tesla ha perso 100 miliardi di capitalizzazione, e Musk rischia di lasciare il ruolo al DOGE :cite[6]:cite[8].
UE: la controffensiva (tra Harley-Davidson e prosciutto)
L’Europa minaccia dazi su moto Harley-Davidson e jeans Levi’s, mentre la Commissione prepara sovvenzioni da 300 milioni agli allevatori. Intanto, la carne bovina UE è aumentata dell’8%, e la Germania ha incrementato la produzione interna del 4%.
Italia: tra DOP a rischio e mangimi alle stelle
- 🍷 Vino e fashion: Il 20% delle esportazioni italiane negli USA (67 miliardi/anno) è a rischio. Settori colpiti: macchinari (13 mld), farmaci (13 mld), mezzi di trasporto (8 mld).
- 🚜 Crisi allevatori: I costi dei mangimi sono saliti del 35% per i dazi su cereali russi. Coldiretti stima 4.800 stalle a rischio chiusura entro dicembre.

Chi paga il conto dei Dazi USA? Famiglie, mercati e (persino) i fan di Trump
Consumatori USA: Le famiglie spendono 4.000-5.000$ in più l’anno per beni base. La carne macinata è a 7.49$/lb (+21%), e l’inflazione galoppa.
Ribellione conservatrice: La New Civil Liberties Alliance (finanziata da Koch) ha citato Trump per i dazi “illegali” sulla cancelleria cinese. Elon Musk e Jeff Bezos hanno perso 100 e 20 miliardi rispettivamente.
Borse in panico: Il Nasdaq è in bear market, il petrolio ai minimi dal 2021, e il rame crolla del 12%.

Cosa succederà ora? Tre scenari possibili
- 📉 Recessione USA: Moody’s prevede disoccupazione al 7% se i dazi restano.
- 🌍 Accordi regionali: Brasile (+22% export carne in Cina) e UE potrebbero bypassare gli USA.
- ⚡Guerra tecnologica: La Cina accelera sulla grafite sintetica, l’UE sul riciclo. Trump? Continua a twittare.
Nota finale: Se anche le isole Chagos (popolazione: militari USA) hanno un dazio del 10%, forse Trump sta punendo pure le basi alleate. O forse è solo caos calcolato.
E tu? Hai notato rincari nella tua bistecca o nel tuo iPhone? Scrivilo nei commenti. (Noi, intanto, controlliamo se i pinguini pagano davvero il 10%… 🐧)