ABBIAMO FINALMENTE TROVATO 5 RISTORANTI DOVE MANGIARE BISTECCHE INTERESSANTI TRA LA PROVINCIA DI TRENTO E LA PROVINCIA DI BOLZANO
Il nostro tour alla ricerca delle migliori 50 SteakHouse d’Italia prosegue. Un tour lungo e paziente per realizzare una mappatura che oggi ancora manca. Fari puntati questa volta su Trentino Alto Adige , che, va ricordato, non esiste. O meglio, esiste nei libri di scuola, esiste come regione, ma nella realtà esistono la provincia di Trento e la provincia di Bolzano. Due province, due mondi diversi con tante differenze. In una cosa però sono uguali, o meglio, erano uguali, almeno fino a qualche anno fa. La poco soddisfacente cultura gastro-carnivora.
Allevamenti tanti, bistecche poche. Bovini al pascolo ci sono sempre stati, ma la vocazione è sempre stata più casearia che carnivora. Mucche sì, ma per il latte, lo yogurt, il burro e i formaggi. I lombi, salvo rarissime eccezioni, sono sempre stati consumati e mangiati fuori regione. Una pratica così radicata che per interi decenni è stato pressochè impossibile trovare un ristorante che proponesse bistecconi extra large nei propri menù.
Da qualche anno fortunatamente il vento sta cambiando ed è possibile trovare ristoranti con una spiccata vocazione carnivora. In queste righe ve ne presentiamo cinque, tutte attività presenti nella nostra Guida SteakHouse d’Italia 2024
BISTECCHE IN TRENTINO ALTO ADIGE – LA TRIPLETTA DI CAMPIGLIO
Cime del Brenta, Madonna di Campiglio. La più prestigiosa località montanara del Trentino, dove arrivano super vip da ogni angolo d’Italia (Totti, Valentino Rossi, Laura Pausini, il Ministro Salvini, giusto per citare i più affezionati che ogni anno vengono qui per trascorrere le loro vacanze). Nel fuori stagione ci sono 800 abitanti, che diventano quarantamila durante la stagione turistica, anche grazie agli oltre 60 alberghi e agli impianti di risalita tra i migliori di tutte le Alpi. Qui fino a quattro anni fa era impossibile, e impensabile, trovare una bistecca seria cotta alla brace.
BISTECCHE IN TRENTINO ALTO ADIGE – STELLATI SI BISTECCHE NO
Ristoranti stellati a volontà – oggi ce ne sono addiruttura 3 in tuttto il paese – ma zero ciccia. Il primo a cambiare mentalità è stato il ristorante Al Fratè da Streza. Anno 2020.
Stefano e Andrea Daz, i fratelli che gestiscono questo ristorante, portarono qui il primo lombo. Quando è arrivato la scena deve essere stata vissuta con lo stesso stupore di quando l’uomo ha messo il primo piede sulla luna: incredulità, scetticismo e curiosità. Quattro anni dopo, e con il Covid di mezzo, adesso Al Fratè da Streza è un punto di riferimento per tutti i carnivori di zona e di bistecche ne vende parecchie. Tutte rigorosamente cotte alla brace. Preparano, tra le altre cose, una tartare molto gustosa arricchita con cipolla fritta, maionese alla senape e pomodori secchi. Consigliatissima.
Al centro di Campiglio lo storico Bar Azzurro ha cambiato veste, e gestione. Prima era un bar con una cucina veloce, adesso è un delizioso bistrot-ristorante che ha piazzato nel dehors esterno una mastodontica e appariscente griglia spagnola. Brace, birra artigianale e menù carnivoro con tante bistecche come piace a noi, questo il format. L’Azzurro osa anche qualche taglio meno conosciuto tra i neofiti, come il diaframma, servito con salsa Chimichurry. Approvato.
Poco distante dall’Azzurro, nel 2023 ha aperto La Tana, ristorante con una spiccata personalità carnivora, unico tra i tre ad esporre le sue bistecche in frigoriferi per la frollatura e a cuocerle nel forno Josper.
BISTECCHE IN TRENTINO ALTO ADIGE – BENE MA PUO’ MIGLIORARE ANCORA
Ad Agosto tutti e tre hanno lavorato bene e, a giudicare dalle recensioni dei clienti, sembra che tutto sia filato liscio. Al netto delle differenze tra i vari format dei tre ristoranti di Campiglio – più tradizionale Al Fratè, modaiolo e curatissimo nei dettagli l’Azzurro, ristorante dal concept più moderno La Tana – possiamo dire che il livello è buono. Non ancora super Top, ma per raggiungere l’eccellenza, quella con la E maiuscola, c’è tempo. In fondo hanno iniziato da poco tempo. Per ora si meritano i complimenti per aver colmato un vuoto tra queste bellissime cime.
LA DOPPIETTA DELLA VAL VENOSTA
Rablà, paese alle porte di Merano, è il punto di riferimento carnivoro per l’Alto Adige. Siamo in Val Venosta, famosa per la produzione di fragole e per l’accento marcatamente tedesco degli abitanti del posto. Qui, nel 2023 Andi e Genci , due fratelli appassionati di carne e con alle spalle già esperienze nel campo della ristorazione, hanno aperto SteakHouse Panorama.
Curato nei dettagli, con una soddisfacente selezioni di carne. Cottura nel forno a carbone e frigoriferi per la frollatura in bella vista nell’elegante sala.
LA SCOMMESSA (VINTA) DELLA PURSTERTALER SPRINZEN
Oltre alle selezioni più classiche – Rubia, Angus, Chianina – i due fratelli hanno avuto l’ituizione di proporre ai propri clienti la Pustertaler Sprinzen, una razza autoctona del Sud Tirol.
Animali pressochè sconosciuti nelle altre province italiane da cui si ricavano bistecche sontuose, eleganti e lineari nel sapore. Ottime. E pensare che appena 60 anni fa questa razza stava per scomparire. Una scelta che conferisce a questo ristorante una personalità ben definita.
Nella vicina Marlengo i due fratelli gestiscono anche la SteakHouse Anny , ristorante più tradizionale dove la selezione delle carni è pressochè la stessa ma è al contempo anche pizzeria e quindi meno “verticale” sulla ciccia ( il lettore mi perdoni questa terminologia da marketing).
E’ presto dire se questi cinque ristoranti potranno rientrare nella classifica dei migliori 50 ristoranti carnivori d’Italia ma una cosa è certa, sono attività che soddisfano un cliente in cerca di un determinato prodotto e si trovano in un parte del paese in cui fino a qualche anno fa le bistecche era rarissimo trovarle. Siamo certi che da qui a qualche anno sia la provincia di Trento che quella di Bolzano sapranno essere ancora più competitive e proporre nuovi indirizzi.