IL DUTCH OVEN E’ UN FORNO MOBILE AMATISSIMO DAI CAMPEGGIATORI PUO’ FUNGERE ANCHE DA PENTOLA E PADELLA E SERVE A PREPARARE PANE ARROSTI E STUFATI DELIZIOSI
Ha più di 300 anni e nonostante l’età funziona ancora a meraviglia. Non è un caso che in passato tra i lasciti testamentari rientrasse proprio questo prezioso piano cottura. Il più noto è quello di Mary Ball Washington (madre del presidente George Washington) che nelle sue ultime volontà, siamo nel 1788, dispose come i suoi dutch oven dovessero andare ai nipoti, Lewis e Betty.
Il dutch oven o forno olandese è una pentola di metallo larga almeno 30 centimetri. Pesante e rotonda, è dotata di una maniglia e un coperchio, con una flangia di mezzo pollice attorno al bordo. Una caratteristica che consente di trattenere i carboni ardenti, mentre sotto, grazie a tre gambe corte, la pentola viene scaldata anche da un letto di brace.
Ovviamente esistono altri modelli di dutch oven, da cucina o campeggio, ma quella appena descritta è la versione classica, quella ormai iconica in America tanto da essere diventata la pentola ufficiale di stati come l’Utah, il Texas e l’Arkansas.
IL DUTCH OVEN STORIA E ORIGINI
Ma perché questo forno viene definito olandese? Perché a inizio Settecento l’inglese Abraham Darby e il suo dipendente James Thomas svilupparono un metodo alternativo a quello olandese per produrre oggetti di metallo. In pratica, negli stampi di sabbia anziché usare il più costoso ottone riuscirono a fondere prima la ghisa e poi il ferro e così nacque un fiorente mercato di utensili da cucina. E siccome gli olandesi furono i primi a commerciare con gli Stati Uniti queste pentole presero il nome appunto di Dutch Oven.
In seguito, questo pentolone fu di grande aiuto ai coloni americani che cercavano fortuna nell’Ovest, ma anche ai cowboy che invece se lo portavano dietro lungo i sentieri del bestiame. Di solito però era impiegato nei camini di casa. Il dutch oven era, infatti, appoggiato sui tizzoni ardenti del focolare per cucinare tanti piatti diversi e saporiti. Per preparare, ad esempio, pane e biscotti o per cuocere torte e patate, ma anche per arrostire la carne o scaldare zuppe e stufati.
TANTI NOMI E UN’UNICA CARATTERISTICA
Il dutch oven in altri paesi di lingua inglese viene chiamato casseruola, pentola in francese, e sempre in Francia è noto col nome di coccotes. In realtà però forni simili grandi come enormi pentoloni esistono un po’ ovunque. Basti pensare ai testi italiani o al sâk balcanico, al tetsunabe giapponese o ai potjiekos sudafricani, per chiudere infine con i Bedourie australiani e la cazuela spagnola. E tutti questi utensili hanno in comune la stessa caratteristica, quella di essere forni mobili utilizzabili sia in casa che fuori.
IL DUTCH OVEN OGGI
Oggi come ieri i dutch oven fanno parte dell’equipaggiamento di chi ama la vita all’aperto, soprattutto camperisti e campeggiatori. Il consiglio per chi vuole comprarlo è di sceglierne uno con almeno un diametro di 30 cm e che abbia alcune caratteristiche base: tre gambe spesse, un manico e una piccola maniglia ad anello posta sul coperchio, in modo da poterlo sollevare in maniera sicura. Ma la caratteristica più importante è il coperchio che deve avere un bordo rialzato per mantenere i carboni in cima quando si sposta la pentola. Infatti, in questo modo il dutch oven si trasforma in un vero e proprio forno con cui preparare anche del buon pane fumante.
di Gianluca Bianchini 05/05/2020