LA NUOVA VITA DI GEORGE FOREMAN CHE DOPO AVER MANDATO AL TAPPETO TANTI AVVERSARI DECIDE DI METTERE KO LE CATTIVE ABITUDINI ALIMENTARI
Sul quadrato era l’arbitro a gridare “fuori i secondi”, per annunciare l’inizio del round successivo. Ora lo grida lui a moglie e figli quando, trionfante come quand’era sul ring, esce dalla cucina. Lui è George Foreman, ex campione del mondo dei pesi massimi e oro olimpico nel ’68 a Città del Messico. Un personaggio importante nella storia del pugilato, ma certo non un pezzo di pane. Ha sempre avuto il fuoco dentro, fin da adolescente. E così l’istruttore Nick Broadus, capì che il giovane poteva diventare una promessa della boxe. Prima le bistecche le metteva sul viso, per lenire il bruciore dei cazzotti. Ora invece le fa scaldare sulla griglia. Con ottimi risultati.
GEORGE FOREMAN A FERRO E FUOCO
Un gigante di quasi due metri di statura, non a caso chiamato Big George, protagonista di una lunghissima carriera. E anche di uno storico incontro, il rumble in the jungle, tenutosi nel ’74 in Zaire. Lo sfidante era un altro grande della boxe, Muhammad Ali, tornato per riconquistare il titolo di campione. George Foreman, più giovane e possente, alla fine fu sconfitto da Ali, battuto come una bistecca, con una strategia studiata durante l’estate prima del match, periodo che i due pugili trascorsero nel Paese, per prepararsi. Evidentemente Big George deve aver passato il tempo andando a caccia di antilopi, ghepardi e altri animali, per divorarli. Pare che in quei mesi si dicesse: “ogni mattina, in Africa, non importa se sei un leone o una gazzella, l’importante è che cominci a correre lontano da George Foreman”. O forse no, ma a me piace immaginare che fosse così.
Del resto, non è un segreto che il grande George abbia sempre fatto attenzione all’alimentazione, ieri come oggi. “Amo mangiare. Ma non affronto mai il cibo senza il giusto allenamento“. Con queste parole Foreman, intervistato qualche tempo fa da un sito americano, raccontava quanto fosse importante per lui mangiare sano. E infatti, tolta la cintura di campione, ha allacciato in vita il grembiule e ha iniziato a spiegare agli americani come cucinare.
LA SECONDA VITA DI GEORGE FOREMAN
Abbandona il ring una prima volta, George Foreman, per poi ritornare sul quadrato e ricominciare a sentire la campanella. Quindi la fine della carriera, e l’inizio di una nuova vicino al piatto di portata, dove l’unica campanella che sente è quella che annuncia che il pranzo è pronto. Ma a cosa è dovuto questo cambiamento così netto? Forse il caldo dell’Africa, o i continui colpi al viso, ne sono stati la causa?
No, dietro tutto questo c’è sicuramente l’insaziabile fame del boxer. Che lo ha portato a una inaspettata nuova fama. Big George da anni è il testimonial di una linea di griglie per interni, che oltre a cuocere la carne in poco tempo, sono studiate – sostiene l’ex pugile nei suoi spot – per prepararla in modo leggero. Del resto, già il suo allenatore glielo diceva, negli anni d’oro della sua carriera: “Con tutto quello che mangi, o fai attenzione a cucinare in modo salutare, oppure sarai tu a doverci salutare (you have to chose: eat healthy, or get hit and say hello to us)”. Parole che devono essere rimaste impresse nella sua mente, e che sono diventate come un mantra per lui.
Negli anni Foreman, con il suo prodotto, ha convinto milioni di americani. Ma ancor di più a convincerli dev’essere stata senza dubbio la sua testimonianza. “L’ho fatto per diventare un campione, continuo a farlo per restare in salute“. E a dirla tutta, cosa c’è di più convincente di un ex-pugile, un gigante dall’aspetto bonario che, alla soglia dei settant’anni, lucido e perfettamente in salute, divora con gusto costolette e bistecche alla piastra?
di Alberto Incerti – 13 ottobre 2017