ANCHE NOI AMANTI DELLA BRACE ABBIAMO UN “SANTO IN PARADISO”. CON GLI OCCHI AL CIELO A CACCIA DI STELLE CADENTI E LE MANI ALLA GRATICOLA: IL 10 AGOSTO E’ LA FESTA DI SAN LORENZO PROTETTORE DEI GRILLER.
Come per la squadra del cuore, la canzone preferita, l’attrice più bella, ognuno ha il suo prediletto e non non lo molla mai: il santo di riferimento devi tenertelo stretto. I birrai hanno S. Amando di Maastricht e agli ubriachi non rimane che San Noè, per aiutarli a non affogare. Leonardo di Noblat protegge i briganti: se i prigionieri lo invocano, le catene si spezzano. Ad Acario di Noyon s’affidano i caratteri difficili: si dice che sulla sua tomba guarissero i malati di malinconia. Inutile cercare l’oggetto smarrito se prima non si rivolge una preghiera a Sant’Antonio da Padova (ma se si tratta delle chiavi di casa, la più brava è Santa Zita).
SAN LORENZO PROTETTORE DEI GRILLER: COTTO A PUNTINO
C’è una crudele ironia, nel modo in cui la chiesa appioppa al santo i suoi protetti. Per dire, San Bartolomeo, che fu scorticato vivo è diventato il protettore dei conciatori di pelli. E a noi che amiamo il barbecue, ci protegge San Lorenzo che finì arrostito vivo per mano di un sadico imperatore romano. Il martire è protettore dei rosticceri, li custodisce dall’alto mentre preparano braciole, arrosti, supplì. Persino polli “alla diavola”. Il tutto cotto a puntino, come piace a Lorenzo, che ai suoi carnefici gridava: “Giratemi! Da questa parte sono già cotto”. I santi sono gran spiritosi.
SAN LORENZO PROTETTORE DEI GRILLER: GIORNO DI FUOCO, NOTTE DI STELLE
San Lorenzo “dalla gran calura”, il suo giorno è il 10 agosto, caldana bestiale, arsura che secca la gola. Non poteva essere altrimenti per il santo martirizzato sulla graticola, suo emblema. Meglio è la notte, buio miracoloso in cui anche i più fanatici staccano gli occhi dallo schermo e dai PokemonGo, per alzarli al cielo a catturare una stella cadente ed esprimere il proprio desiderio. La scienza freddamente spiega che i lumicini scintillanti sono la conseguenza dell’attraversamento, da parte della Terra, dello sciame meteorico delle Perseidi. Ma la tradizione popolare ha una storia più romantica per la “pioggia di stelle”. Le scintille in cielo rappresentano le lacrime versate dal santo durante il suo supplizio, che vagano ancora e per sempre sopra di noi. Oppure, le “stelle cadenti” ricordano i carboni ardenti su cui, secondo la leggenda, fu martirizzato.
SAN LORENZO PROTETTORE DEI GRILLER. CHI ERA IL NOSTRO PROTETTORE
Lorenzo nacque a Huesca, città spagnola ai piedi dei Pirenei, nella prima metà del III secolo. Forse da ragazzo, giunto a Roma vide l’immane sfarzo delle feste per i mille anni della Capitale, celebrate nel 237-38 d.C., sotto l’imperatore Filippo detto l’Arabo. Poi la cronaca racconta di un piano inclinato in cui gli eventi inesorabili vanno scivolando in accelerata: finita la festa e sgozzato Filippo, lo scettro passa a Decio, con le mani ancora sporche di sangue. Morirà in guerra nel 251. L’impero è in agonia, da una parte i barbari, dall’altra gli aggressivi persiani. Contro di loro combatte l’imperatore Valeriano, duro persecutore di cristiani, che nel 258 ordinava di sterminare vescovi e preti. È qui che incontriamo Lorenzo, della cui vita si sa pochissimo. È noto soprattutto per la sua morte, e anche lì le fonti sono vaghe: arcidiacono di papa Sisto II, lo assiste nella celebrazione dei riti, distribuisce l’Eucaristia e amministra le offerte fatte alla Chiesa.
SAN LORENZO PROTETTORE DEI GRILLER: MANI ALLA GRATICOLA
All’arresto del papa, si racconta che Lorenzo lo incontri e gli parli, mentre va al supplizio. Un prefetto lo riconosce e lo ferma, chiedendogli di consegnare «i tesori della Chiesa». Distribuite ai poveri le offerte di cui è amministratore, si consegna, accompagnato da una turba di derelitti e pezzenti: “Ecco, i tesori della Chiesa”, dice. Valeriano non ama la virtù e nemmeno l’ironia. Lorenzo viene messo a morte, sant’Ambrogio precisa: «Bruciato sopra una graticola» . un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi e detti popolari per secoli. Ed anche il motivo per cui tutti noi, appassionati di braci e di barbecue, abbiamo un “santo in paradiso” a cui rivolgerci ogni volta che accendiamo il fuoco. Allora pronti, preparate le graticole, una coperta da stendere sull’erba. Occhi puntati al cielo a caccia di stelle cadenti e mani alla griglia, che la notte è lunga e passarla in compagnia davanti a una bistecca aiuta. Come dice il proverbio toscano, “In chiesa co’ santi, in osteria co’ ghiotti”.
Di Silvia Strada 09/08/2016