AL DI LA’ DEL GASTROFIGHETTISMO DI CERTI LOCALI ALLA MODA, CHE TRASFORMANO IL CIBO DA STRADA IN SFILATA DI MODA, CI SONO ANCORA MERAVIGLIOSI POSTICINI DOVE “A PORTAR VIA” FA RIMA CON GUSTO. PER RIEMPIRE LE STRADE DI PIACERE E IL PALATO DI SAPORI LEGGENDARI. GAMBERO ROSSO NE HA RECENSITI 450. ECCO I 20 MIGLIORI STREETFOOD D’ITALIA.
Da gioia plebea da sgranocchiare sulle panchine, tra cartocci unti e leccate di dita, il cibo da strada si è trasformato in una riconosciuta eccellenza gastronomica. Ora si chiama street food ma spesso di strada ne resta poca. Spuntano, come funghi dopo la pioggia, le apetruck con panchine, i localini hipster, le vetrinette scintillanti. E i genuini “zozzoni” de ‘na vorta – quelli con le insegne in plexiglass scolorito e le Peroncine a un euro – cedono il passo a spizzicherie, hamburgherie, qualcos-erie. Dal napoletano “cuoppetto” si è passati al “packaging”, da dire con la tipica calata british del bocconiano varesotto. E un po’ rode veder lievitare i prezzi insieme alla pastella.
Ma quello che non cambia, grazie al cielo, è la qualità e il sapore di cibi nati poveri ma resi eccezionali dalle mani sapienti delle massaie e dall’inventiva gastronomica italiana, che ha trasformato anche i tagli di scarto in delizie per il palato. E per fortuna qualcosa di buono, in tutta questa pubblicità allo street food, l’abbiamo trovata. Per esempio il fatto che il mondo stellato abbia abbassato lo sguardo dai simposi luculliani verso i banchetti ambulanti e si sia accorto delle delizie che invadono i vicoli. E che magari ci sia “rimasto sotto” e abbia cominciato a girare lo Stivale per scoprire quali sono i posticini migliori. Là dove l’attenzione del mondo “alto” della gastronomia si sposa con pizze fritte e trippai, ecco che nasce la Guida Street Food 2017 del Gambero Rosso. Un viaggio attraverso le 20 regioni italiane, 450 indirizzi selezionati, da Nord a Sud, alla ricerca dell’eccellenza take away. Ecco una selezione dei migliori streetfood d’Italia. Uno per ogni regione.
VALLE D’AOSTA
Sushiball – Courmayeur (AO)
Il sushi può andare d’accordo con le bollicine? Pare di sì, ma solo a Courmayeur: chi l’avrebbe detto che sarebbe stato premiato il pesce fresco, ai piedi del Monte Bianco? Qui è in versione sushi e sashimi, per una cena o uno spuntino delizioso anche se gastrofighetto d’alta quota e poco da strada.
PIEMONTE
Panetteria Brusconi Cucina Popolana – Torino
Sotto la tettoia dell’Orologia di Porta Palazzo c’è il tempio del pane: le imbottiture si ispirano alla tradizione nazionale, dal lampredotto fiorentino alla meusa siciliana, passando per porchetta e panzanella. Così ci piace! Non può mancare la salsiccia di Bra cruda e il bollito piemontese col bagnét verd. Da innaffiare coi vini della casa.
LIGURIA
Moltedo – Recco (GE)
La focaccia genovese è tradizione. Da Moltedo è religione. Due sfoglie fragranti entro cui racchiudere formaggi liguri e delizie locali. Perchè non c’è niente “buono come il pane”, ma se imbottito è meglio.
LOMBARDIA
Ravioleria Sarpi – Milano
Radici cinesi ma cuore milanese. La famiglia di Agie è originaria della Terra del Drago. Quella di Walter Sirtori, è composta da storici macellai di via Sarpi, la strada più chiacchierata della China Town meneghina. La passione è l’ingrediente principe della buona tavola e fra Agie e Walter, questa non manca. Sul bancone ravioli cinesi e crespella di Pechino. Entrambi ripieni con ingredienti di eccezionale qualità, direttamente dalla macelleria di famiglia.
VENETO
La Gourmetteria – Padova
“Farciture con prodotti di qualità, tutti a km zero”, assicura Alessandro Mazzon, sfoderando i suoi leggendari hamburger veneti. Eccellenze del territorio come verdure, salumi e uova di gallina Padovana. E che carni, signori. Solo i migliori tagli delle razze più pregiate. Non mancano tartare di selvaggina, taglieri con prosciutto Berico Euganeo, soppressa vicentina Dop, formaggi di malga, porchetta trevigina. E che dire delle “pizze venete” a base di mais e lievitate naturalmente?
TRENTINO ALTO ADIGE
Briciole Food & Drink – Rovereto (TN)
Dall’esperienza del Panificio Moderno ecco Briciole: un locale sfizioso e genuino come solo il pane sa essere: focacce, lievitati, pizzoccheri e pagnotte realizzate con farine d’ogni tipo. Per colazioni sostanziose, pranzi veloci o aperitivi divini.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Mamm Ciclofocacceria – Udine
Bici e focaccia: l’accoppiata è perfetta. In un ambiente dal design hipster ed ecosostenibile, focacce pugliesi preparate con lievito madre, farina, patate lesse e olio evo in oltre venti golose varianti.
EMILIA ROMAGNA
Punto G – Piacenza
“Abbiamo un’azienda agricola e utilizziamo al 98 percento i nostri prodotti”. A parlare è Giuseppe Miranti, il geniale proprietario del Punto G che ha resuscitato il batarò: “Pane tipico con farina di mais farcita al momento in base alla carne disponibile in quel periodo, come avviene col pescato”. Pancetta e gorgonzola, crescenza e pomodorini, l’immancabile coppa piacentina.
TOSCANA
Semel – Firenze
Direttamente dalla magnifica tradizione toscana arrivano i ripieni dei “semel”, non semplici panini ma capolavori del gusto: il Ciuco è riempito con stracotto d’asino, poi c’è quello con lo spezzatino di cinghiale o cervo, o il cacio con le pere o la tagliata di carciofi al pesto. Da accompagnare col vino della casa.
MARCHE
Il Furgoncino – Pesaro
Pane vino e rock’n roll è lo slogan di questo food truck marchigiano: appena si apre lo sportello, ecco alzarsi le note di elettriche impazzite e rullanti psichedelici. Ecco apparire Johnny Cash e Patty Pravo. Sì, perché i panini hanno i nomi degli artisti preferiti di Carlo Betti e della sua compagna Laura. Applausi!
UMBRIA
Bacalino – Perugia
È un must nel centro Italia: il baccalà fritto. Matteo del Sordo l’ha valorizzato con mille combinazioni e mantenuto economico. Dal classico baccalà pastellato e fritto all’istante, alle polpette, a quello mantecato coi crostoni, o gratinato o sotto forma di goloso hamburger.
LAZIO
Mama Pasta – Roma
“Abbiamo voluto rendere originale e pratico anche il semplice piatto di pasta”, spiegano i ragazzi di questo locale di Trastevere.Avete presente lo shaker? Quei due bicchieroni di metallo con cui si mescolano cocktail e ghiaccio. Bene, da queste parti si shakera la pasta: mantecata al momento e servita in confezioni da passeggio, stile take away cinese.
ABRUZZO
Alla Chitarra Antica – Pescara
Una bottega di pasta all’uovo dove si fa tutto come una volta. Dal timballo alle pallotte cac’e ove, all’agnello porchettato, ai fiadoni ripieni di uovo e formaggo, viene da chiedersi quanti giorni bisogna trascorrere a Pescara per assaggiare tutto quello che questa gastronomia fornitissima può regalare.
MOLISE
Maramimmo – Termoli (CB)
A due passi dal mare una gastronomia senza fronzoli che fa del peschereccio di proprietà la sua arma segreta: polipetti in purgatorio, tortino di alici e patate, seppie ripiene, frittura di paranza. Tante proposte per ogni stagione. Un mare di gusto, nel centro di Termoli.
CAMPANIA
Da Gigione – Pomigliano d’Arco (NA)
Non possono non essere i nostri eroi personali: una famiglia di macellai e l’innovazione delle hamburgherie più moderne. “Abbiamo voluto prendere l’hamburgher alto, nello stile inglese, e renderlo napoletano. Il nostro scopo è offrire a prezzi modesti un prodotto di qualità, che verrebbe a costare molto di più”. Chinina o marchigiana, la carne è succulenta, nazionale e meravigliosa. Gli ingredienti di prima scelta, gli abbinamenti originalissimi. Se ce la fate, non perdetevi il classico fritto napoletano, con crocchè, arancini, fiori di zucca, frittatina di bucatini.
PUGLIA
Piadina Salentina – Lecce
Strano sentir parlare di piadina fuori dalla riviera romagnola? Eppure a Lecce la tradizionale piada viene esaltata da ingredienti locali: salse di verdure fatte in casa, erbe della zona, salumi pugliesi. Da consumare rigorosamente in strada, come è giusto che sia.
BASILICATA
Le Stuzzicherie di Silvana – Avigliano (PZ)
Cerchi di pizza e farciture dalla bontà imbarazzante. L’immancabile peperone crusco o il baccalà, la salsiccia tradizionale e i formaggi lucani, in un localino a conduzione familiare che fa ammattire d’invidia i ristoranti street più gastrofighetti d’Italia.
CALABRIA
La Romana – Crotone
In pochi metri quadri, tutto il gusto dei calzoni fritti calabresi. fragranza, profumo e qualità sublime della materia prima. Il ripieno è di provola e pomodoro piccante. E pericolosamente caldo. Tenetelo a mente, prima di azzannare.
SICILIA
Nino u’ Ballerino – Palermo
Non solo “pani’ ca meusa”, per il focacciere più famoso della Trinacria. Nel tempio della “vastedda” potrete gustare frattaglie e delizie del quinto quarto: la “caldume” siciliana è un’emozione gastronomica, pesante ma irrinunciabile.
SARDEGNA
Sebaderia Dulcinea – Nuoro
La prima sabaderia d’Italia (e forse al mondo), si trova a Nuoro e fonde uno dei piatti più antichi dell’isola con la moda dei mangiari di strada. “Sa se bada” è una leccornia di pasta “violada” con un cuore di formaggio fresco e scorza di limone. Fritta, spolverata di zucchero e ricoperta di miele. Una delizia tra il dolce e il salato.
Di Silvia Strada 04/08/2016