IL NOME EVOCA QUALCOSA DI UNICO E GODURIOSO E INFATTI È PROPRIO COSÌ, NON POTETE DIRE DI CONOSCERE DAVVERO LA CUCINA TOSCANA SE NON AVETE PROVATO ANCHE IL GRAN PEZZO
I toscani, beati loro, la sanno lunga in cucina, pensare quindi che possano stupirvi solo con una Fiorentina, la famosa bistecca spessa cinque dita con da una parte il filetto e dall’altra il controfiletto, significa non avere l’idea di quanto sia ricca la cucina di questa magnifica regione.
Lo sapevate ad esempio che ci sono preparazioni altrettanto ambite dagli amanti della carne? Una tra queste è sicuramente il Gran Pezzo, che già per il nome fa pensare a qualcosa di godurioso e infatti godurioso lo è per davvero.
Il Gran pezzo è una lombata senza filetto che invece di essere divisa in bistecche viene lavorata come pezzo unico e da qui il nome Gran Pezzo.
La lunga cottura intenerisce le fibre della carne al punto che la preparazione, una volta tagliata a fette, si può mangiare a mano. Si gode così di una esperienza tridimensionale che coinvolge quasi tutti i sensi: tatto, olfatto, gusto e palato.
Una carne cotta al sangue dal gusto morbido e burroso, insomma, un’autentica bontà da provare almeno una volta nella vita.
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GRAN PEZZO, COME SI PREPARA
La carne della lombata si divide dall’osso lasciandola appena appena attaccata, dopodiché si aggiunge il condimento, ovvero gli aromi, e la si chiude con una legatura in modo tale che l’osso sia rivolto verso l’alto.
A questo punto il Gran Pezzo si mette in forno a una temperatura di 220 °C. Dopo 20 minuti lo si irrora di vino o brandy e lo si lascia a cuocere per atri 20 minuti facendolo riposare a cottura ultimata.
Essendo una preparazione semplicissima, tutta la bontà del Gran pezzo dipende dalla qualità della carne. In Toscana il Gran Pezzo è tradizionalmente preparato con la lombata di Chianina, una razza autoctona molto apprezzata perché è lei a regalare anche la Fiorentina.
Se non riuscite a trovare della carne di chianina, la si può sostituire con altre varietà pregiate ma sempre italianissime: Fassona, Romagnola, Marchigiana, Maremmana e Modicana.
di Gianluca Bianchini 01/09/2023