IL MANIFESTO DI UN CENTRO DI DISTRIBUZIONE CARNI È STATO RIMOSSO, A LEGNANO, DOPO AVER SUSCITATO POLEMICHE E CONSIDERATO OFFENSIVO DA MOLTE DONNE
Sguardo seducente, abito attillato e tacco a spillo. Una donna a dir poco attraente distesa su un tavolo attorniata due bisteccone. Accanto un gentleman distinto in smoking con la testa di bovino. A fare da cornice a caratteri cubitali una scritta: “Quando la carne chiama, Marchiante c’è”. Un manifesto che ha fatto discutere e non poco quello di un centro di distribuzione carne apparso a Legnano, poco distante da Milano. Doveva essere un semplice cartellone pubblicitario ma si è trasformato in un vero e proprio caso.
Una frase provocatoria, per qualcuno troppo. Allusione esplicita: la donna come carne da divorare, merce da comprare e vendere. Immagine che subito ha diviso il gentil sesso: come si legge su IlGiorno.it, se da un lato ci sono donne che non si sono sentite offese, considerandola una provocazione come tante, altre hanno avuto da ridire – e non poco – con il manifesto del Centro Carni di Cerro Maggiore, autore della reclame.
Molte, infatti, coloro che si sono dette indignate di fronte a un’immagine che fa bella mostra sul viale Sabotino e con la quale il corpo femminile viene considerato alla stregua della carne da macello. Il primo ad aver puntato il dito contro il cartellone era stato ieri sera l’ex assessore Umberto Silvestri: “Disgustoso, non ho più parole. Vergognoso per quell’imprenditore che ha pagato per esporlo e per quell’agenzia di pubblicità che lo ha creato. Spero che il Comune intervenga al più presto, senza se e senza ma. Basta con questa immagine della donna prosciutto. È intollerabile“.
A sedare le polemiche alla fine, ci hanno pensato gli stessi autori del manifesto pubblicitario:
“Ci scusiamo con tutta la cittadinanza ed in particolare con le donne – si legge in una nota diramata dal “Marchiante Carni” -. Non era assolutamente nostro intento offendere né tanto meno paragonare le donne a carne da consumare. La nostra azienda opera sul territorio da oltre 50 anni fornendo il proprio servizio con particolare attenzione alle famiglie, alle donne ed ai bambini: la pubblicità apparsa è un errore fatto in buona fede. Abbiamo provveduto a disporre l’immediata rimozione del cartellone pubblicitario“. Caso rientrato, quindi, e sincere scuse rivolte soprattutto alle donne.
“Non è certo con la rimozione di un cartellone che si difende la dignità e l’immagine di noi donne” hanno affermato in molte, convinte che la strada da percorrere sia ancora lunga. Una cosa è certa, carne e brace devono sempre essere motivo di unione e convivialità.
di Giuliano Francese – 10 dicembre 2017