ALTRO CHE RED CARPET! LE PASSARELLE DELLE STRADE ITALIANE OFFRONO UN GRAN BEL MAGNARE: DALLA PIZZA E DAL PANINO COL SALAME FINO AL BACCALA’: CE NE E’ PER TUTTI I GUSTI
La nuova moda è mangiare tra le strade delle nostre città, ma in realtà la novità sta più nel nome Street Food che nell’usanza. Infatti, il cibo di strada ha origini antichissime, esisteva già all’epoca dei Greci e dei Romani.I pasti mordi e fuggi vengono preparati e venduti in monoporzioni da consumare in un banchetto improvvisato seduti su un marciapiede, su una panchina o addirittura camminando.
Allo Street Food, che riscuote sempre più successo, quest’anno è stato dedicato un evento: la prima edizione dell’Oscar del Cibo di Strada.
I finalisti sono stati i dieci locali più votati in assoluto sul portale Cibodistrada.it, il concorso ha visto da inizio luglio fino al 20 gennaio scorso concorrere circa mille locali online che erano stati inseriti sul sito. Ogni utente, a seguito della registrazione sul portale, ha potuto esprimere la propria preferenza. In totale sono state espresse più di 45mila preferenze e, infine, i dieci locali più votati si sono riuniti a Milano e si sono sfidati ai fornelli per meritare l’Oscar.
Premio di miglior Cibo di Strada allo street chef palermitano Nino U’ Ballerino con il suo pani ca’ meusa, il panino con la milza che ha totalizzato 10.360 preferenze sul portale dedicato. Nino è il meusaro più famoso di Palermo deve il suo soprannome ai movimenti di danza che improvvisa quando prepara il panino in appena 10 secondi, davvero fast!
Al secondo posto Max e Barbara de La Folperia di Padova dalla cui indaffarata cucina escono i folpetti, vale a dire i moscardini in 3 versioni: bolliti e conditi con olio; fritti; in tocio ovvero in umido con pomodoro e serviti con la polenta. Al terzo posto Le Roi De La Crêpe di Todi, locale umbro noto per la crêpe con sella di San Venanzo (salume di fine arte norcina che unisce il magro del lombo di maiale con il lardo) pecorino semistagionato ed erbe campagnole.
Tra i pregi del food street, oltre il costo contenuto, c’è la sua facile reperibilità: si può trovare in vendita nel locali e nei ristoranti, come si vende in chioschi e in furgoncini adibiti alla ristorazione nei mercati cittadini, nelle manifestazioni o nelle zone di maggior afflusso turistico.
In base ad un sondaggio Coldiretti, quasi 3 italiani su 4 hanno gustato cibo di strada nel 2014. Per il piacere di mangiare all’aperto, per la curiosità di assaporare le specialità del territorio e anche, vista la crisi, per risparmiare. Una riscoperta e soprattutto un’alternativa genuina a prezzi contenuti.
ALCUNI CIBI DI STRADA PIU’ DIFFUSI IN ITALIA
Arancine (Sicilia): palle di riso impanate e fritte, ripiene di ragù di carne, di piselli, di formaggio.
Arrosticini (Abruzzo): spiedini di carne d’agnello.
Babà (Campania): dolcetti a forma di fungo aromatizzati al rum
Baccalà fritto (Roma): filetti di baccalà fritto accompagnati da puntarelle in insalata.
Baldino (Toscana): biscotto fatto di farina di castagne tipico della provincia di Arezzo.
Castagnaccio (Toscana, Piemonte, Liguria, Emilia): una torta a base di farina di castagne, pinoli, uva sultanina e rosmarino.
Gnocco fritto (Emilia-Romagna): pasta di pane fritta e abbinata ai salumi e ai formaggi.
Focaccia di Recco (Liguria): composta da due sfoglie di pasta salata ripiene di formaggio tipo crescenza.
Gofri (Piemonte): cialda croccante che ricorda i Waffles, può essere abbinata sia ad ingredienti dolci che salati.
Granita e grattachecca (Sicilia, Lazio e resto d’Italia): composto di acqua, frutta e zucchero ghiacciati lentamente.
Olive all’ascolana (Marche): olive verdi giganti tipiche dell’ascolano che vengono denocciolate, riempite di carne macinata, impanate e fritte.
Panino con la meusa o milza (Sicilia): panino soffice ricoperto di semi di sesamo farcito con la milza bollita e condita con succo di limone e formaggio.
Piadina (Romagna e resto d’Italia): sfoglia sottile dalla forma circolare composta da farina e acqua e farcita a piacere.
Pinzone (Ferrara, Emilia): uno gnocco di pane cotto al forno.
Pizza (Campania): il simbolo dell’Italia per eccellenza, non ha bisogno di commenti.
Porchetta (centro Italia): il maialino da latte arrostito e aromatizzato con aglio, rosmarino, finocchio selvatico ed altre erbe aromatiche, viene tagliato a fette e servito dentro un panino.
Crescia (Marche): molto simile alla piadina romagnola.
di Davide Perillo – 12 Marzo 2015