LA CARNE DI COCCODRILLO STA PER ARRIVARE ANCHE IN ITALIA! UN TEMPO VIETATA C’È VOLUTO EXPO E UN CONSOLE AFRICANO PER PORTARLA IN TAVOLA ANCHE DA NOI
Nella vecchia fattoria c’è il maiale, c’è la mucca e…il coccodrillo! Qualcuno dirà che con tutto il ben di Dio che si può grigliare, arrostire e rosolare in Italia, non si sentiva forse il bisogno di portare in tavola anche la carne di questo coriaceo rettile africano; ma nel mondo della globalizzazione, si sa, anche i confini gastronomici tendono a sfaldarsi. E allora, per i più curiosi, presto si potranno assaggiare filetti, spiedini e coda fritta di coccodrillo.
LA CARNE DI COCCODRILLO ERA TABU’ IN ITALIA.
Amatissima in Australia, Sud Africa e nel sud degli Stati Uniti, esportata e apprezzata in quasi tutta Europa già da anni, fino a poco fa la carne di coccodrillo in Italia era tabù: una legge del 1972 imponeva che l’animale fosse importato vivo e poi macellato. Una procedura che non ha solleticato lo spirito imprenditoriale dei re della carne italiani. Qualcuno, a dirla tutta, ci aveva provato. Ma nel 2008, il ministero della Salute ne aveva bloccato l’import. E nel 2012 e nel 2013, nell’entroterra ligure, un paio di ristoratori erano stati sanzionati e costretti a distruggere la carne acquistata.
CARNE DI COCCODRILLO – IN ITALIA GRAZIE A EXPO
A spalancare al rettile “lacrimoso” le porte dello Stivale è arrivato, ovviamente, Expo 2015. Nel cluster dei Tuberi e cereali, il padiglione dello Zimbabwe ha presentato al pubblico i Crocoburger : hamburger di coccodrillo, serviti tra le due classiche fette di pane morbido, condito con melanzane, zucchine, peperoni e salsa di Baobab al peperoncino. La “modica” cifra di 15 euro al panino non ha spaventato il pubblico milanese: in meno di dieci giorni è stata divorata una tonnellata di Crocoburger.
LA CARNE DI COCCODRILLO ARRIVA IN ITALIA DALLO ZIMBABWE
Il console dello Zimbabwe, Georges El Badaoui allora affermava: “le analisi zooprofilattiche condotte a Brescia per noi non sono state un fastidio, ma una piacevole conferma della bontà del nostro prodotto“. E, secondo un lancio dell’agenzia Bloomberg del novembre scorso, pare che sarà proprio l’azienda El Badaoui – di proprietà del console e di suo fratello – ad avviare l’export della carne di coccodrillo in Italia. Non è ancora dato sapere dove e come questi nuovi prodotti verranno venduti ma si sa che l’azienda alleva gli animali a Kariba, città su un lago artificiale creato a partire da una diga fatta dagli italiani.
“È come mangiare il capriolo o il cinghiale“, conferma il console El Badaoui, libanese d’origine e in Italia da tanti anni. “Magari non lo si mangia tutti i giorni ma c’è“. E gli animalisti? “Non ci faccio caso, anzi preparo altre sorprese. Bisogna provare tutto quello che mangiano gli altri popoli“. I succosi frutti dell’Esposizione Universale! Un vero regalo per gli amanti della cucina esotica. Ma insomma, parafrasando la filastrocca: “il coccodrillo, di che sa?”
NÈ CARNE NÈ PESCE: LA CARNE DI COCCODRILLO DI COSA SA?
È difficile descrivere il sapore di una pietanza così particolare: non è né carne né pesce. Certo, è coccodrillo! Il gusto è dolce, simile a quello del pesce o del gamberetto, ma la consistenza si avvicina a quella del pollo. Di colore chiaro, le sue carni sono estremamente proteiche, tanto che la macellazione deve avvenire entro i tre anni di vita dell’animale, per farle rimanere tenera e gustosa. Si tratta di una carne magrissima, con poco colesterolo e ricca di Omega 3, 6 e 9.
In Zimbabwe si mangia regolarmente ma da quando sono arrivate le aziende straniere a occuparsi dell’allevamento e della produzione i prezzi sono saliti parecchio – fino a 150 euro al chilo – e ora il coccodrillo è considerato un cibo “da ricchi”. Si può cucinare in molte maniere. Principalmente alla brace come una bistecca o fritto. Ma sono anche state pensate ricette da abbinare alle eccellenze del made in Italy: filetto sott’olio con arance di Sicilia, ragù di coccodrillo con cipolla di Tropea e pomodori pachino e patè di coccodrillo con pesto alla ligure. Per seguire la tradizione, ecco invece due gustose ricette australiane
LA CARNE DI COCCODRILLO ALLA BRACE – GUSTOSE RICETTE
Una volta acceso il fuoco, lasciare che la carbonella bruci fino a diventare bianca. Nel frattempo preparate fogli di alluminio quadrati di una trentina di centimetri e iniziate a riempirne metà con uguali porzioni di carote, porri, radice di zenzero e lemongrass. Coprite poi con la bistecca di coccodrillo. Aggiungete una fetta di lime e salsa di ostriche (circa 1 cucchiaio e ½, in alternativa un cucchiaino di olio di sesamo). Avvolgete la carta d’alluminio per sigillare in modo sicuro, e disponete i pacchetti sulla cremagliera del barbecue. Lasciate cuocere per 6 minuti; a questo punto il coccodrillo deve essere tenero. Aprite un pacchetto per verificare che la bistecca sia cotta a dovere. Spolverate con coriandolo, menta e semi di sesamo e servite.
LA CARNE DI COCCODRILLO: SPIEDINI CON SALSA DI LIMONE E MIRTO
Tagliate il filetto di coccodrillo in cubetti di circa 2 cm e mettetelo in una terrina con un misto di olio di oliva, zenzero, aglio, peperoncino, limone, mirto e un po’ di salsa di peperoncino dolce. Marinate per almeno 1 ora, meglio 2-3 ore se il tempo lo permette. Immergete gli spiedini di bambù in acqua fredda per almeno 20 minuti. Infilate poi i cubetti di carne e cuocete al barbecue o in padella a fuoco medio-alto, fino a doratura all’esterno. Servite gli spiedini con la salsa di marinatura e spicchi di lime e peperoncino.
Di Silvia Strada 15 gennaio 2016
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