HANNO IL PROFUMO DI GINEPRO SELVATICO E IL GUSTO DELLE PESCHE PIU’ SUCCOSE, INEBRIANO CON LA DOLCEZZA DEL MIELE E DEL MOSTO D’UVA: LE BIRRE DA NON PERDERE NELL’ISOLA PIU’ BEVERINA D’ITALIA
Difficile dire se i sardi amino di più il vino o la birra, ma pochi resisterebbero davanti a un boccale colmo in una giornata calda e assolata. Da oltre un secolo la classica ichnusa disseta le bocche dell’intera regione e dei sardi d’oltremare, ma negli ultimi anni giovani rinnovativi maestri birrai si sono lasciati ispirare dai prodotti tipici di questa terra e hanno aperto nuove strade nella produzione artigianale.
Nascono proposte dalla forte personalità che conquistano esperti del settore e appassionati, vincono premi e competizioni internazionali. Abbiamo selezionato ottime birre per tutti i gusti che meritano un viaggio sull’isola, tutte abbinate a succulenti specialità locali, carne e pesce fumante alla griglia.
BIRRIFICIO BARLEY : UVE LOCALI FANNO BUONA BIRRA
A lasciare il segno nel 2016 è la BB10, una complessa imperial stout arricchita con la sapa, mosto cotto di uve Cannonau. E’ la prima in Italia a unire grappoli e cereali così il birrificio Barley di Mararcalagonis, vicino a Cagliari, entra nella storia delle birre artigianali, mentre il suo creatore Nicola Perra si scopre pioniere delle Italian Grape Ale. A rendere così speciale questa produzione, la scelta di esaltare i vitigni autoctoni e più rappresentativi del territorio sardo: dopo il Cannonau, nel 2008 nasce la BBevò con la sapa di uve nasco, antico vino liquoroso del cagliaritano e nel 2009 arriva la consacrazione di Nicola Perra come “Birraio dell’Anno”.
Tra le sperimentazioni più apprezzate anche la BB9 arricchita da uve Malvasia e la BBBOOM con la sapa di Vermentino, il più importante vitigno bianco dell’isola. Birre da alta ristorazione esportate negli Stati Uniti e Australia nel classico formato da 75 cl. Se la BB10 è perfetta per sposare dolci alla ricotta quanto per contrastare un sapido pecorino, la BB9 accompagna bene primi piatti saporiti come i culurgiones con ragù o la fregola con sugo di pomodoro fino alla pecora in cappotto.
BIRRIFICIO DI CAGLIARI: COME FAR FELICI I BUONUSTAI
E per chi avesse ancora fame, il Birrificio di Cagliari, primo brewpub dell’isola, serve solo pietanze cucinate con le loro birre: spezzatino o tagliata del birraio, filetto di cavallo arrotolato con ripieno di spinaci e scamorza fino alla dolce seadas con ristretto di birra al posto del miele. Gli impianti a vista, oltre a fare arredamento, producono una linea classica di birre assieme a quelle più legate agli ingredienti tipici dell’isola. Prima fra tutte la Figu Morisca, nome sardo del fico d’india protagonista in questa blanche fresca e delicata, fino alla Mutta Affumiada con bacche di mirto essiccate che regalano profumi e aromi di straordinaria intensità.
Entrambe hanno contribuito alla conquista del premio “Birrificio dell’Anno” 2018 al Barcelona Beer Challenge, tra i più importanti eventi del settore, contribuendo con due dei quattro ori portati a casa dal fondatore e birraio Marco Secchi. Molto apprezzate anche la Cream Heli, aromatizzata con l’elicriso, fiore simbolo della Sardegna, e Meli Marigosu, letteralmente miele amaro, arricchita dal miele di corbezzolo.
OP (ORGANIZZAZIONE PRODUTTORI) TERRANTIGA: NETTARE DIVINO
Ma è stato un gruppo di apicoltori a mettersi davvero alla prova in originali sperimentazioni: con 3000 alveari sparsi in tutta l’isola, l’OPAS Terrantiga è la prima organizzazione di produttori della Sardegna impegnata a valorizzare questo prezioso nettare. Base operativa San Sperate, centro agricolo in provincia di Cagliari, dove dal 2010 il consorzio produce miele rigorosamente biologico, pappa reale, polline, propoli e birre artigianali. Ogni proposta brassicola è poi il frutto di un lungo lavoro di ricerca che associa il miele a specialità locali.
Nasce Istadi, birra estiva arricchita da miele di arancio e farro, o Li Nibari al ginepro selvatico di Sardegna. Il profumo è un’immersione nella macchia mediterranea grazie al miele di cisto, esaltato dal luppolo Chinook, coltivato in un’antica riserva di Indiani d’America. Una proposta dal sapore deciso che si sposa bene con ricchi primi piatti e carni alla brace. A rappresentare meglio il consorzio è la Pressius dove le pesche di San Sperate, ricercate in tutta l’isola per la loro bontà, sono le regine assieme al miele di asfodelo per esaltare piatti dai gusti mediterranei.
BIRRIFICIO AGRICOLO MARDUK: ORZO E LUPPOLO A KM0 PER BIRRE DI QUALITA”
Il viaggio prosegue in provincia di Nuoro, nel paese di Irgoli dove due infaticabili amici Mauro Loddo e Giuseppe Murru di 37 e 35 anni dal 2007 si rimboccano le maniche, pronti a superare qualsiasi ostacolo per poter stringere tra le mani una birra prodotta interamente da loro, dall’inizio alla fine della lavorazione.
Un sogno, quello del birrificio agricolo Marduk, diventato realtà nel 2017 quando i due soci hanno portato a casa la malteria, la prima in Sardegna. Una filiera cortissima che parte dalla coltivazione di orzo da birra e di 1200 piante di luppolo nel terreni dei dintorni fino all’imbottigliamento e che si chiude grazie a una decina di vitelli amanti della paglia e dell’orzo scartato in fase di calibratura.
Tra le proposte, la Sardegna si beve nella Sexy Pompia, dal nome di un agrume rugoso che cresce solo in questa zona. Utilizzato durante e dopo la fermentazione, le regala un tocco agrumato, fresco e profondamente dissetante. Ottima per rallegrare gli animi durante un aperitivo, ma perfetta anche per crudi di pesce e carni bianche marinate.
Di Ilaria pani 25/05/2019