UN VIAGGIO TRA LE VETTE DEL BUON CIBO DALL’ALTO ADIGE ALLA VALLE D’AOSTA PASSANDO PER LOMBARDIA E PIEMONTE A CACCIA DEGLI 11 RIFUGI ALPINI PIU’ GOLOSI D’ITALIA
Per gli appassionati di montagna la cucina è senz’altro un momento di grande relax. Un ristoro non meno affascinante di un’escursione nei boschi o di una discesa da brividi su una pista da sci a Courmayeur. Le terrazze dei rifugi regalano infatti panorami mozza fiato, con valli tinte di bianco e vette tanto aguzze da sfiorare il cielo. Il camino accende poi l’atmosfera e se la compagnia è quella giusta il gioco è fatto: la cena sarà perfetta. Ma romanticismo a parte, cosa rende davvero unica la cucina ad alta quota? Il menù, è ovvio. Un ventaglio di piatti a km 0 che porta a tavola tutto il sapore e la stagionalità dell’Alpe. Parliamo di specialità che sanno di fieno e pascoli, erba e fiori di boschi. Tutte preparate col sorriso della gente locale e che troverete in questi 11 ristoranti di montagna. Veri e propri rifugi gourmet sparsi lungo tutto l’arco alpino.
RIFUGI ALPINI : MALGA GOSTNER
Il nome è già tutto un programma. La malga indica infatti una costruzione rustica adibita a dimora temporanea per persone e animali al pascolo. In questo rifugio dell’Alto Adige si può dunque assaporare la cucina contadina. Quella dell’Alpe di Siusi (Bolzano), un altopiano dolomitico a circa 1700 m.s.l.m. Tra i piatti forti della casa: la zuppa di fieno, servita in una pagnottella con erbe e fiori locali; e i Sclutzkrapfen, ravioli preparati con farina di carrube, ripieni di formaggio e conditi con pesto al pino di cembro.
RIFUGI ALPINI : UTIA BAMBY
Ütia in ladino (lingua neolatina delle valli dolomitiche) significa baita. Ovvero piccola costruzione d’alta montagna usata come ricovero o deposito per i pastori. Il rifugio, situato in Alta Badia (una valle altoatesina a oltre 1800 m.s.l.m.), è rinomato per la sua ottima carne. Carne biologica proveniente dal maso di famiglia Luch de Tlara. Ma il ristorante è apprezzato anche per zuppe, risotti e dolci fatti in casa.
RIFUGI ALPINI : RIFUGIO MORITZINO
Sempre in Alta Badia sulla cima del Piz la Ila a oltre 2 metri di altitudine sorge il club Moritzino. Un ristorante con una splendida terrazza vetrata spalancata sulle Dolomiti. Qui il menù, oltre al prelibato pesce di mare, comprende anche carne estera. In particolare, filetti e tagliate di carne Nebraska. Non mancano poi vini e dolci tipici. Strudel e zuccotto su tutti.
RIFUGI ALPINI : RIFUGIO AVERAU
Più si sale di quota più cresce l’offerta culinaria. Il rifugio Averau, infatti, a 2400 metri d’altitudine presso Forcella Nuvolau a Cortina (Belluno), è stato inserito dal Sunday Times tra i 10 migliori locali delle Alpi. Il menù, di alto livello, strizza l’occhio alla cucina locale. Ne sono un esempio i cappelli dell’alpino. Una pasta dal caratteristico colore verde molto simile ai tortellini. Tra i secondi spicca invece la selvaggina e non mancano salumi, formaggi e dolci.
RIFUGI ALPINI : RIFUGIO SCOIATTOLI
A Cortina si mangia molto bene anche al rifugio Scoiattoli in località 5 Torri. Qui tradizione e fantasia vanno a braccetto come dimostrano le violette ai sapori di bosco, ovvero tagliatelle aromatizzate coi mirtilli. Su prenotazione è poi possibile assaggiare lo speck in crosta e tra i dessert la scelta è tra il salame di cioccolato e la meringata scoiattoli.
RIFUGI ALPINI : RIFUGIO MOTTA
Altro rifugio con terrazza oltre i 2 mila metri d’altitudine e vista mozzafiato sull’intera Valmalenco (Sondrio). Il menù è ipercalorico ma di grande godimento: gnocchetti di castagne e noci, polenta taragna e stinco. Infine, i dolci. Primo fra tutti lo strudel ai frutti di boschi.
RIFUGI ALPINI : MAI TARDI
Il nome è un invito senza scadenza. Sempre valido a qualsiasi ora del giorno e preferibilmente a cena. Il rifugio, a Madesimo (Sondrio), è a 1900 m.s.l.m, nel cuore della Valchiavenna, con un menù decisamente bio e a km 0. La carne di Chianina è infatti allevata sul posto e le verdure vengono dall’orto di famiglia. Infine, i formaggi spesso serviti cosparsi di miele.
RIFUGI ALPINI : MEIRA GARNERI
Il rifugio è a Sempeyre in Val Varaita (Cuneo). Oltre ai buonissimi ravioles, qui si serve la merenda sinoira. Il pasto che i contadini consumavano verso le 17 terminato il lavoro nei campi. Sina infatti in dialetto piemontese significa cena e più nello specifico parliamo di un menù a cinque/sei portate. Frugali ma molto buone. Portate proposte solo in pochi locali ormai ma che vale la pena raggiungere. Se poi d’inverno la casa mette a disposizione anche motoslitte e gatto delle nevi il tragitto diventa anche una piacevole escursione.
RIFUGI ALPINI : SOCIETE ANONYME DE CONSOMMATION
la Société è un ex baita a 2200 m.s.l.m, molto più in alto rispetto a Pila (Aosta), la famosa località sciistica della zona. Il locale è rustico ma elegante con diversi ambienti tutti dedicati alla cucina: trattoria, ristorante, bistrot e dehors. I piatti sono quelli della tradizione valdostana. Quindi: polente, minestre, stinchi e pancia di maiale. Mentre a colazione e merenda vanno forte piadine e focacce.
RIFUGI ALPINI : RIFUGIO BERTONE
Il rifugio è a Courmayeur (Aosta) a 2 mila metri di altitudine ed è una meta ambita da escursionisti e sciatori provenienti da tutto il mondo. Qui si mangiano prodotti genuini con la polenta eletta a regina del menù. Preparata con quattro farine e cotta a legna, la si può gustare in tanti modi. Al latte, alla valdostana con la fontina, oppure alla salsiccia, allo spezzatino o al gorgonzola. Non mancano poi minestre, taglieri e dessert.
RIFUGI ALPINI : SUPER G
Sempre a Courmayeur a Plan Checrouit, un ristorante gestito da uno dei massimi esponenti della cucina italiana, Andrea Berton, che dal cappello ha estratto un piatto destinato e diventare cult: Polenta con fonduta al Grano Padano e tartufo bianco d’Alba. Basta poi uno sguardo al menù per accorgersi che si può ordinare di tutto: pesce, carne, stagionati, minestre e dolci. Insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Di Gianluca Bianchini 04/12/2019