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ROSICCHIAME MUCHO. 7 MOTIVI PER CUI MANGIARE CON LE MANI E' UNA SCELTA DI VITA

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DA TOTÒ A GESÙ, PASSANDO PER PROFESSORONI INGLESI, CUOCHI STELLATI E KAMASUTRA. 7 BUONI MOTIVI PER DIRE ADDIO AL GALATEO E INIZIARE A GODERSI LA VITA. SGRANOCCHIANDO IL CIBO CON LE MANI.

 “Le dita sono state fatte prima della forchetta, e le mani prima dei coltelli”, diceva strappando cosciotti a morsi, quel burlone di Jonathan Swift, maestro della prosa satirica inglese e “padre” di Gulliver. Se la sola parola Galateo vi fa passare l’appetito, se per voi la buona tavola è meglio del bon ton, se l’unica etichetta che vi interessa è quella del vino, ecco sette buone ragioni per iniziare a mangiare con le mani e godervi la vita.

TomahawkRibeye
PROVATE A MANGIARLA CON LA FORCHETTA E VE LA DIAMO I TESTA. MANGIARE CON LE MANI E’ UNA SCELTA DI VITA

1. MORFOLOGIA DEL CIBO. OVVERO: IL SIGNORE TI HA DATO LE MANI, USALE.

E’ una questione di forma. E di sostanza. L’agnello è ‘scottadito’, e se si chiama così ci sarà un perché. Vietatissimo usare il coltello. Cosce e alette di pollo – che è evoluto nella forma attuale apposta per essere spolpato tra le dita – costine di maiale e la mitica bistecca Tomahawk: se contengono un osso vanno afferrati e sbranati a morsi. Punto. E vogliamo parlare della ‘scarpetta’? Dai, non esiste gesto più sublime. E i formaggi? E i salumi? La frutta? Avete mai provato a sbucciare una pesca con forchetta e coltello? Suvvia, è roba da chirurghi! E’ giunto il momento di riconoscerlo: l’unico cibo che ha bisogno delle posate è la minestrina in brodo.

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MA CHI L’HA DETTO POI CHE SERVONO LE POSATE? MANGIARE CON LE MANI E’ UNA SCELTA DI VITA

2. TRA BENE E MALE C’È UNA LINEA SOTTILE: LA FORCHETTA


Chi ha deciso che bisogna usare le posate? La tradizione vuole che sia l’incarnazione della spietatezza, della malvagità e del dispotismo. Una sorta di leggenda nera aleggia su di lei da tempo immemorabile. Austera, vendicativa, causa del “peggiore dei massacri religiosi del secolo”. Attaccata al potere come una sanguisuga e pronta a qualunque venefico espediente pur di raggiungere i suoi scopi, secondo i dettami de “Il Principe”, l’opera che Machiavelli aveva dedicato a suo padre. Quella bruttona di Caterina De’ Medici ha imposto forchetta e coltello alla corte di Francia. Va bene che, secondo gli storici moderni, sarebbe da rivalutare e tutte le dicerie su di lei nient’altro che fuffa. Ma ci si può davvero fidare? Al contrario, non s’è mai detto nulla di male su quel simpatico galantuomo che “prese il pane, lo spezzò e rese grazie”. Con le mani, c’è bisogno di ripeterlo?

MANGIARE CON LE MANI E' UNA SCELTA DI VITA
MANGIARE CON LE MANI E’ UNA SCELTA DI VITA. LA SCIENZA E’ CONCORDE.

3. L’HA DETTO IL PROF.

“Non sta bene, non si fa!” Care mamme, non dite scemenze: mangiare col le mani non solo ‘va’ bene, ma ‘fa’ bene. Ve lo dice gente che lo sa, con il camicie bianco e un paio di PhD nel cassetto. Una ricerca dell’Università di Nottingham, pubblicata sul British Medical Journal, indica che mangiare senza posate durante i primi anni di vita influisce positivamente sul rapporto che si avrà in futuro con l’alimentazione. E il fatto di sostituire pappe e omogeneizzati serviti con il cucchiaino con piccoli pezzi di alimenti durante lo svezzamento può abituare a mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato quando si diventerà adulti. Sentitevi liberi di ‘pucciare’ le dita nel piatto, lo dicono i dottoroni.

MANGIARE CON LE MANI E' UNA SCELTA DI VITA
ANCHE OBAMA A VOLTE SI LASCIA ANDARE. MANGIARE CON LE MANI E’ UNA SCELTA DI VITA

4. ABBASSO IL BON TON EVVIVA IL CON-TATTO


Ristorantini inamidati con quattro bicchieri e duecento posate diverse? No grazie. Ormai anche la cucina gourmet si è accorta di quanto è più godurioso sgranocchiare il cibo e inzaccherarsi le dita. Ferran Adrià, nel suo ristorante El Bulli a Roses (Girona), vi farà dimenticare le “buone maniere”, e prendere con-tatto col cibo. Leccarsi le dita è d’obbligo. Massimiliano Alajmo delle Calandre di Rubano vi permette di abbandonare posate e bon ton. E non si pensi che le mani servano solo per quegli insignificanti, minuscoli assaggini del finger food. I funghi fritti di Enrico Crippa, del Piazza Duomo di Alba, sono grandi e succulenti, da prendere e inzuppare nelle varie salsine d’accompagnamento: “Una goduria – dice Crippa all’Espresso – in cui si avverte il tiepido del fungo, la sua rugosità e il diverso effetto dei vari abbinamenti”. Il piacere passa da tutti e cinque i sensi.

MANGIARE CON LE MANI E' UNA SCELTA DI VITA
MANGIARE CON LE MANI E’ UNA SCELTA DI VITA. E FA BENE ALLA LIBIDO.

5. GIU’ LE MUTANDINE, SU IL TOVAGLIOLO

Diciamo la verità, i giochi erotici col cibo sono sopravvalutati. Le donne che si fanno ricoprire di sushi alla Sex and The City, sono una patetica trovata anni Ottanta. E lasciarle colare delicatamente del miele sul corpo, sulle note di “I like bread and butter”, come Kim Basinger in “9 settimane e ½”, non la farà urlare di piacere. Più probabilmente griderà per le lenzuola da lavare. Ma è innegabile che il cibo abbia una componente di sensualità. E il modo più libidinoso di mangiare, manco a dirlo, è farlo con le mani. La liberazione sessuale passa anche dalla distruzione delle rigide pastoie del galateo. A letto come a tavola: mollare gli ormeggi. Il gesto più spontaneo del mondo, come infilare il dito nella panna.

MANGIARE CON LE MANI
MANGIARE CON LE MANI E’ UNA SCELTA DI VITA. DALL’ARAGOSTA AGLI SPAGHETTI

 
6. L’HO VISTO FARE IN TV

Che cos’è il cibo? Non è soltanto una collezione di prodotti, bisognosi di studi statistici o dietetici. È anche e nello stesso tempo un sistema di comunicazione, un corpo di immagini, un protocollo di usi, di situazioni e di comportamenti. Come studiare questa realtà alimentare allargata fino all’immagine e al segno?“. Così il semiologo francese Roland Barthes indagava il complesso sistema di comunicazione che il cibo rappresenta. Se il cibo è comunicazione e cultura, allora ha bisogno di un ricco immaginario su cui fondarsi. Il cinema da parte sua offre una carrellata di meravigliosi esempi per sdoganare lo sgranocchiare con le mani: dall’aggressiva e provocante Jennifer Beals, che in “Flashdance” divora l’aragosta con le mani, passandosi maliziosamente le dita sulle labbra, alla famiglia di Totò che in “Miseria e Nobiltà” assalta la zuppiera di spaghetti, finendo per infilarsene in tasca e ballare sul tavolo. Senza parlare dei rozzi ma mitici Bud Spencer e Tomas Millian, veri eroi della nostra infanzia, che con le mani ci andavano giù pesante. Con i cattivi ma pure a tavola.

 

MANGIARE CON LE MANI E' UNA SCELTA DI VITA, DALL'AFRICA AL GIAPPONE
MANGIARE CON LE MANI E’ UNA SCELTA DI VITA, DALL’AFRICA AL GIAPPONE

 
7. IL GIRO DEL MONDO IN DIECI DITA

Se volete zittire quel lamentoso commensale radical chic vi dà del maleducato, ricordategli che nel medioevo mangiare con le mani era sinonimo di convivialità e che tutt’ora in molte parti del mondo è una cosa perfettamente normale: dallo zighinì etiope, uno spezzatino con verdure da raccogliere con le dita in una sorta di crépe spugnosa, fino all’onnipresente sushi, che in Giappone è più che lecito spiluccare. Hermant Mathur, stella Michelin del ristorante indiano Tulsi di New York, si sta impiegando anima e corpo (e fidatevi, il corpo non gli manca), allo scopo di far mangiare i suoi clienti a mani nude. Le preferenze alimentari sono influenzate dalle regole sociali e in India è considerato estremamente educato seguire questo rituale, iniziando dal semplice gesto di lavarsi le mani. Provare per credere.

Di Silvia Strada 19/08/2016

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