A VILLA TORLONIA, NEL CENTRO DELLA CAPITALE, DALL’1 AL 3 DICEMBRE, TRE GIORNI DEDICATI AI CELEBRI PROTAGONISTI DELLA CUCINA ROMANESCA: I SUPPLÌ. AD ACCOMPAGNARLI UNA SELEZIONE DI BIRRE ARTIGIANALI E VINI NATURALI.
Sarà un lungo weekend all’insegna dei piaceri del palato e della tradizione culinaria quello che si svolgerà a Roma dal 1 al 3 dicembre. Nella splendida cornice de La Limonaia di Villa Torlonia si terrà per tre giorni il Roma Supplì Village, un vero e proprio villaggio dedicato alla celebre polpetta di riso. Un’impresa senza precedenti, mai realizzata prima a Roma nella forma di una cittadella del gusto, dove si prevede la produzione di ben 15mila supplì in soli tre giorni.
SUPPLÌ CHE PASSIONE: PRECURSORE DELLO STREET FOOD
Ricetta tradizionale della cucina romanesca, il supplì racchiude nella sua panatura croccante una storia lunga due secoli (la sua prima comparsa in un menù risale alla metà dell’Ottocento), fatta di ingredienti semplici e di una forma che consente di consumarlo in strada con pochi morsi. Il supplì, infatti, potrebbe essere considerato l’antenato dello street food.
Riso, mozzarella, sugo di carne, pecorino romano e uova costituiscono un ripieno rifinito da un passaggio nel pangrattato e da una successiva frittura nell’olio o nello strutto. Questo gustoso concentrato di bontà ha un nome che deriva probabilmente da “surprise”, dove la sorpresa risiede nell’interno di mozzarella filante che gli ha fatto guadagnare l’appellativo di “supplì al telefono”.
SUPPLÌ CHE PASSIONE: CE NE SARÀ PER TUTTI I GUSTI
Il Roma Supplì Village è organizzato da Mozzico, noto locale di San Lorenzo, in collaborazione con Roma Food Porn. Dal venerdì alla domenica si potranno assaggiare ben nove varietà di supplì, da quelle più famose ad altre ideate appositamente per l’occasione.
Non mancheranno i famosi supplì al Telefono, al Ragù e Cacio e Pepe, passando per gli sfiziosi supplì all’Amatriciana, con guanciale e pecorino, alla Puttanesca, con olive nere, aglio, origano e pomodoro, alla Genovese, con carne muscolo, cipolla, pomodoro, sedano e carote. Per finire gli speciali: Eva, con stracciatella, alici e fiori di zucca, e i supplì al Pollo alla Cacciatora e alla Coda alla Vaccinara.
“Il supplì è l’unico street food tipicamente romano ed è per questo che non ci interessa rincorrere la cucina gourmet: vogliamo che si viva la romanità del prodotto così come la concepiva Aldo Fabrizi, che di supplì era un vero intenditore – spiega Federico Feliziani, direttore di Mozzico – Nel corso della manifestazione – prosegue – prepareremo oltre 15mila supplì, tutti rigorosamente cucinati sul momento”.
SUPPLÌ CHE PASSIONE: CIBO E NON SOLO
Ogni partecipante potrà scegliere la sua polpetta di riso preferita o assaggiare nuove rivisitazioni, abbinando il tutto a birra artigianale e vini naturali, selezionati per creare perfetti connubi di sapori e aromi e affrontare così un’esperienza gustativa a tutto tondo.
La selezione di birra artigianale spazierà in stili e paesi di provenienza, consentendo ai partecipanti di trovare l’abbinamento perfetto e sperimentarne di diversi. Alcuni suggerimenti sono d’obbligo: ad esempio il supplì alla Coda alla Vaccinara potrà accostarsi perfettamente a una birra scura con note di cacao e caffè o a una birra chiara realizzata con massicce dosi di luppolo. Infatti il sentore tostato dei malti nel primo caso e l’amaro del luppolo nel secondo, bilanciano l’intensità degli ingredienti utilizzati per creare questa variante di supplì.
Con la speciale ricetta Eva, invece, si potranno giocare degli abbinamenti un po’ più arditi mentre con il classico supplì al Ragù ben si abbineranno le birre ambrate e dal gran corpo, i cui sentori di miele tendono a stemperare la sapidità del sugo di carne mentre la leggera acidità e la buona gassatura si pongono in un eccellente equilibrio con il sapore inconfondibile del ragù fatto in casa.
SUPPLÌ CHE PASSIONE: ANCHE IL VINO PROTAGONISTA
Non mancheranno, inoltre, gli interessanti abbinamenti con il vino: “Il classico supplì al Telefono – spiega Lorenzo Rago di Vinàmica, che si è occupata della selezione dei vini naturali – accompagna bene un rosato dall’aromaticità non eccessiva e dalla sgrassante acidità. Per il supplì alla Genovese, invece, un Cesanese dalla buona struttura e dagli aromi profondi è perfetto, con le sue note floreali e di piccoli frutti rossi, con un’originale trama tannica e il finale lievemente ammandorlato.
Il Vermentino di Gallura? Con il supplì alla Puttanesca ‘è la morte sua’ perché la complessità d’aromi e la sua grande profondità gustativa riesce a trasferire nel vino il sole fortunato che bacia la Sardegna, i profumi floreali della macchia mediterranea e una splendida sapidità marina”.
Redazione – 30 novembre 2017