UNA INIZIATIVA DI SOLIDARIETA’ E CONDIVISIONE TARGATA EXPO 2015. NASCE UNA MENSA ALIMENTATA CON LE ECCEDENZE DELL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE E CURATA DA CHEF STELLATI PER AIUTARE LE PERSONE IN DIFFICOLTA’ INDIVIDUATE DALLA CARITAS AMBROSIANA
Apre nel Vecchio Teatro di Greco di Milano il Refettorio Ambrosiano. Il progetto è promosso dall’Arcidiocesi di Milano e da Caritas Ambrosiana, in collaborazione con Expo. L’idea nasce dallo chef di fama internazionale Massimo Bottura e da Davide Rampello, coinvolgendo le eccellenze della cucina, dell’arte e del design. La mensa debutta con la prima cena servita proprio dallo chef Bottura per poi proseguire nel corso del semestre della manifestazione da altri chef stellati che generosamente cureranno i menu della mensa. Le tre tonnellate di cibo fresco recuperate dal 6 maggio ad oggi saranno lavorati da una cooperativa e distribuite ai più bisognosi agli enti preposti come parrocchie, mense e centri di ascolto del capoluogo lombardo.
Una parte delle spese di realizzazione e gestione sara’ poi coperta con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa Cattolica e da un’iniziativa di crowdfunding. L’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, alla conferenza stampa di presentazione, si e’ detto “colpito dalla capacita’ degli ideatori di coniugare poverta’, bellezza e gratuita’”. ” Scola ha definito l’iniziativa “non un’operazione sofisticata di intellettuali ma un gesto di condivisione umana, capace di parlare a livello non solo cittadino e nazionale ma almeno europeo” e che rientra nella tradizione cittadina, perche’ “per la sua grande storia Milano non puo’ non avere attenzione per chi ha bisogno”. Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, ha invece ricordato che “questo luogo sopravvivera’ ad Expo”, diventando parte dell’eredita’ dell’evento, mentre il sindaco Giuliano Pisapia ha sottolineato come il refettorio sia “un tassello di un mosaico” di quella “lotta agli sprechi alimentari e per il diritto al cibo che rappresentano una battaglia che Milano ha fatto propria e sui cui e’ in prima linea con questo esempio, con la Carta di Milano e con la Food Policy che il Comune sta costruendo”.
di Davide Perillo – 5 giugno 2015