ATTIVISTA, PERSONAGGIO DI SPETTACOLO, POLITICA MA SOPRATUTTO CARNIVORA. VLADIMIR LUXURIA RACCONTA A BRACIAMIANCORA IL SUO DEBOLE PER LA CARNE E LA SUA PASSIONE PER LA BRACE. PER LEI CIBO E SESSUALITÀ SONO FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
“L’unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi”. Oscar Wilde, padre di questo aforisma, ci consegna una grande verità. E se biblicamente la tentazione è rappresentata da una mela, in questo caso frutta e verdura non sono oggetto del contendere. Il pomo del peccato è la carne alla brace e la peccaminosa Eva è Vladimir Luxuria. E vi assicuriamo noi che l’abbiamo intervistata sarebbe l’ospite perfetto per le nostre grigliate.
VLADIMIR LUXURIA: LA MIA PASSIONE PER LA CARNE
Frequentatrice dei camerini, in quanto personaggio del mondo dello spettacolo, altrettanto familiare è per lei l’ambiente della Camera, quella dei deputati di cui è stata componente nel 2006 facendo parte della VII Commissione Parlamentare. Oltre al palco e all’aula c’è un altro posto in cui la sua natura passionale e appassionata si manifesta: la cucina.
Davanti al fuoco che arde e alla carne che si colora sempre di più, Luxuria è incapace di opporre resistenza: “Nonostante sia un’amante degli animali, non riesco a rinunciare a mangiare la carne. Amo particolarmente farla sulla brace perché la trovo più gustosa e, soprattutto, mi piace mangiarla molto cotta”.
Le sue origini meridionali si riflettono nel suo temperamento ma, anche in ambito culinario, le radici foggiane si manifestano quando, alla domanda su quale sia il piatto a base di carne ad indurla più in tentazione, senza esitazione risponde: “i torcinelli”. Ancora una volta il richiamo della carne, quella della tradizione pugliese, ha la meglio.
VLADIMIR LUXURIA, QUANDO IL CIBO DIVENTA “SPETTACOLARE”
Che sia la passione a muovere Vladimir Luxuria e a convincerla ad intraprendere strade magari tortuose che si tramutano in una vera e propria sfida per lei lo dimostra il suo impegno in un’attività di ristorazione avviata qualche anno fa. “Si chiamava Lola, era un drag restaurant. Si mangiava benissimo ma ciò che lo rendeva davvero particolare e speciale erano le cameriere: Drag Queen che prima del dolce cominciavano a fare degli spettacolini. Alla fine gli stessi tavoli dove i clienti consumavano la loro cena diventavano come dei piccoli palcoscenici su cui le Drag Queen salivano e si esibivano”. Ed ecco che cibo e intrattenimento si fondono in una soluzione che non lascia spazio all’insoddisfazione di nessuno dei cinque sensi e che magnificamente riassume la sfaccettata e sorprendente personalità di Luxuria.
VLADIMIR LUXURIA: I PIACERI DELLA CARNE
E’ certo che il peccato di carne Vladimir Luxuria lo commette e, se non fosse lei a dirlo apertamente, il suo nome d’arte fugherebbe ogni dubbio. “La connessione tra cibo e, in particolare, tra la carne e la sessualità è innegabile. Non è un caso che si usi l’espressione peccato di carne. Gli appetiti sono vari ma tutti collegati tra di loro. Il senso di lussuria può riguardare sia la piacevolezza di una tavola imbandita che di un letto invitante”.
A tal proposito, con l’ironia che la contraddistingue, racconta: “C’è la famosa battuta in cui una moglie, sorpresa a letto con l’amante, diceva al marito: <<scusa, questo è peccato di carne>>, e lui: <<perché, io ce l’ho di verdura?>>”. Il desiderio per il cibo e quello per il corpo sono indubbiamente collegati e Luxuria ci ricorda la pratica nipponica del Nyotaimori: “In Giappone è diffusa questa usanza di servire il cibo sul corpo nudo della donna e nulla più di questo può esemplificare la stretta correlazione tra i due appetiti”.
LUXURIA: DIVENTARE VEGANA? GIAMMAI! IO NON RINUNCIO ALLA CARNE
Cedere ai piaceri della carne, dunque, è facile e per nulla deprecabile. Ma forse non è così che la pensano i vegetariani. Qual è l’atteggiamento della carnivora Luxuria nei confronti di chi è passato all’altra sponda? “Ho pensato spesso di fare questa scelta, con la testa sarei vegetariana ma poi cedo ai peccati della carne”.
Anche se non in grado di condividere questo stile di vita, si mostra assolutamente tollerante anche quando è il partner ad essere vegetariano: “Mi è capitato, in occasione di una cena galante, che il mio commensale mi abbia chiesto di non mangiare carne altrimenti non mi avrebbe nemmeno concesso un bacio. In quel caso il sacrificio l’ho fatto. Ho mangiato il giorno dopo la carne. Lui invece me lo sono cotto a puntino la notte stessa”.
VLADIMIR LUXURIA, METTIAMO I POLITICI IN TAVOLA
Quando si parla di cibo l’allegria regna sovrana, se poi a farlo è un personaggio vivace ed eclettico come Luxuria, impossibile non cadere nella tentazione di giocare. E, come se fossimo ad un gioioso banchetto di carne, immaginiamo di associare tipologie diverse di carne a figure eminenti del panorama politico italiano. Un gioco d’associazione innocuo che riesce a rendere appetitosa e gradevole una materia a volte difficile da digerire. Istinto e mordacità sono carte vincenti nelle mani di Vladimir Luxuria ed ecco che il primo ministro Matteo Renzi diventa sulla nostra tavola “un bisteccone alla fiorentina. Angelino Alfano è un bollito misto un po’ per l’aspetto, un po’ per i vari passaggi politici; Renato Brunetta una polpetta al sugo; Matteo Salvini è una pajata perché è uno che ragiona molto di pancia; Pier Luigi Bersani potrebbe essere tacchino e Stefano Fassina uno spiedino o anche la salsiccia lucanica”.
di Ivana Figuccio 26 aprile 2015
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